Un viaggio per immagini lungo ottant’anni di storia napoletana, narrata attraverso i sapori e le memorie di uno dei suoi luoghi simbolo della tavola. È stato proiettato in anteprima negli spazi di CasaCinema a Napoli, Ho detto tutto, forse. Mimì alla Ferrovia. 80 anni e oltre, il cortometraggio diretto da Giuseppe Di Vaio che celebra la lunga storia del rinomato ristorante partenopeo.
Prodotto da NPP, con fotografia di Fabio Marino e montaggio a cura di Luca Visingardi, il corto si sviluppa in 25 minuti di immagini, testimonianze e materiali d’archivio, attraversando la memoria di una città e di una famiglia, i Giugliano, che dal 1943 custodisce l’identità di questo storico indirizzo. La colonna sonora include il brano Song Je Mimì, con la partecipazione di Luciano Scialdone.
La storia di una famiglia e di una città
Fondato da Emilio e Ida Giugliano durante i difficili anni della guerra, Mimì alla Ferrovia è nato come piccola trattoria a pochi passi dalla Stazione Centrale. In poco tempo è diventato punto di riferimento per viaggiatori, intellettuali, politici e artisti, distinguendosi per la qualità della cucina e l’accoglienza familiare.
Il documentario racconta questo percorso intrecciando passato e presente attraverso le voci della famiglia Giugliano, oggi alla terza generazione con Michele Senior, Michele Junior, Salvatore (chef) e Ida Giugliano (accoglienza e comunicazione). Accanto a loro, il regista Giuseppe Di Vaio e i rappresentanti delle istituzioni cittadine, come Teresa Armato, assessora al Turismo e Marketing Territoriale del Comune di Napoli.
Durante il dibattito, moderato dal giornalista Federico Vacalebre, è emersa la volontà di fissare in un racconto visivo il valore culturale e identitario di un ristorante che, da oltre ottant’anni, accompagna la storia di Napoli. «Ogni piatto e ogni persona che si è seduta a questi tavoli ha lasciato un segno», ha ricordato Salvatore Giugliano. Un messaggio condiviso dal resto della famiglia, che ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria gastronomica della città.
Un ristorante diventato leggenda
La presentazione del documentario rappresenta l’ultimo atto di un ciclo di iniziative avviato già nel 2023 per celebrare l’ottantesimo anniversario di Mimì alla Ferrovia. Mostre fotografiche, menu commemorativi, eventi culturali e collaborazioni con artisti e produttori locali hanno accompagnato questo percorso, restituendo il racconto di una Napoli autentica e popolare, colta e gastronomica. Qui hanno trovato rifugio sicuro piatti storici come la lardiata o il famosissimo puparuolo ‘mbuttunato, ovvero un peperone ripieno con fiordilatte, caciocavallo, prosciutto e uova; per non parlare degli spaghetti con le vongole, della genovese o delle influenze più contemporanee portate proprio da Sasà Giugliano come il tacobao con stracotto di manzo alla genovese e colatura d’alici oppure la sua rivisitazione di polpo e patate, arricchito col kimchi corenao.
Fra le iniziative realizzate, anche il lancio di una linea di merchandising e di una doggy bag celebrativa, oltre a una cravatta firmata dalla maison Cilento 1780. Inoltre, sono stati dedicati due vini alle figure di Flora e Gerardina, rispettivamente mogli di Michele Senior e Michele Junior, per ricordare il ruolo decisivo svolto dalle donne nella storia familiare e imprenditoriale di Mimì.
Negli anni, questo indirizzo ha accolto attori, musicisti, registi, politici e sportivi. Da Totò a Maradona, da Gianni Agnelli a Robert De Niro, molte personalità hanno attraversato le sue sale lasciando ricordi e testimonianze. E proprio attraverso il racconto di questi incontri, il documentario restituisce il senso profondo di un luogo che è molto più di un ristorante.
Oggi, tre generazioni della famiglia Giugliano continuano a portare avanti quella tradizione, animati dalla stessa passione che nel 1943 diede origine a questa storia. Il film sarà distribuito nel circuito dei festival e successivamente reso disponibile al pubblico, inserendosi nelle celebrazioni di un anniversario che ha saputo raccontare ottant’anni di Napoli con il linguaggio universale del cibo e della memoria.