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Addio jet lag? Secondo l’Università di Sydney, il segreto potrebbe essere nel cioccolato

Uno studio condotto con Qantas suggerisce che il cioccolato può migliorare il sonno e le capacità cognitive dopo lunghi voli.

Uno studio dell’Università di Sydney, sviluppato in collaborazione con Qantas Airways, indica che il cioccolato potrebbe rappresentare una soluzione efficace per ridurre gli effetti del jet lag. La ricerca ha analizzato le reazioni psicofisiche dei passeggeri durante simulazioni di voli a lungo raggio, dimostrando come il consumo di cioccolato possa migliorare la qualità del sonno e le performance cognitive nei giorni successivi al viaggio.

Jet lag e cioccolato: come un alimento può influenzare il recupero dopo un volo

Affrontare un viaggio intercontinentale comporta spesso una serie di disturbi noti come jet lag. Questo fenomeno, legato all’alterazione del ritmo circadiano dovuta all’attraversamento di più fusi orari, può causare sintomi come stanchezza persistente, insonnia, mal di testa e disorientamento. Per molti viaggiatori è un disagio quasi inevitabile. Tuttavia, secondo alcuni studi, il cioccolato potrebbe avere un ruolo sorprendente nell’alleviarne gli effetti.

La ricerca ha avuto l’obiettivo di studiare il recupero psicofisico dei passeggeri sottoposti a simulazioni di voli a lungo raggio. I dati raccolti sono stati impiegati per valutare l’efficacia di diverse strategie alimentari e comportamentali mirate a ridurre lo stress legato al viaggio.

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Il progetto s’inserisce nel contesto del nuovo collegamento diretto Sydney-New York, in programma per il 2026, con una durata prevista di circa 20 ore e un salto temporale superiore alle 13 ore. Per prepararsi all’impatto su passeggeri e personale, Qantas ha avviato un programma di monitoraggio in volo che ha coinvolto volontari dotati di sensori biometrici. I dati raccolti hanno riguardato il sonno, l’alimentazione, l’illuminazione della cabina e i movimenti corporei.

Tra le soluzioni testate figura l’introduzione di alimenti a base di latte e cioccolato nei menu di bordo, proposti in momenti strategici del volo. I risultati indicano che il consumo di cioccolato può stimolare la produzione di triptofano, un amminoacido precursore della serotonina e della melatonina, ormoni coinvolti nella regolazione del ciclo sonno-veglia.

Secondo Peter Cistulli, professore di medicina del sonno presso l’ateneo australiano, i passeggeri che hanno consumato cioccolato hanno registrato “una qualità del sonno più alta, un minore impatto del jet lag e migliori prestazioni cognitive nelle quarantotto ore successive all’atterraggio”.

Il ruolo del triptofano e della dieta nei voli lunghi

L’attenzione dei ricercatori si è concentrata non solo sulla tipologia degli alimenti, ma anche sulla tempistica della loro somministrazione. In particolare, i pasti serviti durante il volo sono stati sincronizzati con l’orologio biologico della destinazione, nel tentativo di anticipare l’adattamento dell’organismo al nuovo fuso orario. Piatti a base di pollo, pesce e carboidrati a rapido assorbimento sono stati abbinati a dessert al cioccolato, con l’obiettivo di stimolare risposte fisiologiche in linea con i ritmi circadiani.

Il cioccolato, grazie al contenuto di triptofano e ad altri composti bioattivi, si è rivelato un alimento funzionale capace di attivare meccanismi neurologici associati al rilassamento e al sonno.

La ricerca australiana conferma quanto già ipotizzato da precedenti studi, tra cui quelli riportati dal New York Times. Oltre al cioccolato, anche alimenti ricchi di acqua come anguria e cetrioli possono contribuire a una migliore idratazione durante il volo. Le amarene, invece, sono note per il loro contenuto naturale di melatonina, utile nella regolazione del sonno.

Tuttavia, il cioccolato sembra offrire un vantaggio aggiuntivo: combina un profilo nutrizionale favorevole a un effetto benefico sull’umore, contribuendo al benessere psicofisico complessivo. In questo contesto, il comfort food assume una funzione strategica nella gestione del jet lag, diventando parte integrante di un approccio olistico alla salute del viaggiatore.

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