Bolzano

A Bolzano c’è più gusto in primavera

La città altoatesina si scopre anche a tavola, tra indirizzi fine dining, una pizzeria dai sapori mediterranei, pasticcerie storiche e vigneti biodinamici a conduzione familiare.

Come diceva il celebre scalatore altoatesino Mesner, “Bolzano è una città travestita da montagna”. La sua altitudine è di soli 262 metri, eppure, entrando nell’abitato, sembra di essere già in altitudine: merito della suggestiva catena montuosa che si staglia sullo sfondo, il Catinaccio e delle colline vitate solcate dall’Isarco e dal Talvera, corsi d’acqua incastonati tra il Virgolo e le montagne che scandiscono il ritmo di un paesaggio decisamente alpino, con castelli posti su ogni lato della vasta conca. Il suo inconfondibile carattere, dunque, legato al suo essere luogo di incontro e passaggio tra mondi e culture, tra Mitteleuropa e Mediterraneo, non tarda a colpire infatti chi giunge in tale capoluogo: dialetti diversi, costumi talvolta folcloristici, abitudini montanare. Insomma, contaminazioni frutto di migrazioni, scambi commerciali e flussi vari tra l’Italia e i Paesi germanici. 

Oggi, Bolzano continua a presentarsi come città aperta, multiculturale e animata dalla popolazione di lingua italiana e tedesca e dalla sempre più importante comunità di varia provenienza che frequenta l’università trilingue. I visitatori richiamati dalla sapiente e organizzata apertura al turismo, contribuiscono alla sua vitalità, frequentando gli eleganti negozi di abbigliamento e tessuti della via dei Portici, facendo la fila al Museo archeologico per vedere il preistorico cacciatore Ötzi; ma, soprattutto, esplorando ristoranti e pasticcerie, alla scoperta dei sapori e del lessico della cucina altoatesina, come knödel, speck, groestl, kaiserschmarren e zelten. Per gli amanti dell’innovazione e dell’arte sia moderna che contemporanea, una tappa obbligatoria merita assolutamente il NOI Techpark (punto d’incontro tra ricerca e aziende dell’automazione e delle tecnologie alimentari e alpine), nonché il cubo futuristico del Museion e la spettacolare Fondazione Antonio delle Nogare.  

Perché Bolzano, città commerciale, turistica e di fiere, è anche città del vino, metropoli con i suoi oltre 100mila abitanti, comunque, a misura agricola e vitivinicola. Le vigne arrivano infatti a lambire il centro a Gries (il convento dei Benedettini di Muri è anche cantina), lungo i pendii soleggiati che si attraversano nelle classiche passeggiate bolzanine, dalle fascinose mura antiche del Castel Mareccio al Gùncina, alle pendici del colle e del Renon per i sentieri del Lungotalvera e di S. Osvaldo, dando rossi e bianchi sia fruttati, strutturati e corposi, sia fini, sottili e rinfrescanti, che si degustano nei masi dei Törggelen, nelle varie enoteche o ai tavoli di piazza Walther, cornice quest’ultima durante l’anno di diversi eventi, primo fra tutti il Mercatino di Natale (il più storico e frequentato d’Italia). 

Ristoranti da provare

ConTamina, Hotel Laurin

All’interno dello storico albergo della Belle Époque (ne abbiamo parlato qui), lo chef partenopeo Dario Tornatore, grazie alla sua importante esperienza gastronomica internazionale, delizia i commensali con piatti che esaltano tecniche come la brace, l’essicazione, la fermentazione e l’affumicatura. Ottimi il Tomahawk di agnello della Val Senales, la Finta Genovese con cipolla affumicata e la Pernice patate e brace.
laurin.it

Zur Kaiserkron

All’interno dello storico locale di Palazzo Pock, lo chef Filippo Sinisgalli (di origine lucane) propone piatti molto curati mettendo in primo piano l’uso ragionato delle materie prime soprattutto locali come, per esempio, la trota della Val Passiria, la tartare di razza di LaugenRind e la piccola marmitta di Brillenschaf (una particolare razza di agnello della Val di Funes) con piselli alla menta e patate.
ristorantezurkaiserkron.it

Vögele

Un’istituzione in città, le cui radici si perdono nel Medioevo. Dalla romantica stube, alle sale sempre eleganti del pianterreno fino alla sala più moderna del primo piano, una cucina locale ben collaudata dove spiccano tra le specialità le frittelle di patate, i canederli, la rosticciata d’agnello con patate, lo strudel e lo schmarren dolce tipico di origini austriache con marmellata di mirtilli.
voegele.it

