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Manincor

Affacciata sul Lago di Caldaro, la tenuta del Conte Goëss-Enzenberg incarna la filosofia del “meno è più”, con una filiera corta che parte dal bosco aziendale.

«Confidare nella natura in tutto quello che si fa». Le parole del Conte Michael Goëss-Enzenberg sembrano una sorta di slogan facile, ma considerando la storia e il modello produttivo rispettoso dell’ambiente adottato da Manincor si può dire che incarnino la filosofia dell’azienda.

Affacciata sul lago di Caldaro, la tenuta lavora sulla tutela della biodiversità. La sostenibilità si manifesta concretamente nella gestione biodinamica dei vigneti, dove irrigazione e concimazione vengono utilizzate con estrema parsimonia, solo quando necessario. Le viti sono guidate verso un equilibrio naturale, sviluppando radici profonde e adattandosi alle caratteristiche del terroir. L’approccio alla vinificazione segue il principio del “meno è più”, minimizzando gli interventi tecnologici.

L’innovazione sostenibile trova poi espressione nella cantina inaugurata nel 2004 (nuova rispetto agli edifici storici del Seicento): un’opera architettonica che coniuga funzionalità ed efficienza energetica. Completamente interrata sotto il vigneto e quasi invisibile nella sua integrazione col paesaggio, utilizza un sistema geotermico naturale attraverso pompe di calore a 80 metri di profondità, sfruttando il calore della terra per regolare la temperatura della cantina senza ricorrere a combustibili fossili o energia esterna, garantendo condizioni ideali per la maturazione dei vini in ogni stagione. Il cemento utilizzato incorpora sostanze organiche che ne modificano colore e caratteristiche, mentre il sistema di ventilazione naturale regola automaticamente l’umidità delle diverse sezioni.

Un elemento di particolare originalità è l’utilizzo del bosco sotto Leuchtenburg, dalle cui piante provengono le doghe di rovere per la produzione delle barrique. Questo approccio di filiera corta non solo riduce l’impatto ambientale del trasporto, ma – negli intenti della cantina – conferisce ai vini una territorialità ancora più marcata, creando un legame diretto tra il vino e l’ecosistema locale. L’azienda ha saputo integrare tecniche di vinificazione a basso impatto e una gestione agronomica sostenibile in un progetto coerente tra storia e territorio.

Da portare a casa

Der Keil Kalterersee Classico Superiore: quel bellissimo vitigno che è la Schiava regala un vino dall’eleganza profonda. Vinificazione e affinamento in legno non turbano i profumi di ciliegia croccante e sottobosco, mentre il sorso regala un bel frutto succoso, sentori balsamici e una bella sapidità.

Maggiori informazioni

Caldaro (Bolzano)

Manincor.com

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