Il menu del bar Ritorno, in provincia di Napoli

Ritorno ad Acerra: cultura da bar all’ennesima potenza

Caffè specialty nei cocktail, una carta dei Paloma e il revival di amaro e soda: gli ideatori di Laboratorio Folkloristico hanno costruito una nuova idea di socialità, tra caffetteria, drink e programmazione culturale.

Come se si fosse in un bar di quartiere, quello che si trova sui tavoli di Ritorno ad Acerra è un quotidiano ma, a differenza dei resoconti di cronaca, racconta il menu di uno dei luoghi di ritrovo più visionari della provincia di Napoli e, probabilmente, dell’intera Campania. Un piccolo gesto che sintetizza perfettamente l’idea alla base di questa insegna: un bar con cucina che è anche spazio culturale e sociale nel cuore del comune, aperto dalla colazione fino a tarda sera (in estate, dalla domenica al giovedì, la saracinesca si alza alle 11:45).

Nato all’interno del Palarté – edificio ottocentesco completamente ristrutturato – Ritorno è il progetto di Vincenzo Pagliara e Francesco Manna, già fondatori di Laboratorio Folkloristico, cocktail bar a Pomigliano d’Arco, insieme alla famiglia D’Angelo. Qui si incontrano caffetteria di qualità, mixology d’autore, cucina popolare e una programmazione culturale che mette al centro il territorio (sì, perché sempre sul menu c’è un calendario di appuntamenti, dal cinema all’aperto allo yoga-aperitivo).

Si ordina al banco, si prende posto e si sfoglia il quotidiano. Si sta in veranda, al bancone o sui divanetti. Si può ascoltare musica, partecipare a un talk o semplicemente bere un caffè (anche dentro un cocktail, se si preferisce), oppure giocare a biliardino davanti ai gradoni in pietra che simulano una piazza.

I gradoni nella piazzetta di Ritorno ad Acerra

Il dottore che contava i numeri e un castello che torna a parlare

La memoria, ad Acerra, ha nomi precisi. Come quello di Gaetano Caporale, medico che per primo portò la statistica nella medicina locale, ancora oggi ricordato con affetto e rispetto. I suoi studi, tra l’altro, rivelarono la presenza di popolazioni pre-romane ben prima della fondazione dell’Impero.

Attorno al castello medievale, primo simbolo della rivalutazione del territorio negli ultimi vent0anni, si è sviluppato anche Ritorno. La rivalutazione della zona è cominciata proprio da qui, in un corto circuito tra memoria e contemporaneità, tra archeologia urbana e street food evoluto. Tra le cose meno ovvie di Acerra c’è anche il Museo di Pulcinella, piccola gemma che ha attirato visitatori da Corea, Giappone e Sud America. Proprio lì, durante un workshop denso e condiviso, è nato l’embrione di Ritorno che si trova nella zona dell’antico granaio: una riflessione collettiva su Pulcinella, sulla sua natura di maschera e specchio, ribelle e accogliente. Una figura che è diventata il filo conduttore della filosofia del locale: nessuna barriera, accoglienza per tutti, a ogni ora del giorno. Il tempo qui è inciso nella materia: basta guardare la parete dietro al bancone, realizzata in pietra di Pantano – tipica della zona – che ospita un orto verticale alimentato da un sistema idroponico.

Il caffè come ingrediente liquido e narrativo

Da Ritorno il caffè è una cosa seria e a raccontare la proposta è Grazia Capasso, giovane coffee manager. Dalla mattina, al banco si ordinano selezioni che cambiano periodicamente e che, in base al tipo di origine, possono venire estratte come espresso, con metodo cold brew (estrazione a freddo tipica del filtro che sfrutta le caraffe dripper con sistema a goccia), oppure il cappuccino vegetale (alla barbabietola, per esempio), pensato per chi cerca alternative originali e leggere.

Il caffè non è solo da colazione ma entra anche nei drink alla voce Coffee Cocktails. Con un bouquet organolettico che si sposa benissimo sia con gli spirits sia con la frutta, i caffè specialty vengono estratti con V60, french press o cold brew per diventare protagonisti della miscelazione.

Come nel Rosa di Maggio, con rosa canina e ibisco, una spuma di latte di mandorla aromatizzata al cardamomo e un Kenya in purezza. O nel Ritorno Martini, dove il solo protagonista è il caffè, concept che viene esplorato anche nei menu in via di sviluppo. C’è poi il Coffee Colada, variazione sul Piña Colada, che parte dalla foglia di fico inserita direttamente nel cold brew per simulare la sensazione del cocco. Più concettuale è invece Sentieri, un verjus di caffè con albicocca Pellecchiella. Questa cura nasce dalla volontà di proporre qualcosa che ad Acerra non c’era ancora: una caffetteria con uno sguardo internazionale, ma profondamente radicata nel territorio.

Mixology popolare e orizzontale

Tra i focus in carta, c’è una sezione dedicata al Paloma, con un ipotetico giro del mondo che parte dal Messico, tocca il Mediterraneo e si ricongiunge ad Acerra. Il Paloma n.2 – dedicato proprio al comune che ospita Ritorno – prevede cedro, vodka, pomodoro verde e foglie di fico; mentre il n.1 era legato all’aperitivo all’italiana, con pinzimonio, carote e Crodino, tequila e aranciata.

C’è poi la voce Biciclette, revival dell’aperitivo nordico a base di amaro e soda, ispirato al modo di bere degli anni Settanta, quando il bar era davvero un luogo di convivialità. Anche qui, lo spirito è sempre lo stesso: accessibile, giocoso, orizzontale. Come sfogliare un quotidiano per ordinare il menu.

La vetrata esterna di Ritorno ad Acerra

Maggiori informazioni

Ritorno
Via S. Gioacchino 4, 80011 Acerra (NA)
prenotazionialritorno.guestplan.io

 

 

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