Il viaggio-studio in Champagne è un’esperienza comune a molti produttori di bollicine italiane che hanno cambiato le sorti di un territorio, così come ha fatto Giulio Ferrari, fondatore di una delle cantine destinate, fin da subito, a diventare un punto di riferimento per la spumantistica del Paese. Trento e la sua valle chiusa da alte montagne sembrarono al giovane Ferrari il luogo adatto per coltivare uve chardonnay e pinot nero da trasformare, attraverso il metodo della rifermentazione in bottiglia, in spumanti di qualità.
Dopo ben più di un secolo dalla fondazione, le Cantine Ferrari, oggi guidate dalla terza generazione della famiglia Lunelli, continuano a dimostrare quanto fossero rivoluzionarie e lungimiranti le idee del fondatore. Proprietari dell’azienda dal 1952, i Lunelli hanno avuto la delicatezza di continuare a credere nel sogno di Ferrari rimanendo fedeli alla sua filosofia; da allora si sono impegnati ogni giorno a consolidare il marchio rinnovando l’eccellenza e trasformandolo in una icona: la lunga fila di premi e riconoscimenti ne dà ampiamente prova. Ma il lavoro dei cugini Matteo, Marcello, Camilla e Alessandro è instancabile, tanto che altri importanti traguardi continuano a essere tagliati.
Anche se la pandemia ha ridotto le occasioni di convivialità, i brindisi – con spumanti Ferrari ça va sans dire – nell’ultimo anno non sono mancati e, così come avvenne agli storici Mondiali di Calcio dell’82, oggi altri atleti possono festeggiare la vittoria con le bollicine trentine. Per la prima volta nella storia, nel 2021 i vincitori dei Gran Premi del Campionato Mondiale di Formula 1 hanno brindato, e così faranno per i prossimi tre anni, con una bottiglia formato Jeroboam di Ferrari Trentodoc. Le competizioni della Formula 1 sono seguite in tutto il mondo e ben 500 milioni di appassionati vedranno le bollicine trentine donare alle gare automobilistiche un tocco di convivialità e arte di vivere tutte italiane. La leadership di Ferrari non si limita al mercato nazionale, perché i suoi Trentodoc vengono esportati in oltre 50 Paesi: Giappone, Germania e Stati Uniti su tutti.
Gli spumanti qui prodotti seguono, inoltre, rigidi protocolli volti a garantire, tra i tanti aspetti, la sostenibilità, e anche se oggi queste bottiglie viaggiano sempre di più, a volte è bene stapparle nei luoghi in cui nascono. Proprio per questo motivo, a completare il quadro non poteva mancare l’ospitalità che, in casa Ferrari, ha il nome di Locanda Margon, ristorante stellato alle porte di Trento.
Trento Doc Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore
I dieci lunghi anni sui lieviti donano a questo chardonnay in purezza complessità e longevità impossibili da riassumere in poche righe. Dall’assaggio della punta di diamante dello stile Ferrari scaturisce infatti un turbinìo di sensazioni che invadono naso e bocca, tanto da far girare la testa. E no, non è colpa dell’alcol.
