Grandi rossi: il vino Amarone

Amarone in Capitale: il racconto di un grande rosso, tra storia e degustazioni

Un appuntamento per conoscere da vicino i volti e le storie dietro uno dei vini più iconici d’Italia. Tra tecnica, identità e cambiamento, la testimonianza dei produttori svela l’evoluzione di un rosso nato per caso e diventato leggenda.

Lo scorso 4 giugno, l’Acquario Romano si è trasformato in un inedito salotto del vino veneto. L’occasione è stata Amarone in Capitale, tappa romana del tour promosso dal Consorzio Vini Valpolicella per raccontare uno dei rossi più noti e strutturati d’Italia. Niente red carpet, ma calici alla mano e domande ai produttori: un pomeriggio dedicato all’approfondimento, con degustazioni libere e abbinamenti con Parmigiano Reggiano Dop, che ha attirato appassionati e curiosi. A guidare il percorso sensoriale, undici aziende provenienti dalla Valpolicella – da nomi storici come Pasqua Vini e Rubinelli Vajol, a realtà più giovani come FlaTío – ciascuna con il proprio modo di interpretare l’Amarone, tra tradizione, lunghe attese in cantina e piccoli esperimenti.

L’Amarone della Valpolicella: un errore diventato leggenda

Conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, il vino nasce da un processo produttivo unico nel suo genere. Viene ottenuto da uve autoctone Corvina, Corvinone e Rondinella, raccolte tra settembre e ottobre nei vigneti della Valpolicella, un’area collinare a nord di Verona, rinomata per la sua tradizione vitivinicola. La vera particolarità dell’Amarone risiede nella tecnica dell’appassimento: le uve non vengono vinificate subito dopo la vendemmia, ma lasciate appassire per 3-4 mesi su graticci o in cassette, in ambienti ben aerati. Durante questo periodo gli acini si disidratano concentrando zuccheri, aromi e struttura. Solo a gennaio ha inizio la vinificazione, seguita da una fermentazione lunga e paziente. L’affinamento in legno dura almeno due anni – quattro per la versione Riserva – per donare al vino complessità, profondità e capacità d’invecchiamento. Il risultato è un grande rosso secco, intenso e carismatico, capace di esprimere potenza ed eleganza insieme.

Forse non tutti sanno che la nascita dell’Amarone è legata a un episodio curioso. Si racconta che, negli anni Trenta, un cantiniere dimenticò una botte di Recioto, il tradizionale vino dolce della zona, lasciandola fermentare completamente. Il risultato fu un vino secco e amaro che, al primo assaggio, lo lasciò sorpreso: «Questo non è amaro, è amarone!», avrebbe esclamato, inconsapevole di aver dato origine a una leggenda enologica.

Da allora, l’Amarone ha conquistato palati in tutto il mondo, incluso quello di Dustin Hoffman. Durante una cena a Verona, l’attore hollywoodiano, dopo averne assaggiato un calice, pare abbia commentato con ironia pungente: «Questo vino ha più carattere di certi attori che conosco». Una battuta che ben racchiude l’identità di questo vino straordinario. Anche il cinema italiano lo ha eletto compagno ideale: si racconta che Marcello Mastroianni lo considerasse «il vino perfetto da bere in silenzio», ideale per concludere una giornata intensa. Durante le riprese de La Dolce Vita, al celebre Café de Paris di via Veneto, una bottiglia di Amarone era sempre pronta nel retro del locale, riservata agli artisti in cerca di quiete e ispirazione.

Focus sulla Riserva: la masterclass AIS Lazio

Momento clou della serata è stata la masterclass “Amarone Riserva: tempo e idee che plasmano l’eccellenza”, curata da Ais Lazio. Dedicata alla versione più ambiziosa e longeva del vino, la Riserva, l’incontro ha messo in luce l’importanza del tempo come alleato nella creazione di bottiglie capaci di raccontare l’identità di ogni annata. Quattro le etichette selezionate per la degustazione guidata, espressione di stili e filosofie differenti.

FlaTío – Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg “Mario” 2015

Giovane realtà della Valpolicella Classica, FlaTío nasce con l’obiettivo di coniugare rispetto per la tradizione e spirito sperimentale. La Riserva “Mario” 2015 colpisce per intensi aromi di prugna e mirtillo, e un sorso strutturato e balsamico, fresco e profondo.

Rubinelli Vajol – Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg “Destinée” 2011

Storica azienda a conduzione familiare, con vigneti nel cuore della Valpolicella Classica, Rubinelli Vajol si distingue per uno stile raffinato. “Destinée” 2011 apre su note di cola, radici e fiori secchi, con un sorso equilibrato e sapido.

Zymè – Amarone della Valpolicella Classico Riserva DOCG “Mattonara” 2011

Guidata da Celestino Gaspari, Zymè è sinonimo di ricerca e visione. “Mattonara” 2011 si presenta intenso, con sentori di mora, pepe nero ed erbe. Il sorso è complesso, profondo e meditativo.

Secondo Marco – Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg “Fumetto” 2008

Etichetta unica, “Fumetto” è stata prodotta una sola volta, nel 2008. Un Amarone atipico, con profumi di spezie e noce e un sorso fresco e incisivo, di grande personalità.

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