piatto Futura ph. Alessandro Micarelli

Futura a Roma: il ristorante che mancava a Rione Monti

In uno dei rioni più antichi della Capitale, la giovane chef Anastasia Paris ha inaugurato il suo primo locale di proprietà.

Un paio di anni fa, Anastasia Paris conquistò l’attenzione della clientela romana e della stampa di settore grazie ai piatti raffinati ma dai tratti decisi, serviti da Manco, ristorante in zona Piazza Bologna. Archiviata quella esperienza e dopo una parentesi presso la sempre valida Osteria della Trippa di Trastevere, da aprile 2025 si è lanciata in una nuova avventura, rischiando in prima persona con un locale tutto suo a Rione Monti.

Anastasia Paris ph. Alessandro Micarelli
Anastasia Paris ph. Alessandro Micarelli

L’insegna inevitabilmente riporta alla mente una delle canzoni più belle di Lucio Dalla e al contempo risulta come una dichiarazione di intenti. D’altronde in un luogo così, con spazi stretti e sedute alte, alcune delle quali poste intorno al bancone con vista sulla cucina, certi schemi vanno ripensati, a partire da un servizio inevitabilmente molto agile, fino all’eliminazione della canonica suddivisione del menu in antipasti, primi e secondi.

Il menu di Futura

Otto le portate “evergreen” presenti nel menu della sera, mentre a pranzo l’offerta, seppur di pari livello, diventa lievemente più snella con sole sei opzioni. A queste vanno aggiunti tre dolci e sei piatti fuori menu, che cambiano ogni tre o quattro giorni, a seconda della disponibilità delle materie prime al mercato. I prezzi vanno dai 12 ai 19 euro per ciascuna portata, con la sola eccezione delle proposte a base di pesce fresco che arrivano a 23.

Il quinto quarto è una delle passioni della chef: provate ad esempio il polmone scottato con cipolla, cucunci al pomodoro e pimpinella. Oppure concedetevi un audace cervello affumicato al burro con salvia e aceto di lamponi. I Gyoza di pecora e cavolo fritto tradiscono tanto le origini abruzzesi di Anastasia, quanto la sua voglia di guardare ben oltre il Gran Sasso e la Piana del Fucino. La speranza è che questo riuscito esperimento possa entrare stabilmente in carta.

Polmone di manzo, cipolla, cucunci al pomodoro, pimpinella ph. Alessandro Micarelli

Lo stesso discorso vale per i Plin ripieni di borragine, con blu di bufala e mirtilli marinati: accostamento sempre gradito. Il formato di pasta più in voga del momento sembrano essere i risoni e Futura non si sottrae al fascino di questa “pastina” che viene nobilitata con un insolito e azzeccato trittico di ingredienti composto da peperoni, banana e sambuco. Chi ama i sapori freschi e delicati può invece optare per un Dentice all’olio all’aneto, su zuppa di cetrioli, mela e panna acida. La chiusura è affidata a dessert dal ridotto apporto zuccherino, caratterizzati dall’utilizzo di elementi che normalmente risultano abbastanza alieni nel mondo della pasticceria. Parliamo ad esempio di una panna cotta con finocchietto selvatico o del gelato fior di latte accompagnato da radicchio e amarene.

La carta dei vini è curata dal bravo Luigi Carofilis, la cui predilezione nei confronti delle produzioni
naturali è dichiarata ma non rigida. Non mancano birre artigianali locali e kombucha. A dare una mano ad Anastasia ai fornelli c’è Flavia Ercoli.

L’indirizzo che mancava a Rione Monti

Uno dei rioni storici più caratteristici di Roma si arricchisce dunque di un’insegna diversa rispetto al resto del panorama monticiano, dove street food e ristorazione tradizionale la fanno da padroni. A due mesi dall’apertura Anastasia ha potuto già tastare il polso della clientela di Futura che, nonostante la posizione turistica, al momento è formata prevalentemente da romani. «Abbiamo deciso di non esporre il menu fuori. Preferiamo che arrivino persone già consapevoli di quello che siamo e di cosa offriamo. Il nostro è un locale particolare», afferma Anastasia facendo riferimento alla quasi totale mancanza di tavoli comodi.

L’interno di Futura ph. Alessandro Micarelli

La qualità dell’offerta è fuori discussione, ma il dubbio che qualcuno possa storcere il naso di fronte a uno scontrino medio di 60 euro, per una cena consumata su uno sgabello è legittimo. E invece: «Nel giro di due mesi abbiamo avuto diversi ritorni, alcuni inizialmente titubanti li abbiamo conquistati a tal punto che sono tornati con amici di altri quartieri. Un aspetto interessante infatti è che molti dei nostri clienti abitano in zona. Sorprendentemente anche l’età media è alta».

Insomma, un inizio incoraggiante per Futura, l’augurio è che le parole di Dalla possano essere profetiche: “sarà diversa, bella come una stella”.

Maggiori informazioni

Futura Ristorante
Via Panisperna 222, Roma
ristorantefutura.com

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