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Prima colazione: i consigli dei nutrizionisti e le soluzioni degli chef

Senza demonizzare i carboidrati, via libera a cereali e prodotti da forno. Dall’offerta di Casadonna e degli hotel Bulgari a cura di Niko Romito ai “menu della longevità” del Capovaticano Resort Thalasso Spa: il “modello italiano” è valido anche per il primo pasto della giornata, a patto di scegliere bene.

La teoria la conosciamo: la prima colazione è un vero e proprio pasto, e dovrebbe coprire il 20-25% delle calorie complessive giornaliere assortendo carboidrati, proteine, grassi, vitamine e Sali minerali. Metterla in pratica, però, non è semplice; tanto a casa quanto al bar o quando si viaggia: i buffet degli hotel puntano spesso sulla quantità ed è facile esagerare. Anche il menu della prima colazione, poi, dovrebbe seguire lo scorrere dei mesi, tanto più nei cambi di stagione o di orario (quest’anno si spostano indietro di un’ora le lancette nella notte tra il 26 e il 27 marzo).

«L’ingresso dell’ora legale o i bruschi cambi di temperatura – conferma il dott. Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport consulente della campagna Io Comincio Bene (iocominciobene.it) di Unione Italiana Food, che promuove il valore della prima colazione – rappresentano uno shock per il nostro organismo, che deve adattarsi. Per recuperare è importante riposare e alimentarsi correttamente, prestando attenzione alla ripartizione dei pasti nel corso della giornata ed evitando periodi troppo lunghi di digiuno. Per questo non dobbiamo trascurare la prima colazione». Così, se in inverno è bene iniziare con una bevanda calda che aiuta la termogenesi, in primavera si possono scegliere succhi e frutta fresca. Senza demonizzare i carboidrati (semplici o complessi) che «oltre a rifornire l’organismo dell’energia necessaria ad affrontare gli impegni della giornata, contribuiscono alla sensazione di benessere e influiscono positivamente sull’umore, concorrendo alla produzione di serotonina».
Via libera, dunque, a cereali da prima colazione e prodotti da forno: pane, biscotti o fette biscottate con un velo di marmellata, miele o creme spalmabili. E poi latte o yogurt (o altre bevande, come tè, infusi o centrifughe) e frutta di stagione. Insomma il “modello italiano” è valido anche per il primo pasto della giornata, a patto di scegliere bene.

Proprio dalla “colazione all’italiana” – alla base dell’offerta di Casadonna e degli hotel Bulgari, ma anche dei prodotti che compongono la proposta della “colazione da bar” nei format di Alt e Spazio – è partito Niko Romito per mettere a punto la linea di prima colazione: «Negli anni abbiamo tolto completamente tutti i grassi animali, lavorando con oli alto oleici, bilanciando gli zuccheri, ma senza rinunciare al gusto. Nel nostro Laboratorio abbiamo creato un biscotto senza uova e grassi animali che può essere mangiato sia da chi ha specifiche esigenze alimentari sia da chi vuole semplicemente mangiare cibo buono, gustoso ma sano». Sono state perfezionate le ricette di confetture (con frutta di stagione e meno del 12% di zuccheri), nettari (con meno del 4,7% di zuccheri), lievitati e prodotti da forno che interpretano il gusto tradizionale italiano, alleggeriti in grassi e zuccheri e dal 2020 certificati bio e VeganOK. Così ad esempio, tanto da Alt che da Bulgari si trovano lievitati tradizionali italiani come brioche e maritozzi, biscotti, ciambelloni o fette biscottate, il Panfrutto (pane energetico a base di frutta secca e semisecca), pane, burro di manteca e marmellata, formaggi e affettati italiani e omelette leggere senza burro o grassi aggiunti, a base di acqua. E con i Biscotti Gran Cioccolato e il Pandolce si può fare una colazione perfetta anche a casa, tenendo presente che la porzione ideale è da 100 g.

In Calabria, al Capovaticano Resort Thalasso Spa anche il menu della colazione è studiato con i nutrizionisti della Fondazione Longo creata da Valter Longo, scienziato di origini calabresi che dirige il Programma Longevità & Cancro dell’Istituto Firc di Oncologia Molecolare di Milano e il Longevity Institute della University of Southern California. Nascono così i “menu della longevità” che combinano i principi nutrizionali dell’omonima dieta ai prodotti del territorio calabrese, provenienti dall’azienda agricola dell’hotel o da aziende a filiera corta, a cominciare da latte, formaggi e salumi del Monte Poro. «La collaborazione con la Fondazione Longo nasce dalla volontà di offrire un’esperienza di benessere “trasformativa”, che non si fermi al momento in hotel da noi ma abbia un impatto duraturo», dichiara Coro Ortiz de Artiñano, Chief Strategy & Commercial Officer del gruppo Mediterranean Hospitality Management & Consulting. «L’ospite sviluppa una nuova coscienza di sé, mangiando sano con consapevolezza e gusto, dormendo bene, respirando a pieni polmoni l’aria salubre marina. Più che di semplice wellness è il momento di parlare di Healthiness: sonno, movimento e alimentazione sono i veri pilastri di una vita sana e longeva, rallentando il processo di invecchiamento».

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