Dalla primigenia visione di Antonio Argiolas, che parlava di “idea” per definire il sogno di una cantina capace di raccontarsi al mondo traendo forza dalla tradizione, nel 1979, nel cuore della Sardegna, nacque una realtà che, sin dal principio, ha scommesso sul legame con l’isola e sull’innovazione. Oggi, l’eredità è portata avanti dalla terza generazione, con Valentina, Francesca e Antonio che continuano a investire in formazione e confronto. Perché a Serdiana, dove risiede il cuore pulsante dell’azienda, non solo si producono grandi vini di Sardegna, ma si fa ricerca e si promuovono la cultura e l’ospitalità, in un fertile incontro tra mondo agricolo e intellettuale. Consapevoli del patrimonio di biodiversità unico della regione, che vanta undici varietà principali e centinaia di biotipi locali, gli Argiolas si sono dati come primo obiettivo lo studio e la valorizzazione di tale ricchezza, oggi custodita nel Campus di biodiversità, con 5mila piante e oltre 500 microvinificazioni sperimentali. Accanto alla tutela genetica, c’è l’impegno tecnologico: un sistema di geolocalizzazione monitora lo stato di salute di ogni vite, mentre le capannine meteo permettono di prevedere andamenti atmosferici e malattie. Così, gli interventi in vigna sono mirati e sostenibili, i prodotti sono stati ridotti del 20% negli ultimi cinque anni e anche la gestione dell’acqua, risorsa sempre più preziosa nell’isola, è ottimizzata. In vigna, poi, l’approccio è quello dell’agricoltura integrata, certificata SQNPI. Un metodo che è il risultato di oltre dieci anni di test: dall’inerbimento studiato per ogni parcella, all’impiego di insetti utili per la lotta biologica, fino all’uso del compost organico, che ha ridotto del 90% i fertilizzanti chimici, per un migliore equilibrio tra vite e suolo. La cantina adotta, infine, la potatura Simonit&Sirch, tecnica rispettosa della fisiologia della pianta, che ne distribuisce al meglio le energie rendendola più resiliente. L’obiettivo degli Argiolas è chiaro: mettere la pianta al centro del sistema viticolo, salvaguardare il paesaggio e consegnare al futuro una Sardegna viva, fertile e capace di raccontarsi attraverso i suoi vini.
Da portare a casa
Isola dei Nuraghi Igt Turriga
Nato nel 1988 dall’incontro tra il genio di Antonio Argiolas e quello di Giacomo Tachis, il Turriga ha cambiato la percezione del rosso di Sardegna. Un vino innovativo, capace, ieri come oggi, di raccontare lo spirito dell’isola e della famiglia.