Nata da una passione autentica, Ampeleia è un angolo verde, una scommessa, quasi un sogno. Un progetto alla ricerca del genius loci, fondato su un’agronomia pulita e una mente aperta. Con i suoi 120 ettari nel cuore del Geoparco Unesco delle Colline Metallifere – di cui 81 di boschi e prati, 2 seminativi, 2 uliveto – popolati da bovini, galline, cani e soprattutto api, rappresenta oggi un modello agricolo e culturale virtuoso. Il merito è anche di un recente agri-ristoro stimolante e di una serie coinvolgente di esperienze pensate per soddisfare le esigenze più diverse.
La storia dell’azienda

Nel 2000 Giovanni Podini, Elisabetta Foradori e Thomas Widmann scelgono di produrre vino in un luogo “lontano dalla pazza folla”, non scontato e distante dai modelli convenzionali del panorama vitivinicolo. Nei pressi di Roccatederighi – uno dei borghi medievali più suggestivi e antichi della Maremma – trovano il luogo perfetto per fondare Ampeleia. Due anni più tardi si unisce al progetto Marco Tait, giovane enologo fresco di studi ma già carico di entusiasmo. Con lui prende forma la visione iniziale: preparare la terra, piantare i vigneti, gestire le vendemmie. Dai soli sei ettari ereditati dalla precedente proprietà, l’azienda cresce costantemente, accogliendo nuovi vigneti, animali e giovani talenti provenienti da tutta Italia.
Una filosofia agricola che parte dalla terra
Dal 2009 i vini di Ampeleia seguono una filosofia che unisce purezza varietale ed espressività territoriale, attraverso una viticoltura consapevole e rispettosa della terra. Questa visione ha portato l’azienda ad abbracciare i principi della biodinamica, richiedendo studio, rigore e sensibilità, con l’obiettivo di realizzare un sistema agricolo a ciclo chiuso, dove ogni elemento si rigenera.
Le fermentazioni avvengono spontaneamente, talvolta con percentuali significative di grappolo intero, senza controllo della temperatura, e con affinamento in vasche di cemento. Nessuna filtrazione, aggiunta o sottrazione. Dal 2014, inoltre, la presenza di cinque mucche allevate in libertà garantisce la produzione del letame per il preparato biodinamico 500, chiudendo simbolicamente il cerchio tra terra e vino.
Una cucina semplice, autentica e curata
Dopo vent’anni dedicati alla viticoltura sostenibile, nasce Ampeleia Vini e Cucina, un agri-ristoro dove i vini della casa si sposano con i sapori genuini della tradizione maremmana. In cucina, Ilaria Patacconi e Tiziana Ferrari interpretano i piatti del territorio con ingredienti locali, molti dei quali coltivati direttamente in azienda.
Protagonista assoluta è la pasta di grano 100% Senatore Cappelli, coltivato nei campi di Ampeleia e trasformato dal pastificio Fabbri. A completare l’offerta: olio extravergine, miele, verdure dell’orto e selezionati prodotti locali come i formaggi dei caseifici La Maremmana e Saba, le carni di Tenuta di Paganico e Società Agricola Tommaso Giordana, gli affettati dell’azienda agricola Marcioni.
Cinque esperienze da vivere in vigna, cantina e cucina
Con una varietà di proposte che spaziano dalle esplorazioni dei vigneti nascosti nei boschi alle lezioni di cucina con prodotti locali e di produzione propria, Ampeleia diventa un luogo di ritrovo per esplorare il microcosmo di Roccatederighi e scoprire l’Alta Maremma. Ogni visita si trasforma in un vero e proprio viaggio tra vigneti e colline, dove le storie della terra e delle persone si intrecciano in una narrazione di sapori e tradizioni. Ad esempio, La Sosta offre un momento di quiete e contemplazione: una passeggiata tra le vigne conduce a una maestosa quercia sotto cui fermarsi ad ascoltare del passato e futuro di Ampeleia e della sua filosofia, prima di degustare tre dei vini simbolo: Unlitro (da uve Alicante Nero, Mourvèdre, Sangiovese e Alicante Bousquet), Rosato di Ampeleia (Carignano e Alicante Nero), Bianco di Ampeleia (Trebbiano, Malvasia e Ansonica), accompagnati da un tagliere di prelibatezze locali.
Per chi desidera entrare in contatto con l’anima profonda dell’azienda, La Scoperta rappresenta un’immersione completa nel mondo dell’Alicante Nero, varietà locale vinificata qui in purezza e del Cabernet Franc, che in tale areale esprime le sue note più gentili e identitarie nelle due etichette principali. Tra vigneti e cantina, i visitatori potranno assaporare sei vini, in un crescendo di emozioni che riflettono le scelte e lo stile dell’azienda. Cibo e Vino è un’esperienza che celebra la convivialità e la cucina maremmana. Dopo la passeggiata, ci si accomoda a tavola per un pranzo che abbina piatti stagionali a quattro vini, in un incontro di sapori che raccontano la terra dell’Alta Maremma.
Per chi è affascinato ancora dalla magia della vinificazione, Il Tuffo in Vasca permette di assaporare i vini direttamente in cantina, tra i profumi delle fermentazioni: un’esperienza unica per rivivere la vendemmia e il ciclo del vino in tutta la sua autenticità. Infine, la Cooking Class trasforma ogni partecipante in un cuoco toscano per un giorno, sotto la guida esperta di Ilaria Patacconi. Dalle mani alla tavola, ogni piatto preparato viene poi accompagnato da un vino e diventa un ricordo indimenticabile, da portare a casa insieme alle ricette e a un certificato firmato dalla chef stessa.