Il Corso

Un salotto in quel di Bolzano, o meglio una piazza nella piazza, dove non mancano sorrisi, calore, cromaticità e soprattutto stravaganza negli arredi come le deliziose ceramiche di testa di moro. Il Corso a Bolzano è un viaggio tra i sapori più iconici e veraci della tradizione italiana. Per le pizze, Santo Gabriele – bravissimo pizzaiolo calabrese ma ormai bolzanino d’adozione – fa scivolare emozioni, con particolare accento al Sud d’Italia, su impasti leggeri ed ingredienti di pregio (dalla mozzarella di bufala dell’Alto Adige all’autoctono graukäse, dallo speck fieno e fiori ai capperi di salina dell’azienda Caravaglio). Mentre per al repertorio della pasticceria pensa la moglie Fabiana Cardinali, maestra delle torte fatte in casa d’ispirazione piuttosto mediterranea, con cui delizia i palati dei commensali a fine pasto. Birre artigianali e un’ottima selezione di vini fanno da cornice ad un locale molto originale, non certo “atteso” per una località montana, ma super accogliente e gioviale.
ilcorsobolzano.it

Pasticcerie e Panetterie da non perdere

Franziskaner Bakerei

Dal 1974 la missione è sempre stata quella di conservare la tradizione della panetteria artigianale. Un mix di tradizioni italiane e tedesche dove il lievito madre è vivo. Da assaggiare i bretzel, così come ben assortito e invitante il banco dei dolci.
franziskanerbaeckerei.it

Bäckerei – Panificio Grandi

Nella centrale via dei Bottai, la tradizione regionale si presenta in varie sfacciature, deliziose e frangranti. Tra le peculiarità primeggiano il classico e croccante Schüttelbrot, i pretzel, le trecce ai fiori di papavero, i pani alle noci, mentre per i dolci assolutamente da provare lo strudel e i krapfen.

Dove bere bene

Enoteca Gandolfi

Punto di riferimento per chi ama il vino, nato dalla passione passione nella prima metà del Novecento e consolidato grazie all’esperienza del dinamico Mirko Gandolfi. Specializzati in nettari dall’Alto Adige ed altre etichette da tutta la Francia, questo negozio al dettaglio in via Druso 349 è un luogo d’acquisto di eccellenza ma anche un ottimo locale per gli apertivi e i corsi di degustazione.
gandolfi.bz.it

Batzen Häusl

Nasce nel Quattrocento come birrificio e ora rimane una delle mete più ambite per gustare le specialità locali come la künstlepfanne (padella dell’artista con costine di maiale marinate, stinco, salsiccia, crauti, patate e canederli) con le loro eccellenti birre artigianali: su tutti, la Batzen Hell, Batzen Dunkel e Batzen Weisse.
batzen.it

I vignaioli da conoscere

Pranzegg

Martin Gojer e Marion Untersulzner conducono un’azienda vitivinicola situata nella frazione Campiglio di Bolzano, proprietà della famiglia Gojer fin dal 1935. Quattro ettari di vecchie vigne a pergola su ripidi pendii della conca di Bolzano che Martin lavora dal 1997 (in quell’anno era appena diventato maggiorenne), nella maniera più naturale possibile, aderendo ai principi del biologico e del biodinamico. Inerbimento continuo, galline e pecore in vigna, api e fiori, sono gli attori principali nel perseguimento della biodiversità come obiettivo primario.
pranzegg.com

Loacker

Fin dal 1978 la famiglia altoatesina Loacker gestisce le proprie aziende vinicole orientandosi rigorosamente ai principi della biodinamica e dell’omeopatia. Al Loacker Schwarhof i vini prodotti da Hayo Loacker dai 7 ettari di vigneti su suoli tendenzialmente di depositi alluvionali, morenici, sono nettari che nascono da una conduzione della vigna in empatia con la natura, con un ritorno all’artigianalità e alle operazioni manuali a scapito di tecnologia e additivi.
loacker.bio

Nusserhof

Situato nella zona sudorientale di Bolzano, dentro l’abitato del capoluogo altoatesino, il maso Nusserhof è rimasto intatto dal 1788, da quando è sotto l’egida della famiglia Mayr. Da sempre qui si coltivano principalmente le varietà autoctone del Lagrein, della Vernatsch e del Blatterle, un vitigno a bacca bianca molto raro. Vigne vecchie a pergola, quattro ettari in totale dai quali si ottengono vini puri e autentici.

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