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il club sandwich di Farmacia del Cambio, Torino

I cultori del Club Sandwich

Una mappa globale, ricca di consigli e destinazioni, ricordi e abbinamenti inediti, non solo nel calice.

Ho scoperto che siamo un folto club, noi cultori del Club. E così ho voluto chiedere ad amici e colleghi giornalisti, blogger, produttori e buongustai, tutti titolatissimi sull’argomento, di svelare il loro preferito al mondo. E di condividere anche l’abbinamento ideale, liquido e musicale. Nonché il film o serie televisiva con cui lo mangerebbero, immaginando di trovarsi nell’intimità della propria casa o stanza d’albergo. 

  1. Qual è il tuo club sandwich preferito al mondo? Perché?
  2. Con cosa ami abbinarlo?
  3. Con quale colonna sonora lo mangeresti?
  4. E con quale film, show o serie tv?

Sono queste le cinque domande che abbiamo rivolto a giornalisti, blogger, gastronomi e produttori, tutti rigorosamente cultori del Club Sandwich. Il risultato? Un’originale, sorprendente e godibilissima mappa mondiale del Club Sandwich, da consultare prima del prossimo viaggio, con molti ricordi, aneddoti e preziosi consigli. Lascio la parola a loro.

New York
THE VIAND DINER
1. Il Club Sandwich è di casa nei diner di New York. Si tratta della combinazione perfetta tra cibo e luogo. E il classico Club al tacchino a tre piani di The Viand è quello da scegliere: servono i newyorkesi da oltre 40 anni. Arrostiscono in casa il tacchino, e questo fa sì che in ogni panino ci siano spesse fette appena tagliate di carne tenera e mai secca. Qui ognuno può scegliere la propria avventura: carne bianca o rossa, pane bianco, di frumento, segale o multicereali. Io opto sempre per pane di segale tostato e tacchino, senza maionese (resta comunque umido). Completano il Club – che è deliziosamente, incredibilmente alto – croccante lattuga iceberg, belle fette di bacon affumicato a legna di noce pecan e pomodori succosi.
2. Tè freddo con uno spicchio di limone
3. Le conversazioni intorno a me
4. Un sandwich confortante esige uno show confortante. Per me, questo significa fare binge watching di puntate di Frasier.
Kelsey Youngman – Food editor di Food&Wine

New York
AMERICAN BAR
1. È il mio preferito perché è davvero buono, assolutamente classico e perché l’ho mangiato con Eva Longoria, che è affascinante e bellissima. Quindi forse ero influenzato dalla compagnia… Scherzi a parte, il pane è tostato a regola d’arte, il bacon è eccellente, i pomodori sono perfettamente maturi e le patatine fritte di accompagnamento sono di alto livello.
2. Tequila Casa Del Sol Reposado, di cui Longoria è partner. È l’abbinamento ideale? Probabilmente no. Mi sono lamentato? Figuriamoci… Se invece odiate l’alcol, un tè freddo
3. Foxbase Alpha di Saint Etienne
4. A rischio di offendere la mia compagna di pranzo, non dirò uno dei suoi show ma la serie perfetta per un Club Sandwich: Mad Men
Ray Isle – Executive wine editor di Food&Wine

New York
CAFE CLUNY
1. Ho ancora un ricordo del meraviglioso Club Sandwich assaporato in questo piccolo ristorante/bistrot newyorchese, al 284 W di 12th Street, che già dal nome evoca Francia. Un angolo di pace e gentilezza con piatti semplici ma curati nei dettagli e ingredienti freschissimi. Il loro Breakfast Club Sandwich viene servito solo per il brunch, piuttosto classico ma differisce in alcune accortezze: il pane sofficissimo e tondeggiante, una sorta di brioche, uova con tuorlo cremoso, avocado, bacon, pomodoro e poi una salsa aioli e volendo formaggio (a me piace con il Gruyère).
2. Lo abbinerei a una bolla e gioco in casa con un’Alta Langa Monsignore, il mio nuovo vino frutto di una follia nata con mio marito nella casa originaria dei suoi genitori a Vicoforte di Mondovì. Ha spiccata acidità e un naso ricco di sentori erbacei
3. Dancing Barefoot di Patti Smith
4. Friends e The Big Bang Theory
Roberta Ceretto – Presidente e Responsabile comunicazione di Ceretto Aziende Vitivinicole

