Accanto agli storici Horti Sallustiani, lo scorso 6 marzo è nato un nuovo polo d’attrazione per amanti della gastronomia, della mixology e dell’arte contemporanea. Si chiama YEZI ed è molto più di un ristorante: è un’esperienza culturale racchiusa nei raffinati spazi del nuovissimo art’otel Rome Piazza Sallustio, albergo di design che promette di diventare un punto di riferimento per l’ospitalità e la creatività nella Città Eterna.
Il progetto architettonico porta la firma di Eyal Shoan di Digital Space, ma è l’arte di Pietro Ruffo – artista romano di fama internazionale, recentemente nominato “Artista dell’Anno” da Inside Art – a dare carattere e anima agli spazi. Le sue opere sono disseminate dappertutto: dalla suggestiva Library of the Map of Rome, ispirata ai suoi studi sulla Biblioteca Apostolica Vaticana, fino agli azulejos della terrazza che raccontano le Costellazioni di Roma. Nella sala privata, invece, a catturare lo sguardo è Antropocene, monumentale riflessione visiva sui rapporti tra uomo e natura.

Ma la bellezza di YEZI non è solo da ammirare: è da gustare. La proposta gastronomica ruota attorno all’essenza condivisa della cucina Pan-Asiatica, filtrata dalla visione del concept chef Werner Seebach, già firma creativa in celebri indirizzi londinesi come Roka, Sushi Samba e Chino Latino. A guidare la brigata romana è Giordano Gianforchetti, nome noto della ristorazione capitolina con esperienze al Wunderkammer e al J.K. Place che fonde le sue esperienze nell’urbe in perfetto stile panasiatico come una sfilza di dim sum in diverse consistenze e cotture, da quelli alla piastra a quelli al vapore, ma ci sono anche le versioni fritte e al forno, e degli ottimi spiedini di bavetta di manzo con dressing al Aji Panca (peperoncino tipico del Perù)
Un capitolo a sé merita il cocktail bar, punto di forza di YEZI. Curato dal group bar manager Alessandro Manello e dal head of mixology Gianluca Mantovani, il bancone è operativo già alle 11 del mattino e propone una drink list che è un vero “atlante liquido”. Mentre nel format di Zagabria la cocktail list è sui cinque elementi, i drink a Roma prendono i nomi dalle antiche rotte, da quella della seta a quella delle spezie, che conducevano a Roma, reinterpretate attraverso ingredienti esotici e tecniche di miscelazione contemporanee. Ogni cocktail fa da ponte tra civiltà, come tributo miscelato alla stratificazione culturale della Capitale. Dal Silk Road, che crea un link con l’Asia, un twist sul chai latte, base whisky con tecnica del milk washing che chiarifica il drink, all’Amber Road, che punta verso il nord Europa con aghi di pino e abete rosso che rilasciano sentori di resina, più vodka. Accanto, escono dei dry snack home-made – buonissime le nuvole di drago da intingere in una salsa piccante a parte.

Accanto alla mixology, YEZI rivela una sorprendente vocazione per il tè e la pasticceria d’ispirazione asiatica. Seguendo la filosofia delle tradizionali Tea House, il locale propone una selezione di miscele pregiate e monorigine provenienti da Cina, Giappone e Taiwan. A completare l’offerta al cucchiaio, una pasticceria raffinata che fonde Oriente e Occidente: da non perdere il Parfait Ibisco e Vaniglia, la Mousse al Matcha e Yuzu, una selezione di macarons che giocano con i profumi asiatici in chiave francese e i mini coni riempiti con palline di gelato fatto in casa.