Archivio Mantero apre il secondo capitolo del progetto Variazione con “Pasta Confidences”, la collaborazione con il pasta designer David Rivillo, che traduce la memoria tessile dell’archivio in forme culinarie attraverso pigmenti naturali, sperimentazione del materiale e un approccio che unisce arte, tecnica e osservazione del reale. L’iniziativa prosegue il percorso di aperture curate avviato un anno fa con la prima Variazione.
Nel 2024 l’archivio aveva inaugurato un nuovo corso invitando Giorgio Di Salvo a interpretare la propria storia tessile in chiave contemporanea. Il risultato erano stati tre aquiloni in seta e carbonio oggi conservati in archivio. A distanza di dodici mesi, il progetto si consolida come luogo dedicato all’analisi, al confronto interdisciplinare e alla capacità di dialogare con il presente senza rinunciare alla natura riservata e storica del patrimonio Mantero.
La collaborazione con David Rivillo
Per Variazione01 l’archivio ha scelto di attivare un dialogo con David Rivillo, chimico e pasta designer venezuelano che vive e lavora a Porto Alegre, in Brasile. La sua ricerca nasce dall’osservazione del mondo: architettura, tessuti, design, natura e arte diventano principi strutturali da cui trarre forme e superfici. La pasta, trattata come materia da indagare, si trasforma così in un dispositivo visivo che connette cucina e progetto.

Ogni pezzo nasce da un gesto misurato, costruito attraverso attenzione, studio dei pigmenti naturali e conoscenza dei processi chimici. Cacao, spirulina, curcuma, paprika, spinaci, barbabietola e carbone sono solo alcuni degli ingredienti selezionati per definire sfumature e texture. Rivillo considera la pasta un mezzo capace di accogliere segni, stratificazioni e pattern che dialogano con il linguaggio dei tessuti di seta. Il risultato è una serie di forme che rimandano alla precisione artigianale e a un’estetica che recupera la cura tipica degli accessori Mantero.
L’artista interpreta la materia come oggetto da contemplare prima ancora che da consumare, trasformando un alimento quotidiano in un dispositivo narrativo che richiama l’intensità di un laboratorio creativo. La sua pratica, che combina rigore scientifico e libertà inventiva, si avvicina ai processi dell’azienda tessile nella relazione con il colore, con la ripetizione e con la costruzione ritmica delle superfici.
Le tre creazioni e l’apertura al pubblico
Le tre paste segnano l’avvio di un ciclo annuale che mira a coinvolgere figure provenienti da discipline diverse, con lo scopo di costruire un luogo di contaminazione capace di generare nuovi scenari. Il progetto Variazione nasce infatti come piattaforma permanente dove creativi, designer e art director possono confrontarsi con un patrimonio storico che continua a evolversi.