New York
BAR AT CLEMENT THE PENINSULA
1. Adoro il Club Sandwich, lo ordino spesso quando sono all’estero, dopo un lungo viaggio. Il mio preferito in assoluto non c’è più: era quello del NoMad Hotel di New York, una vera delizia da mangiare al bancone bar di un luogo magico che purtroppo ha chiuso. Il Club Sandwich per me è comunque e indissolubilmente legato alla Grande Mela e tra gli ultimi mangiati il migliore è quello del Peninsula, ottimo nella versione classica, con patatine super croccanti e pollo ben cotto. Delizioso anche quello con salmone e avocado.
2. Una classica Peroni, reperibile a ogni angolo del pianeta
3. New York State of Mind o Piano Man di Billy Joel
4. C’era una volta in America
Albert Sapere – Curatore di 50 Top Pizza e 50 Top Italy

Londra
THE CONNAUGHT
1. Il Club Sandwich è la cartina al tornasole della qualità della cucina in un hotel e bar. Trovo grandioso quello del Connaught a Londra (gustoso anche nella versione vegetariana con avocado e carciofi marinati): le fette di pane in cassetta sono perfette, né troppo morbide né biscottate, la superficie è croccante e l’interno resta soffice.
2. Lo abbino volentieri con i cocktail: il Penicillin che prepara Giorgio Bargiani al Connaught Bar, fresco, spicy e con quel sentore un po’ affumicato che riprende il bacon
3. L’R&B neo-soul di Erykah Badu
4. The Blues Brothers
Eleonora Cozzella – Giornalista de Il Gusto

Parigi
BAR VENDÔME DEL RITZ PARIS
1. Per me il Club Sandwich è un pasto da grand hotel, possibilmente iconico. Trovo l’associazione forte e immediata e non lo ordino mai da nessun’altra parte. Tra i miei culti c’è il Ritz di Parigi, amo il loro Club Sandwich perché è stato il primo della mia vita parigina. Non esattamente modico nel prezzo (55 euro) ma è impeccabile e le patatine sono da spavento!
2. Lo abbinerei a un Vodka Tonic, un po’ démodé
3. Castles Made of Sand di Jimi Hendrix
4. Una serie tv “easy”: Modern Love, tratta da una rubrica del New York Times
Maddalena Fossati – Direttore Responsabile de La Cucina Italiana

Parigi
LA GALERIE ALL’HÔTEL PLAZA ATHÉNÉE
1. Per me il Club Sandwich coincide con un’atmosfera e una disposizione d’animo ben precise, è il comfort food per antonomasia perché capace di rivendicare, in ogni momento, la sua appropriatezza. Il mio preferito, quello che più si avvicinava a questo immaginario fatto tanto di prestigio quanto di concretezza, è il Club Sandwich all’astice del déjeuner del Plaza Athénée: voluminoso ma molto prensile e discreto al morso. Uno dei pochi Club Sandwich capaci di sposare tra loro disinvoltura e opulenza, insomma, come un americano a Parigi.
2. Vodka Martini, magari preceduto da un Bloody Mary. E qualora non fossi in vena di alcolici opterei volentieri per un tè Lapsang Souchong
3. At the River dei Groove Armada
4. Mad Men
Leila Salimbeni – Coordinatrice editoriale di Spirito diVino e redattore capo di Passione Gourmet

