Nella retorica della ristorazione, pochi concetti sono abusati quanto quello di “casa”. Dalla spesso sbandierata “cucina casalinga” fino alla fatidica frase “si mangia come a casa”, che vorrebbe essere rassicurante, ma troppo spesso suona più come una minaccia. Diciamola tutta: perché mai dovremmo uscire (e pagare) per qualcosa che possiamo trovare comodamente tra le mura domestiche?
In controtendenza, a Roma c’è uno chef che non promette nulla di tutto ciò. Anzi, ha deciso di trasformare una casa, la sua, in un ristorante raffinato. Sia chiaro: non si tratta di un bilocale in un condominio, ma di un casale immerso nel verde, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare, con orto, uliveto, serre, allevamento di galline ovaiole e arnie per la produzione di miele. Parliamo di Leonardo Malgarini e della sua Casa Malgarini che, mai come in questo caso, risulta essere un nome davvero azzeccato.
Come si mangia da Casa Malgarini
Leonardo Malgarini, dopo diverse esperienze fuori dalla Capitale, nel 2022 è tornato per acquistare il terreno adiacente alla casa di famiglia dove ha fondato un’azienda agricola biologica. Nel dicembre 2023 ha aperto il suo ristorante: un agriturismo con cucina proprio negli spazi dove è cresciuto.
Gli ambienti sono stati ripensati e resi accoglienti, con tavoli in rovere naturale e ampie vetrate che si affacciano sul giardino, che durante la bella stagione ospita ulteriori coperti. La proposta punta a offrire un’esperienza gastronomica diversa dal solito, senza però inseguire lo stupore fine a se stesso. I piatti si basano innanzitutto su ottime materie prime, in parte autoprodotte, e i sapori sono ben definiti e decifrabili grazie a un’esecuzione impeccabile.
Gli asparagi dell’orto sono valorizzati da un buon pecorino, salsa bernese e una profumata misticanza: un antipasto delicato ma gustoso. Anche lo sgombro, da pesce povero, si trasforma in una portata prelibata grazie alla cottura al barbecue, alla maionese al cipollotto e all’olio al basilico. L’animella, servita con il suo fondo e accompagnata da topinambur, sia fondente sia in crema, soddisfa i palati più classici.
La vera sintesi dell’approccio di Malgarini si trova però nei primi piatti. Il Riso caprese è la metamorfosi dei tre ingredienti base della celebre insalata – pomodoro, mozzarella e basilico – trasformati in un risotto appagante. Lo spaghettone allo scoglio, invece, è insaporito da un fondo deciso e impreziosito da un tocco di zafferano. Il “giocattolo” preferito dello chef è il barbecue giapponese per yakitori (spiedini di pollo), dove prepara anche ottimo pescato locale: se siete fortunati potreste trovare un collare di ricciola in salsa teriyaki.
La chiusura è affidata a un dolce semplice ma efficace: un velo di cioccolato che nasconde una crema agli agrumi, un accostamento ben rodato e sempre gradito.
Come accompagnamento del pasto, si può scegliere tra una sessantina di etichette di vini prevalentemente naturali e biologici, selezionate da Camilla Malgarini, sorella di Leonardo. I menu degustazione sono disponibili in versione da cinque o sette portate, rispettivamente a 70 e 85 euro.
Insomma, a Casa Malgarini si sta davvero bene. Peccato che le camere da letto siano occupate dallo staff: sarebbe un rifugio perfetto a due passi dalla città. Ma ci si accontenta volentieri di godere anche solo della cucina, delle ampie sale e del giardino.