La nuova cantina scavata nella roccia vulcanica

Una cava dismessa diventa la culla del vino più visionario di Bolgheri

Dopo più di 1.100 giorni di lavori, a settembre apre ufficialmente Cantina Meraviglia.

Non è facile sorprendere in una delle zone vinicole più blasonate d’Italia. Ma stavolta Bolgheri si è superata. La novità si chiama Cantina Meraviglia ed è, letteralmente, scolpita nella pietra: una cava dismessa trasformata in cantina di nuova generazione. Un progetto partito nel 2017 e diventato realtà dopo oltre 1.100 giorni di lavori. L’idea non era solo costruire una cantina, ma recuperare un luogo dimenticato e farlo diventare cuore pulsante di produzione, ricerca e ospitalità.

Alla scoperta della cava di Cariola

Il contesto è tutt’altro che banale: la cava di Cariola, scavata nella roccia vulcanica friabile della zona di San Vincenzo, rappresentava un’area a rischio idrogeologico e urbanisticamente inutilizzabile. Da questo limite è nata una scommessa. Oggi la struttura si sviluppa su tre livelli, aderendo all’orografia della cava senza alterarne i contorni. La parete rocciosa originaria è stata mantenuta e valorizzata all’interno della barricaia, creando un microclima ideale per l’affinamento del vino.

La vinificazione avviene “per gravità”: le uve entrano dall’alto, dove si trova il banco di selezione con selettore ottico; da lì, il mosto scende nei tini in cemento e acciaio, fino alla sala delle botti in rovere francese non tostate. Un sistema che limita l’uso di pompe e stress meccanici, migliorando la qualità del vino. Anche l’efficienza energetica e il comfort per i lavoratori sono stati al centro del progetto, che segue criteri stringenti di sostenibilità: tetti verdi, gestione delle acque piovane, controllo dell’inquinamento luminoso secondo gli standard DarkSky.

L’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni

Il progetto porta la firma dello Studio Bernardo Tori, con ingegneria di Niccolò De Robertis (AEI Progetti), ma nasce dalla visione personale dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni, già noto in Toscana per Tenuta Meraviglia e Tenuta Le Colonne. Entrambe le strutture confluiscono ora sotto lo stesso tetto – letteralmente – per un totale di 95 ettari vitati. La prima in collina, con terreni vulcanici e quasi tutta impiantata a Cabernet Franc; la seconda più vicina al mare, su sabbie leggere, vocata a vini più immediati e mediterranei.

Cantina Meraviglia è il tassello più recente di un progetto più ampio: ABFV – Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, realtà internazionale con 330 ettari vitati in Italia tra Chianti Classico, Montalcino e Bolgheri. Un percorso iniziato nel 2012 con Dievole e proseguito nel segno della sostenibilità, della valorizzazione dei terroir e dell’identità locale.

Non sarà solo un luogo produttivo: la cantina aprirà al pubblico a partire da settembre 2025, con spazi dedicati all’enoturismo di alta gamma. Una terrazza con vista sul Tirreno, una library sospesa con vecchie annate, ambienti di degustazione integrati nella roccia. Un’ultima nota di colore: durante l’inaugurazione, Bulgheroni ha ricordato le sue radici italiane – un bisnonno partito da Olgiate Comasco nel 1873 – lasciando intendere che questa cantina non è solo un investimento, ma una forma di ritorno. E forse anche un modo insolito per raccontare una storia familiare attraverso la geologia, l’architettura e il vino.

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