Torino
FARMACIA DEL CAMBIO
1. È il mio preferito per la cura chirurgica e la proporzione sostanziosa degli strati in quattro parallelepipedi libidinosi. La cottura dell’uovo e la temperatura di servizio sono perfette. In più lo posso addentare affacciato su una delle piazze più suggestive di Torino, godendo magari dei tavolini esterni in una giornata di sole.
2. Un Bloody Mary molto spicy
3. Rhapsody in Blue di George Gershwin
4. Una serie tv tra The Marvelous Mrs. Maisel e Stranger Things
Lorenzo Sandano – Food writer

Santa Margherita Ligure (GE)
POOL RESTAURANT & BAR DEL GRAND HOTEL MIRAMARE
1. Il Club Sandwich rappresenta la mia coperta di Linus, il comfort food in cui mi rifugio quando sono in viaggio per piacere o per lavoro, come mi è successo negli ultimi mesi a Santa Margherita Ligure. Qui soggiornavo al Grand Hotel Miramare e, mentre mi godevo la bellezza della struttura e i racconti che la riguardano, ho assaggiato la loro versione – super classica e impeccabile – esattamente sulla stessa terrazza panoramica da cui Guglielmo Marconi trasmise il primo segnale radiotelegrafico e radiotelefonico della storia nel 1933.
2. Sua maestà il Negroni
3. You Can’t Always Get What You Want dei Rolling Stones
4. Amo i crime, come la serie Bull
Simone Bonini – Founder di Carapina, gelato maker e food innovator

Milano
IL CAFFÈ BISTROT ANDREA APREA
1. Non solo perché questa è una di quelle ricette che non necessita assolutamente di innovazione ma solo di equilibrio, bilanciamento, approfondimento e perfezione, ma anche perché da qualche settimana lo si può ordinare nel suo nuovo bistrot dentro a uno sfavillante museo milanese lungo Corso Venezia. Un’occasione per scoprire una nuova tavola, un nuovo palazzo da sempre chiuso e un giardino segreto in città. Un autentico albergo senza camere!
2. Con un Gin Tonic, rigorosamente Lo divorerei ascoltando qualche canzone Vecchia Milano di Gaber, di Jannacci o di Nanni Svampa. O magari di Cochi e Renato
3. Davanti a uno schermo che mandi
4. Lost in Translation
Massimiliano Tonelli – Direttore di Artribune, Professore allo IULM (Milano)

Milano
IL CAFFÈ BISTROT ANDREA APREA
1. Vorrei poter menzionare una meta esotica o un luogo del gusto sconosciuto ai più, ma la verità è che il miglior Club Sandwich della vita per me rimane quello di Andrea Aprea, mangiato la prima volta un giorno di tanti anni fa al bar del Park Hyatt a Milano, quando ancora non andava di moda fermarsi nei bar o nei ristoranti degli hotel, meno che mai nella propria città. Mi sono goduta ogni morso di quel croccantissimo guscio di pane giustamente farcito di pollo succoso e saporito, alternando ogni boccone con una croccante patatina. Sono felicissima che oggi posso gustarlo di nuovo nella casa appena aperta di Andrea, che ripropone il suo grande classico nel bar con giardino sottostante il suo ristorante milanese.
2. Champagne Oeil de Perdrix di Jean Vesselle
3. La colonna sonora di Midnight in Paris
4. Qualche puntata di Sex and the City, leggera e facile
Anna Prandoni – Direttore di Linkiesta Gastronomika

Milano
CAFÉ CRACCO
1. Il Club Sandwich mi intriga a tal punto da avere fatto uno strappo alla regola con Capolavori italiani in cucina, rubrica che curo per Striscia la Notizia, un’eccezione perché non è una bontà con radici tricolori ma yankee. Però da tempo appartiene ai classici del mondo intero, come la pizza che non è più solo italiana. Quello di Marco Pedron viene servito a metà triangolari e il tacchino viene prima marinato a lungo e poi cotto sottovuoto a bassa temperatura. Le fette di bacon sono crunchy e non mollicce, e la maionese è corretta con la senape perché abbia più mordente. Non è una bontà tirata via per turisti distratti e mi permette di accomodarmi al centro della Galleria e godermi la vista sull’Ottagono e sull’incredibile fauna del Salotto di Milano.
2. Il Gin Tonic preparato con il Gin organico Cracco
3. Blue Rondo à la Turk di Dave Brubeck
4. Notting Hill, mi piace commuovermi e il Club Sandwich aumenterebbe il piacere
Paolo Marchi – Ideatore e curatore di Identità Golose

