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Perché a Berlino ci sono così tante caffetterie nei cimiteri?

Nei cimiteri della capitale tedesca fioriscono bistrot e caffè che uniscono raccoglimento e socialità, restituendo vita a luoghi di silenzio e riflessione.

A Berlino, la vita e la memoria si incontrano attorno a una tazza di caffè. In diversi cimiteri della capitale tedesca, antiche cappelle, camere ardenti e case del custode vengono riconvertite in caffè e bistrot aperti al pubblico. È un fenomeno che unisce raccoglimento e convivialità, restituendo vitalità a spazi tradizionalmente dedicati al silenzio.

Questa tendenza, osservata ormai da anni e oggi in piena espansione, nasce dal desiderio di rendere i cimiteri parte integrante del tessuto urbano, luoghi in cui il ricordo dei defunti possa convivere con la vita quotidiana. Come in molte culture del mondo – dal consuolo meridionale alla wake anglosassone – anche qui il cibo diventa una forma di conforto. Bere un caffè o condividere una fetta di torta accanto a una tomba non è un gesto irriverente, ma un modo per normalizzare il lutto, renderlo parte della comunità e del tempo presente.

Caffè Lisbeth e gli altri: la nuova vita dei cimiteri berlinesi

Tra i luoghi simbolo di questa trasformazione c’è il Café Lisbeth, inaugurato nel 2022 da Alexis Hyman Wolff nel cimitero protestante Friedhof II der Sophiengemeinde, nel quartiere di Mitte. L’edificio che un tempo ospitava uffici e funzioni funerarie è oggi un luogo di incontro. Nella sala interna e nel giardino si servono piatti semplici come vitello tonnato, focacce con stracciatella e mortadella, dolci artigianali e vini leggeri. La cuoca Chiara De Martin, veneta, guida la cucina, mantenendo un equilibrio tra autenticità e leggerezza. Lo spazio ospita anche mostre e incontri dedicati alla memoria e alla trasformazione, temi che qui assumono una dimensione concreta.

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Caffè Lisbeth

A Neukölln, il 21gramm è forse il più noto tra i caffè “cimiteriali”. Sorto all’interno di un’ex camera ardente del cimitero di St. Thomas, prende il nome dal simbolico peso dell’anima. Il menù è costruito sul ritmo delle stagioni e sul rito berlinese del Kaffee und Kuchen — il classico caffè e torta pomeridiano — con dolci come lo zwetschgenkuchen, il lievitato alle prugne tipico della tradizione tedesca.

Non mancano altri esempi: il Café Finovo, attivo da quasi vent’anni nel cimitero Alter St.-Matthäus-Kirchhof, dove riposano i fratelli Grimm, o il Kaffeebar Jacobi, anch’esso a Neukölln, che continua a interpretare lo stesso dialogo tra memoria e quotidianità. Più recente è il Café Friedberg, aperto nella primavera 2025 nel cimitero di Bergmannstraße a Kreuzberg, noto per la torta alla mousse di limone e i waffle al pistacchio.

In tutti i casi, i gestori versano un affitto ai cimiteri, contribuendo così alla manutenzione dei terreni e delle tombe: una forma di sostegno economico e culturale che restituisce a questi spazi un ruolo civico. L’esperimento berlinese mostra come il cibo possa essere un ponte tra il passato e il presente. I caffè nei cimiteri non negano il dolore, ma lo accolgono, trasformandolo in un momento di socialità discreta e condivisa. Fermarsi a bere un caffè tra i viali alberati o assaggiare una fetta di torta diventa un modo per riconnettersi con il tempo e con gli altri.

Negli Stati Uniti, esperienze simili emergono in forma diversa: lapidi con incise ricette di famiglia o picnic organizzati nei cimiteri come occasione per ricordare i propri cari. Berlino, con la sua consueta capacità di reinventare gli spazi urbani, aggiunge a questa pratica una dimensione europea, laica e concreta.

Nella capitale tedesca, anche la morte trova un linguaggio condiviso: un tavolino di legno, una tazza di caffè e una fetta di torta, per restituire alla memoria un posto nel quotidiano.

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