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Abbazia di Novacella, la cantina plurisecolare con i vigneti più a nord d’Italia

La storica realtà vinicola riflette nel calice la sua attenzione nei confronti del territorio di appartenenza, tra vini bianchi e rossi che celebrano la longevità e la potenza espressiva dei vitigni.

Storia e vitivinicoltura, due parole che scalfiscono in maniera indissolubile Abbazia di Novacella, cantina altoatesina in provincia di Bolzano fondata nel 1142, che si distingue proprio per essere una delle realtà più antiche del panorama enoico mondiale. Vigne, terreni, boschi e frutteti già dal 1177 furono assegnati a uso esclusivo dal pontefice Alessandro III e nei secoli hanno forgiato l’essenza e la fama del Monastero, celebre anche per il suo inestimabile patrimonio culturale e artistico conservato all’interno del Convento, della Basilica e della biblioteca.

È in questo contesto che Abbazia di Novacella si è affermata nella produzione di vino e oggi vanta ben due aziende agricole: una in Valle Isarco proprio nei dintorni di Novacella, con 7 ettari di vigneti, 12 di frutteti e un erbario, mentre la più recente, Tenuta Marklhof, si trova a Cornaiano con i suoi 23 ettari di vigneti, 13 di frutteto e 24 di bosco. Un terroir molto vasto che ogni anno consente di produrre 850mila bottiglie (di cui l’80% di bianchi) esportate per il 25% in oltre 40 Paesi del mondo: i maggior consumatori sono Germania, Svizzera e Giappone, con gli Stati Uniti in cima alla classifica per numeri di importazioni.

A Varna, nella conca di Bressasone, l’Abbazia può vantare le vigne più a nord d’Italia, dove tra i 600 e i 900 metri s.l.m. vengono coltivate principalmente varietà a bacca bianca come müller-thurgau, grüner veltliner, pinot grigio e riesling che si esprimono al meglio grazie ai terreni ciottolosi e sabbiosi di origine glaciale. Nella cantina di Corniano, invece, grazie alle temperature più miti e all’altitudine non superiore ai 420 metri d’altezza, Novacella predilige vigneti a bacca rossa come il pinot nero e gli autoctoni lagrein e schiava.

In virtù dei tanti uvaggi coltivati e dei terreni a disposizione, l’azienda produce tre linee differenti, di cui Praepositus è la punta di diamante. Otto vini bianchi – tra cui Sauvignon, Riesling, Grüner Veltliner e Gewürztraminer –, due rossi con le riserve di Pinot Nero e Lagrein e due dolci (Moscato Rosa e Kerner Passito) che rappresentano al meglio la longevità, la complessità e il know-how della cantina. Per consentire la massima espressione nel calice, il tempo di maturazione minimo – che a seconda della varietà affina in acciaio, botte grande e piccola – è di 12 mesi, un periodo che raddoppia nel caso dei rossi che riposano per almeno due anni tra barrique e tonneaux e poi un anno in bottiglia. Per il riesling e il grüner veltliner, due uve ideali per l’invecchiamento, nel caso del primo il riposo in vasche d’acciaio è di 12 mesi e di altri 12 in bottiglia, in modo tale da evolversi lentamente e trasmettere al momento della degustazione un’intensità e una trama olfattiva che rispecchiano le sue caratteristiche, mentre per il secondo l’affinamento dura 12 mesi per esaltare nel calice l’autenticità e le particolarità di questo  affascinante territorio.

Maggiori informazioni

Abbazia di Novacella
Via Abbazia, 1, 39040 Novacella (BZ)
kloster-neustift.it

 

 

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