Milano
FOUR SEASONS HOTEL
1. È una versione elegante, golosa e più “pratica”: lo chef Fabrizio Borraccino utilizza infatti due strati di pane invece di tre, per facilitare il morso. Gli ingredienti sono quelli classici ma con alcune chicche: le uova sode sono grattugiate e mixate con la maionese fatta in casa, così da rendere tutto più compatto; il pollo è quello dell’azienda vercellese Moncucco, di altissima qualità, cucinato sottovuoto. Mangiare questo Club Sandwich nel giardino del Four Seasons è un’esperienza top.
2. Un cocktail, l’Hugo
3. Perfect Day di Lou Reed
4. La serie Diavoli
Chiara Maci – Conduttrice televisiva e comunicatrice

Brusaporto (BG)
DA VITTORIO RELAIS & CHÂTEAUX
1. Quello in miniatura servito come benvenuto dai fratelli Cerea alla Cantalupa. Amo il Club Sandwich ma spesso lo trovo difficile da mangiare: troppo alto o troppo secco, a volte farcito in eccesso a mo’ di tramezzino che ce l’ha fatta e che ostenta opulenza. Serve invece bilanciare ingredienti e condimenti. Quello dei Cerea è perfetto e a misura del mio assaggio.
2. Uno Champagne: la Cuvée Nature di Pascal Mazet
3. Con i Tool, vanno bene su tutto
4. Con un reality: la finale di X Factor
Lorenza Fumelli – Direttore di Agrodolce.it

Firenze
SALOTTO PORTINARI BAR & BISTROT
1. Nella nuova “casa” fiorentina di Vito Mollica, a Palazzo Portinari Salviati, ho trovato il Club Sandwich perfetto. È un mix equilibratissimo tra croccantezza e umidità, preparato con ottimo pan brioche e classico streaky bacon, pollo da allevamento bio cotto a bassa temperatura e uova cotte over hard così che non scivolino e si integrino con il resto degli ingredienti. Anche le patatine fritte e le salse in abbinamento sono ottime.
2. Un Vermouth Mancino Bianco con ghiaccio
3. Un madrigale di Claudio Monteverdi
4. In contrasto con l’ambiente del palazzo rinascimentale, ma sempre molto fiorentino: il primo Amici Miei di Monicelli
Gianluca Biscalchin – Giornalista e illustratore

Porto Ercole (GR)
HOTEL IL PELLICANO
1. Provo Club Sandwich da tutta la vita, strettamente in alberghi, di ogni tipo, ovunque. Il migliore viene servito al Pellicano, in riva al mare. Buono, succulento e mai secco. La bellezza di poter essere servito su uno scoglio, con tutte le attenzioni, rende l’esperienza ancora più sublime.
2. Una Nastro Azzurro in lattina, gelata (forse anche due…) che con il salmastro è ancora più buona
3. Il rumore delle onde
4. Guardo il mare e sono felice
Gherardo “Barù” Gaetani – Buongustaio e Food & Wine consultant

Roma
ROSCIOLI CAFFÈ
1. A vent’anni lavoravo in un bar al Portello, quartiere universitario di Padova, dove per la pausa pranzo e l’aperitivo proponevamo il Club Sandwich. All’epoca ci sentivamo parecchio all’avanguardia e un pizzico internazionali. Di spensieratezza ce n’era poca (qualcuno è mai stato spensierato a vent’anni?!) e la preparazione del Club Sandwich era per me un momento catartico. Fondamentale era il passaggio dell’allineamento delle tre fette di pane e il taglio. Quanti ne ho preparati e quanti me ne sono mangiata a fine servizio! Oggi di anni ne ho quasi il doppio e ho cambiato città. A Roma il migliore è quello di Roscioli, opulento il giusto, con pane ottimo e perfetta umidità: vietato restare con le mani pulite.
2. Uno Champagne: Extra Brut Ultradition Laherte Frères
3. My Baby Just Cares for Me di Nina Simone
4. Four Rooms, con un giovanissimo Quentin Tarantino
Annalisa Zordan – Curatrice guide Pane & Panettieri d’Italia e Gelaterie d’Italia del Gambero Rosso

