Nel cuore della Piana Rotaliana, in Trentino, l’azienda agricola Foradori non è semplicemente una cantina, ma un punto di riferimento assoluto per la viticoltura biodinamica in Italia e nel mondo.
Guidata per decenni dalla visione e sensibilità di Elisabetta Foradori, e oggi portata avanti con la stessa passione dai figli Emilio, Theo e Myrtha, rappresenta la rinascita e l’esaltazione di un vitigno autoctono: il Teroldego. Quando Elisabetta prese in mano le redini dell’azienda di famiglia nel 1984, il Teroldego era spesso relegato a produzioni di quantità. Lei ne ha intuito il potenziale, avviando un lavoro meticoloso di selezione massale da vecchie vigne per recuperarne l’identità più autentica.
Questo percorso l’ha portata, quasi per naturale conseguenza, ad abbracciare l’agricoltura biodinamica nei primi anni Duemila. Una scelta radicale, finalizzata a restituire fertilità e vita ai suoli, considerando il vigneto come un organismo vivente in equilibrio con le forze cosmiche.
L’approccio di Foradori è un inno alla naturalità e al minimo intervento. Le vigne, certificate Demeter, sono coltivate senza alcun ricorso a chimica di sintesi, utilizzando preparati biodinamici, sovesci e tisane per rafforzare le piante e stimolare la vitalità della terra. In cantina, questa filosofia si traduce in fermentazioni spontanee grazie ai lieviti indigeni e in un uso quasi nullo della solforosa.
Emblema di questo percorso è l’utilizzo delle anfore di terracotta (tinajas spagnole): introdotte per le lunghe macerazioni del Teroldego e della Nosiola, altro vitigno autoctono valorizzato dall’azienda, permettono al vino di respirare e di evolvere lentamente, preservando la purezza del frutto e l’essenza del terroir senza alcuna cessione aromatica tipica del legno.
I vini di Foradori, dal celebre Granato alle etichette delle linee Morei e Sgarzon, sono vibranti, profondi e di straordinaria energia. Non sono solo espressione di un territorio, ma il racconto tangibile di un’agricoltura rispettosa, che ascolta la terra e ne diventa custode, dimostrando come la vera grandezza di un vino nasca da un profondo legame con la natura.
Da portare a casa
Foradori Teroldego Vigneti delle Dolomiti Igt: al palato, note di frutta nera, bacche scure e agrumi si fondono con successivi richiami al cioccolato e sentori erbacei. È un vino versatile, che può affinarsi a lungo in bottiglia o essere goduto in gioventù per cogliere al meglio la sua vibrante componente fruttata.