In seguito a un restauro durato otto anni e costato quasi due miliardi di dollari, il Waldorf Astoria di New York torna a essere operativo. L’hotel Art Déco di Park Avenue, aperto nel 1931 e simbolo dell’ospitalità di lusso a Manhattan, presenta oggi nuovi ristoranti, un’offerta di cocktail storici rivisitati e il ritorno del celebre Peacock Alley.
Un tuffo nella storia degli Stati Uniti
Inaugurato nel 1931 e riconosciuto come uno dei massimi esempi di architettura americana, il Waldorf Astoria di New York, ha riaperto le sue porte dopo quasi un decennio di lavori. Situato su Park Avenue, tra la 49ª e la 50ª strada, l’hotel di lusso ha ospitato nel corso della sua storia personalità come la regina Elisabetta II, il Dalai Lama, Grace Kelly, Frank Sinatra e Marilyn Monroe. La riapertura segna un ritorno alla scena alberghiera e gastronomica di New York, con una proposta che unisce memoria storica e innovazione.
Il restauro multimiliardario ha ridisegnato gli spazi interni preservando elementi iconici. Tra questi, il Peacock Alley, storico cocktail bar dell’hotel, è stato mantenuto come salotto urbano, arredato con poltrone trapuntate attorno al celebre orologio dorato in filigrana realizzato a Londra per l’Esposizione Universale del 1893. Il nome del bar deriva dal corridoio in marmo di 91 metri che collegava i due originari hotel Waldorf e Astoria, un tempo rivali e poi unificati. Oggi il locale è aperto per colazione, pranzo e cena, a pochi passi dal pianoforte di Cole Porter, che visse qui per trent’anni e compose brani celebri come I’ve Got You Under My Skin.
L’offerta di mixology è affidata a Jeff Bell, vincitore del James Beard Award e diventato famoso per il Please Don’t Tell, uno dei migliori bar al mondo. La carta dei cocktail riprende ricette storiche come il Commodore #2, il Dr. Cook e il Waldorf, reinterpretandole con proporzioni e ingredienti aggiornati. Accanto a questi, quattro versioni di Martini e tre Old Fashioned, in omaggio ai drink più richiesti negli anni Trenta.
La ristorazione si articola in tre spazi distinti. Il Lex Yard, guidato dallo chef Michael Anthony di Gramercy Tavern, propone un menu degustazione di cinque portate al piano superiore e un’offerta à la carte al piano inferiore, con caviale, frutti di mare, ravioli di porri e pollo arrosto. Il ristorante giapponese Yoshoku, diretto da Ry Nitzkowski, rielabora la cucina kaiseki in chiave contemporanea, con sushi, sashimi, madai grigliato e manzo Wagyu.
La colazione, servita anche al Peacock Alley, comprende croissant caldi della pasticciera Jenny Chiu, avocado toast, uova alla Benedict con muffin inglese a lievitazione naturale e una rivisitazione dell’insalata Waldorf con prodotti locali.