Capalbio (GR)
LOCANDA ROSSA
1. Un Club Sandwich con pan brioche tostato nel burro, non ne ho mai mangiato uno più buono. Ottima anche la versione al salmone, con uova strapazzate. Anche se andrebbe preparato nella versione più internazionale possibile così da essere un riferimento per qualsiasi viaggiatore di qualsiasi cultura in qualsiasi parte del mondo, evviva il Club Sandwich “sbagliato”!
2. Monteverro Toscana Chardonnay 2018
3. Il pop d’autore dei Prefab Sprout: poco impegnato ma allo stesso tempo raffinato, proprio come il Club Sandwich
4. Lost In Translation, un film che parla della difficoltà di capirsi e il Club Sandwich è un passe-partout per comunicare, anche in Giappone
Lorenzo Biagiarelli – Food blogger

Anacapri (NA)
CAPRI PALACE
1. Qui la differenza la fa la maionese: un Club Sandwich non dovrebbe mai essere troppo asciutto. E la lattuga: non dovrebbe mai essere tostata insieme al pane, ma aggiunta come step finale. Inoltre, adoro il bacon che qui è super croccante, importantissimo! E le patatine dorate al punto giusto. Quelli più memorabili sono sempre a bordo piscina, proprio come questo. Da elencare tra i veri piaceri della vita: non può esserci piscina senza Club Sandwich!
2. Coca-Cola classica con ghiaccio, senza limone e preferibilmente in bottiglia di vetro
3. Qualsiasi canzone di Frank o Nancy Sinatra
4. Pretty Woman! Rodeo Drive e un hotel a 5 stelle sono lo scenario perfetto!
Maria Pasquale – Giornalista di gastronomia e viaggi, autrice di I Heart Rome e How to be Italian

Patmos
GEORGE’S PLACE
1. Il più buono della mia vita l’ho trovato sulla spiaggia di questa bellissima isola greca nel Dodecaneso. Ogni giorno, dopo il mare, mi fermavo in questo chiosco ben curato a mangiarne uno e a giocare a backgammon o a briscola. Un Club Sandwich sempre cotto alla perfezione, preparato con ingredienti genuini e di buona qualità, servito senza troppi fronzoli. Una versione minimalista che preferisco ad altre un po’ barocche. Ma credo di essermene innamorata anche per il contesto che lo accompagnava, come spesso succede.
2. In quel caso con una Mythos ghiacciata, classica birra prodotta in Grecia. Ma la mia scelta ideale sarebbe con un Franciacorta pas dosé come il Berlucchi Nature millesimato, ad esempio
3. Abbinamento per contrasto: Twin Peaks di Angelo Badalamenti
4. Con la serie di Angelo Badalamenti
Cristiana Lauro – Wine ambassador e scrittrice di enogastronomia

Malfa Salina (ME)
HOTEL SIGNUM
1. Il mio preferito è quello di Martina Caruso, che ha poco a che fare con la ricetta originale: tonno fresco, maionese ai capperi, pomodoro, uova sode, lattuga, melanzane grigliate e acciuga. Gli ingredienti vanno ad amalgamarsi creando in bocca un’esplosione di gusto che muta a ogni morso. È una versione mediterranea che racchiude in un triplo pane in cassetta tostato il sapore e il profumo di quella Sicilia che amo: fatta di mare, orti e colline selvagge dove si arrampicano piante di cappero. Poi, mangiarlo sulla terrazza del Signum, che domina le isole Eolie, è un’esperienza.
2. Bianco “V” 2020 di Eolia, la cantina di Luca Caruso – fratello della chef Martina e patron del Signum – e Natascia Santandrea
3. Hugs, il nuovo album del pianista Maurizio Mastrini
4. La quarta stagione della serie tv Boris
Gabriele Principato – Redattore di Cook – Corriere della Sera

