Apre le porte Casa Bohème, il nuovo bistrot firmato Luca Guelfi, figura di riferimento nella ristorazione internazionale dagli anni Novanta, con oltre trenta aperture tra Milano, Courmayeur, Ibiza, Formentera, Miami, Los Angeles, i Caraibi e la Costa Smeralda. Non si tratta, però, di una semplice nuova insegna da aggiungere al suo percorso professionale ma rappresenta l’inizio di una nuova fase personale e imprenditoriale per Guelfi: un ritorno all’essenza più autentica del mestiere di ristoratore, nel senso più umano del termine.
«Casa Bohème è come un vinile che un musicista pubblica a fine carriera, raccogliendo i brani più significativi di una vita», racconta Guelfi. «Non scrivo canzoni, ma creo atmosfere e suggestioni. Questo bistrot è la mia autobiografia emotiva, il locale che ho sempre voluto». Un progetto nato non dalla ricerca di un nuovo format da esportare, ma dal desiderio personale di recuperare il contatto diretto con il pubblico, il piacere dello scambio, della parola data al tavolo, del racconto di un piatto.
Il progetto nasce nel cuore di San Pantaleo, tra le colline della Gallura e a pochi chilometri dalla Costa Smeralda, in uno dei borghi più suggestivi e identitari della Sardegna. È qui, tra le piazzette assolate e le botteghe d’artista, che Guelfi ha scelto di condensare trent’anni di esperienze e visioni internazionali in un luogo che unisce cucina, design e cultura.
Il ritorno all’ospitalità d’autore
Questo ristorante è il luogo dove Guelfi sceglie consapevolmente di dire addio al ruolo di imprenditore e tornare a quello di oste, nel senso più alto del termine: «A Casa Bohème voglio abbandonare i panni dell’imprenditore e tornare a fare l’artigiano del cibo. Voglio passeggiare tra i tavoli, raccontare i piatti, ascoltare i clienti, dare consigli». Un nuovo corso che si avverte in ogni angolo, in ogni dettaglio, in ogni sorriso: non a caso l’ospitalità è affidata a Barbara Pedrini, sua moglie, volto noto della moda mondiale: è infatti la storica editorial director che ha accompagnato Dolce&Gabbana per ben 37 anni.

Il bistrot si trova all’interno di un palazzo ottocentesco restaurato con sensibilità, affidato alla firma dell’architetto Gianmaria Torno, collaboratore di Guelfi sin dai primi successi nella Milano da bere. Gli ambienti evocano il fascino dei bistrot parigini e newyorkesi, in un dialogo raffinato tra elementi d’epoca e dettagli contemporanei. Pavimenti in graniglia a scacchi bianco-rossi, lampade anni Venti, un maestoso chandelier Venini, fotografie, locandine e opere di artisti sardi compongono un ambiente colto e bohémien, dove nulla è lasciato al caso. Nei bagni vengono proiettati i film di Stanley Kubrick, omaggio a uno dei registi più visionari del Novecento e dichiarata fonte d’ispirazione per le atmosfere di Casa Bohème.
Al centro dell’esperienza c’è una cucina schietta e identitaria, che alterna piatti della tradizione sarda e italiana a proposte di respiro internazionale. La supervisione è dello stesso Guelfi, mentre ai fornelli opera lo chef Gianluca Rosano, italo-americano con una solida esperienza tra Italia e Francia.
Il menu cambia quasi quotidianamente, seguendo la disponibilità del mercato e il ritmo delle stagioni. Nascono così piatti come la fregola ai frutti di mare, lo stinchetto di agnello, le pappardelle al ragù di cinghiale, il foie gras, il black cod marinato al miso e i plateau di frutti di mare. Una cucina che rifugge le mode e ricerca piuttosto l’equilibrio tra gusto, materia prima e racconto. A scandire le serate, una colonna sonora curata sempre da Guelfi, che alterna atmosfere soft e dj set rigorosamente in vinile, in una programmazione pensata per accompagnare e mai invadere.
Una cantina-speakeasy e cocktail d’autore
Nel sotterraneo del locale, un ambiente in granito ospita una cantina-speakeasy dove trovare centinaia di etichette selezionate tra grandi vini italiani e internazionali, distillati e Champagne d’annata.
A completare il percorso, un cocktail bar dall’anima sartoriale, con una drink list che reinterpreta i grandi classici internazionali attraverso botaniche sarde, spezie e liquori del territorio. Ogni cocktail diventa così un omaggio all’isola e ai suoi profumi.