Girotonno

Il tonno come passaporto culturale: Carloforte torna a essere crocevia di sapori globali

Dal 23 maggio al 2 giugno, questo borgo sardo sull'isola di San Pietro ospita la nuova edizione di Girotonno. Otto nazioni, due giurie e un solo ingrediente protagonista: il tonno rosso di corsa.

C’è un piccolo angolo d’Italia dove, per dieci giorni, il Mediterraneo si apre al mondo intero. È Carloforte, perla dell’isola di San Pietro, in Sardegna, unico borgo tabarchino d’Italia, con radici liguri e orizzonti africani. Qui, ogni anno, il tonno rosso diventa molto più di un ingrediente: è pretesto per un dialogo tra culture, per una sfida di sapori, per una festa che parla in tante lingue ma ha un solo accento — quello del mare.

Dal 23 maggio al 2 giugno torna Girotonno, giunto alla sua 22esima edizione: una manifestazione che mescola show cooking, musica, degustazioni, gare internazionali e incontri tra chef, appassionati e curiosi. Al centro di tutto, il tonno rosso di corsa, pescato secondo una tradizione antica che fa parte del Dna di quest’isola.

Un giro del mondo in otto piatti

Il cuore della manifestazione è la World Tuna Competition, sfida gastronomica internazionale che quest’anno vede in gara chef da otto Paesi: Filippine, Francia, Giappone, Italia, Marocco, Spagna, Perù e Portogallo. Otto visioni diverse, otto modi di raccontare una storia che ha sempre lo stesso protagonista ma mai lo stesso finale.

C’è la coppia italo-filippina Nicola Mincione e Ann Christine Taglinao, che dal loro ristorante milanese portano una cucina meticcia, fatta di amore e migrazione. Dall’altro lato del globo arriva Takashi Kido, giapponese di Kyoto che ha trovato casa in Italia fondendo Mediterraneo e Oriente in un ristorante chiamato “Kido-ism”, una dichiarazione d’intenti più che un nome.

Dalla Spagna, i concorrenti vengono da un villaggio di pescatori delle Asturie; dal Marocco, invece, arriva una chef donna, Zahira Fenouri, che porta la sua Casablanca fin dentro una locanda di montagna piemontese. Storie di contaminazioni, riscritture, incroci. Anche l’Italia è ben rappresentata: due sardi Doc, Abele Fois e Luigi Senes, che del tonno conoscono ogni sfumatura.

Le squadre si confronteranno davanti a una doppia giuria: una popolare, composta dai visitatori (che potranno anche degustare i piatti in gara), e una tecnica, guidata dal giornalista e volto televisivo Roberto Giacobbo, che per l’occasione porta “Freedom” oltre i confini del gusto.

Il tonno come simbolo e rito

Carloforte è il luogo ideale per ospitare questo festival, non solo per la qualità del tonno rosso pescato nelle sue acque, ma per la sua stessa storia. Fondata da pescatori liguri provenienti da Tabarka, in Tunisia, l’isola è da secoli un mosaico di culture. Anche la mattanza, antica tecnica di pesca del tonno, qui non è solo folclore, ma parte viva della memoria collettiva.

Il Girotonno è dunque anche una celebrazione di identità locali che dialogano con il mondo, attraverso il linguaggio più universale che esista: quello del cibo.

Non solo competizione: cooking show, spettacoli e musica

A rendere ancora più ricco il calendario ci sono i Girotonno Live Cooking: ogni giorno, cuochi italiani e internazionali salgono sul palco per raccontare e preparare piatti esclusivi a base di tonno e prodotti locali. Tra i nomi più attesi, Cristiano Tomei, una stella Michelin; Diana Beltran, che porta la vitalità della cucina messicana da Roma; Marco Ambrosino, volto della cucina mediterranea contemporanea; e Luigi Pomata, padrone di casa e custode della tradizione carlofortina del tonno.

Il programma include anche appuntamenti pop: il 24 maggio salirà sul palco Dario Vergassola con il suo umorismo tagliente, mentre il 31 maggio l’isola si trasformerà in una discoteca a cielo aperto con il concerto gratuito dei The Kolors, seguito dal dj-set di Renée La Bulgara. E la sera successiva sarà il turno di Marvin & Andrea Prezioso, per un viaggio musicale tra le hit della dance italiana.

Viaggio a Carloforte: un’esperienza oltre il piatto

Partecipare al Girotonno è molto più che assistere a una competizione gastronomica. È vivere l’isola in tutte le sue dimensioni, dalle stradine colorate di Carloforte al profumo del mare, dalle tavole imbandite ai racconti degli chef, dalle alici salate al pane fresco, dai piatti stellati ai balli in piazza. È sentire che il tonno, qui, è un rituale, una memoria, un invito al dialogo.

E quando, tra un piatto e l’altro, scopri che un ingrediente può davvero unire il mondo, ti accorgi che questo non è solo un festival: è un piccolo atlante gastronomico fatto di storie, radici e contaminazioni. E il punto d’incontro, oggi più che mai, si chiama Carloforte.

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