Malfa Salina (ME)
HOTEL SIGNUM
1. Perché non è una versione classica ma un Club Sandwich eoliano: combina gli ingredienti più rappresentativi dell’isola con la fragranza del pane ben tostato. L’altro motivo per cui lo reputo eccezionale è il colpo d’occhio su Stromboli dalla terrazza dell’hotel.
2. L’abbinamento perfetto e imprescindibile è con uno Champagne, salino e verticale, servito ghiacciato: l’Extra di Georgeton-Rafflin
3. Caruso di Lucio Dalla, del resto io sono molto anni 80, come i miei vini
4. Il postino di Michael Radford
Federico Graziani – Produttore di vino

Singapore
PS CAFE
1. Il PS Cafe di Singapore è nato come caffè di un concept store ma ormai è una catena. Uno dei ristoranti si trova in una shophouse storica nel cuore della città, in Ann Siang Road, e sopra c’è una terrazza vista grattacieli. Qui nulla è classico come lo si immagina: il pane è una pita, tagliata a spicchi e farcita con bacon, pollo, uovo fritto, cheddar e salse varie. È eretico, enorme e pornografico, un guilty pleasure ma non fino in fondo, visto che di contorno non servono le patatine fritte ma insalata e cetriolini con una vinaigrette di mirtilli rossi e un battuto di pomodoro. La dimostrazione che puoi fare un twist su un grande classico anche in modo sovversivo, e il risultato può superare l’originale.
2. Mimosa, un cocktail che snobbiamo senza ragione
3. Girls in the Garage, una compilation di successi anni 60 rifatti in un mix di inglese, cinese e malese
4. Crazy Rich Asians o Singapore Social, su Netflix
Margo Schachter – Food editor freelance

Sidney
CHARCOAL FISH
1. Adoro quando uno chef è capace di reinventare un grande classico, rendendolo   uovo ed emozionante, e questo è un esempio calzante: la versione a base di pesce del Club Sandwich dell’australiano Josh Niland al Charcoal Fish di Sidney, un locale per l’asporto semplice e informale. Il suo sandwich prevede merluzzo di Murray allo spiedo, bacon di merluzzo di Murray affumicato, pomodoro, lattuga e aioli. La mia ex collega e food editor Pru Engel l’ultima volta che l’ha ordinato ha commentato: «D’ora in poi, voglio solo merluzzo di Murray nel mio Club Sandwich. Questa versione elegante del grande classico sostituisce al tacchino dei succulenti filetti abbrustoliti di merluzzo cotto allo spiedo, lavorando di fantasia e inserendoli in un soffice bun, con pomodoro, lattuga e aioli». Niland è uno dei cuochi di pesce più innovativi e creativi del mondo, capace di trasformare abilmente pescato e frutti di mare in salumi, frollare il pesce a secco e usarlo in ogni sua parte, dalle squame alla coda.
2. Anche se il Charcoal Fish è un localino informale nella Rose Bay di Sidney, potete ordinare una bottiglia di Champagne Louise Roederer NV e scolarvela in spiaggia insieme al vostro Club Sandwich di mare
3. Un innovativo e sovversivo Club Sandwich merita di essere abbinato a musica australiana ugualmente sovversiva: JK-47, un rapper, musicista e attivista indigeno australiano
4. Ci vuole un altro australiano pazzesco: Chris Hemsworth in Thor: Love and Thunder!
Melanie Hansche – Deputy editor Food&Wine

Maggiori informazioni

Foto di copertina: il Club Sandwich di Farmacia del Cambio

Leggi anche: Il Club dei Golosi
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