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Fontanafredda

Andrea Farinetti guida la tenuta, biologica dal 2018, nel progetto "Bosco Vigna" per contrastare la monocoltura e restituire biodiversità alle Langhe UNESCO.

Oggi come nel 1858 – anno della sua fondazione come rifugio d’amore di Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana –, Fontanafredda custodisce un legame profondo con il territorio e la comunità che lo abita.

Su questa consapevolezza si fonda la gestione di Andrea Farinetti, alla guida della tenuta dal 2008, quando la sua famiglia, insieme all’imprenditore Luca Baffigo, ne ha rilevato la proprietà. «Come ospiti di questo territorio, dobbiamo farci “perdonare” la fortuna di vivere immersi in una natura così straordinaria», afferma Farinetti.

Il cammino verso la sostenibilità di Fontanafredda non è recente: avviato negli anni Novanta, si è concretizzato in un vero e proprio “rinascimento verde”, andando a toccare tutti i punti della filiera, nell’ambito degli standard Equalitas, Global Reporting e dell’Agenda ONU 2030. La tenuta, con ben 120 ettari di vigneto, è biologica certificata dal 2018; l’energia proviene da fonti rinnovabili; l’acqua viene raccolta e riutilizzata; anche il packaging è “leggero” e utilizza materiali riciclati e da filiere sostenibili. Non ultimo, vige un rapporto di fiducia e rispetto verso i propri collaboratori.

Questo senso del bene comune ha fatto sì che, negli ultimi anni, lo sguardo della cantina si estendesse anche al più ampio paesaggio langarolo, la cui biodiversità è oggi fortemente minacciata dalla monocoltura di vite. Così, accanto alla conservazione di un bosco di 12 ettari in bassa Langa, è stato lanciato, nella primavera del 2024, un nuovo progetto, un vero e proprio monito rivolto ai vignaioli di Langa: il Bosco Vigna, che ha visto la piantumazione di oltre 200 esemplari di alberi forestali e da frutto tra i vigneti.

«Bosco Vigna è un manifesto – spiega Farinetti – nato dal desiderio di ripristinare un ecosistema e difendere la biodiversità che la monocultura intensiva sta erodendo. Piantare alberi significa anche contrastare il cambiamento climatico ricreando microclimi, restituire fertilità ai suoli e ridurre le patologie della vite, a tutto beneficio di una denominazione e di un territorio».

Da portare a casa

Barolo del Comune di Serralunga d’Alba Docg: è la prima menzione comunale al mondo ed è il vino più identitario del territorio di Serralunga d’Alba. Per questo è stato scelto dalla cantina anche come strumento del progetto Reinassance che combina l’arte del vino, della scrittura e quella figurativa.

Maggiori informazioni

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Fontanafredda.it

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