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Il tiramisù con gli occhiali di Zucchero X Fabrizio Fiorani, W Rome

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In hotel la pausa è dolce

Mai più senza colazioni e merende d’autore: la pasticceria di qualità è un must dei grandi alberghi, tra creatività e territorio.

È risaputo: la colazione è il pasto più importante della giornata. Ma per i turisti in viaggio, o semplicemente per chi si trova a trascorrere qualche notte fuori, è anche quello più atteso. Si può intuire molto — sia della cultura gastronomica locale, che del profilo di una struttura ricettiva — mentre si decide cosa assaggiare, passeggiando davanti al buffet delle torte o a quello delle opzioni “English”. Ragione per cui, specie nel settore più alto dell’hôtellerie, quello dolce è un comparto tenuto in sempre maggiore considerazione, sul quale fioriscono divertenti progetti e spin-off.

Nato nel 2019 come terzo presidio capitolino del gruppo The Pavilions, la personalità di The First Roma Dolce è chiara: al centro c’è la pasticceria Velo, guidata da Andrea Cingottini per non lasciare mai soli gli ospiti. Da un cadeau goloso all’arrivo alla colazione a base di lievitati, dall’high tea del pomeriggio all’aperitivo con gastronomia salata; ognuna delle proposte è fruibile anche dagli avventori che accedono al corner di via del Corso. E da un’altra vetrina romana fa bella mostra di sé la pasticceria “italiana e contemporanea” di Fabrizio Fiorani, che dalla fine del 2021 è al fianco di Ciccio Sultano anche al Giano del W Rome, curando al contempo la linea di Zucchero. Nella sua boutique si sceglie tra praline, biscotteria (imperdibili i cookies al fondente) e addirittura popcorn, ma anche tra i dessert più iconici. Come il Tiramisù con gli occhiali: un sablé al caffè presentato su un guscio di cioccolato a forma di naso. Perché con il cibo, a dispetto di ogni regola, è più che lecito giocare.

Oltre che della vista su piazza Unità d’Italia, a Trieste, gli ospiti del Grand Hotel Duchi d’Aosta possono godere di un’offerta gourmet a 360 gradi. Al bi-stellato Harry’s Piccolo di Matteo Metullio e Davide De Pra, al cadetto Bistrot e all’ineccepibile Harry’s Bar, si è aggiunta nel 2018 la Harry’s Pasticceria. Qui, come al blasonato Hotel Sacher di Vienna, la Torta Barcolana — una bavarese alla nocciola con fondo croccante al caffè Illy e cuore fondente, omaggio alla storica regata — può diventare un dolce souvenir della Venezia Giulia. Menzione a parte per il filone, già consolidato, delle pasticcerie di alberghi alpini dove, sull’esempio mitteleuropeo, l’ospitalità passa per corroboranti merende a base di cioccolata e viennoiserie, tanto da meritarsi linee e spazi dedicati. Se sulla Marmolada esiste addirittura un Pastry Hotel — il Pineta di Rocca Pietore (BL), dove la famiglia Nesello confeziona strudel, krapfen e i tradizionali Petali della val Pettorina — è sul lago di Garda una delle più precoci pasticcerie d’hotel di alta fascia. Qui Annalisa Tedeschi ha inaugurato nel 2009 I Dolci della Regina, che propone agli ospiti del Regina Adelaide come ai clienti affezionati biscotti San Vigilini, Fogàsa gardesana e, in stagione, un’interpretazione natalizia chiamata Pan’Ottone. 

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Foto di copertina: Il tiramisù con gli occhiali di Zucchero X Fabrizio Fiorani, W Rome

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