Sotto gli storici portici di via Indipendenza ha aperto Pasticceria Eden, la nuova boutique dolce de I Portici Hotel. Un nome che evoca il paradiso, e non a caso: questo nuovo spazio promette tentazioni raffinate e peccati di gola firmati dal pastry chef Vincenzo Digifico, già mente creativa dei dessert stellati del ristorante gourmet dell’hotel, guidato dallo chef Nicola Annunziata e premiato con una stella Michelin.

In questo “giardino” di delizie, ogni dettaglio è pensato per trasformare un semplice assaggio in un’esperienza d’autore: mignon come gioielli, praline e creme spalmabili artigianali, torte dal design minimal e biscotti decorati come piccole opere d’arte. Non manca una selezione di macaron – pensate per ogni gusto: dal pistacchio al caramello salato, dalla liquirizia e caffè espresso al mirtillo e cardamomo –, e poi le gelatine alla frutta declinate in cassis, lampone, fino a pera e passion fruit.
Gli ingredienti del territorio condiscono anche la parte salata del menu, come per il bolognese toast che stratifica lattuga gentile, mortadella e squacquerone oppure la pizza in due cotture (vapore e fritta), a base di stracciatella di bufala, culatello di Zibello e pomodori dry.
Molte delle creazioni zuccherate sono comunque proposte anche in chiave aperitivo, come il cornetto salato vuoto o farcito, pensati per accompagnare la giornata, replicando lo stile creativo del ristorante stellato I Portici. Poi, al mattino, chi agli sfogliati preferisse le uova c’è sempre l’omelette con Parmigiano Reggiano, prosciutto cotto affumicato e pane tostato. Il beverage si concentra sullo specialty e diversi tipi di estrazione, spaziando anche con le specialità regionali, tipo il caffè leccese o il Bicerin, ma offre anche una discreta selezione di drink, ad esempio lo Spritz dei Portici o il Bolognese Moka, rivisitazione del classico Espresso Martini.
Aperta tutti i giorni dalle 7 alle 19, Pasticceria Eden è destinata a diventare un nuovo punto di riferimento in città: un luogo elegante, essenziale e contemporaneo dove assaggiare la pasticceria d’autore e concedersi – almeno una volta – il gusto di un peccato paradisiaco.