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La cucina italiana vale oltre 250 miliardi di euro

Il comparto della ristorazione cresce nel mondo e in Italia: aumentano le catene, si consolidano i Quick Service Restaurant e cambiano le abitudini di consumo tra sostenibilità, digitalizzazione e nuove generazioni.

La cucina italiana continua a occupare un ruolo centrale nel panorama internazionale e nel 2024 ha raggiunto un valore complessivo di 251 miliardi di euro, con un incremento del 4,5% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal Foodservice Market Monitor 2025 di Deloitte, che analizza l’andamento del settore della ristorazione a livello mondiale.

Il dato conferma la solidità della cucina tricolore, che da sola rappresenta il 19% del mercato globale dei ristoranti con servizio al tavolo. Gli Stati Uniti e la Cina si confermano i mercati più rilevanti: insieme concentrano oltre il 65% dei consumi di cucina italiana.

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Anche sul fronte interno i numeri segnalano una fase di consolidamento. In Italia il comparto della ristorazione ha raggiunto nel 2024 un valore di 83 miliardi di euro, con una crescita del 2% rispetto al 2023 e il superamento dei livelli pre-pandemici. Pur restando un mercato frammentato, si registra l’accelerazione delle catene, passate dal 7% del 2019 al 10% attuale, con un’espansione trainata soprattutto dal segmento dei Quick Service Restaurant, cresciuto a un ritmo superiore alla media globale.

«Il settore del Foodservice sta attraversando una fase di normalizzazione dopo la ripresa post-pandemica, ma resta dinamico e ricco di opportunità – osserva Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia –. In questo scenario l’Italia conferma la propria forza, con segnali di accelerazione soprattutto nelle catene di Quick Service Restaurant, oggi in crescita sopra la media globale».

L’andamento internazionale

A livello mondiale il foodservice ha raggiunto nel 2024 un valore di 2.916 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 4,2% nel biennio 2023-2024, il doppio rispetto al periodo pre-Covid. Nord America ed Europa hanno guidato la ripresa, mentre l’area Asia-Pacifico si conferma quella con le migliori prospettive di crescita nel medio termine.

Il report sottolinea anche l’evoluzione delle preferenze di consumo: il 65% dei clienti si dichiara disposto a pagare un prezzo superiore per prodotti sostenibili, mentre il 76% riduce l’assunzione di carne per motivi ambientali. La ristorazione diventa inoltre un luogo di socializzazione, con la Generazione Z che frequenta ristoranti e takeout in media tre o quattro volte al mese, incrementando la spesa su base annua.

Innovazione e trasformazione del settore

Gli operatori rispondono alle pressioni su costi e manodopera con investimenti in automazione e digitalizzazione, già adottati da oltre la metà degli attori del mercato. Parallelamente cresce l’interesse per format scalabili e redditizi, come fast food, healthy food e pizza, che rappresentano il 21% delle operazioni di M&A concluse dopo la pandemia.

Guardando al futuro, Deloitte prevede un’espansione più contenuta ma con focus su qualità e nuovi modelli di business. L’Asia-Pacifico dovrebbe guidare la crescita tra il 2024 e il 2029, mentre in Italia si aprono spazi per format digitali e scalabili, con i Quick Service Restaurant indicati come il segmento destinato a trainare il mercato.

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