È stato inaugurato oggi GOe – Gastronomy Open Ecosystem, la nuova struttura del Basque Culinary Center dedicata a innovazione, formazione e sostenibilità nel settore gastronomico. L’apertura ufficiale ha accolto oltre 1.500 ospiti tra rappresentanti istituzionali, chef e ricercatori, segnando una nuova fase per uno dei centri più influenti della gastronomia mondiale.
Con GOe, il Basque Culinary Center introduce un modello di collaborazione aperta tra cucina, scienza, tecnologia e imprenditoria, con l’obiettivo di contribuire a un “futuro delizioso”. Il nuovo edificio ha già ospitato la cerimonia di consegna del Basque Culinary World Prize 2025 (assegnato a Leticia Landa), riconoscimento da 100 mila euro dedicato agli chef che utilizzano la gastronomia come strumento di cambiamento sociale.
Un laboratorio vivente di gastronomia e innovazione
Concepito come un ecosistema di conoscenza e sperimentazione, GOe riunisce chef, ricercatori, startup e aziende alimentari in un unico spazio pensato per lo scambio e la co-creazione. Il centro si propone di sviluppare soluzioni concrete per un’alimentazione più sana e sostenibile, favorendo al tempo stesso la formazione avanzata e la ricerca interdisciplinare.

Durante l’inaugurazione, il direttore generale del Basque Culinary Center, Joxe Mari Aizega, ha definito GOe «un ecosistema vivente dove innovazione e istruzione incontrano il pubblico». Il progetto, ha spiegato, nasce per «esplorare insieme le sfide della gastronomia del futuro e contribuire a un modello alimentare più equilibrato e responsabile».
L’iniziativa è sostenuta dal governo basco, dal consiglio provinciale di Gipuzkoa e dal comune di Donostia-San Sebastián, che hanno condiviso la visione di un’infrastruttura capace di unire sviluppo economico e sostenibilità.
Un’architettura che integra natura e conoscenza
L’edificio è stato progettato dall’architetto danese Bjarke Ingels, fondatore dello studio BIG, e realizzato in collaborazione con BAT e Amenabar. Il complesso rappresenta una nuova concezione di spazio urbano, in cui gastronomia, natura e innovazione dialogano in equilibrio.
GOe si distingue per la sua impronta sostenibile: il progetto paesaggistico firmato da Lur Paisajistak integra oltre 3.600 metri quadrati di aree verdi e 51 specie vegetali tra tetti verdi e spazi circostanti. Il design favorisce l’isolamento naturale, la raccolta delle acque piovane e la riduzione dell’effetto isola di calore urbano, creando un corridoio ecologico che collega la struttura al quartiere Gros.
Bjarke Ingels ha definito GOe «un connettore tra città e natura capace di amplificare l’ambiente circostante anziché consumarlo».
Un centro internazionale per ricerca, startup e formazione
GOe ospita otto cucine di ricerca, dieci laboratori, due spazi di coworking e un auditorium da oltre 200 posti, oltre a un ristorante, una caffetteria e 1.200 metri quadrati di aree pubbliche per eventi, workshop e attività formative. L’obiettivo è creare un luogo accessibile dove professionisti e pubblico possano sperimentare direttamente le tendenze emergenti della gastronomia globale.
Entro il 2030, il centro prevede di attivare sette nuovi master, tra cui programmi in scienze gastronomiche, fermentazione alimentare e food design, accogliendo circa 300 studenti l’anno, di cui il 60% proveniente dall’estero.
Parallelamente, il GOe Tech Center svilupperà oltre 80 progetti di ricerca e innovazione ogni anno, mentre l’incubatore interno offrirà programmi di accelerazione per startup nel settore food-tech, puntando a generare più di 30 nuove imprese entro cinque anni.