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Campionato della pasta fatta a mano 2025: ecco tutti i premiati

Domenico Pastena si aggiudica il titolo con “Giovedì Santo”, piatto ispirato alla tradizione partenopea e alla memoria familiare.

È Domenico Pastena, trentacinquenne napoletano titolare del ristorante Pastèna nel centro storico di Napoli, il vincitore della seconda edizione del Campionato della Pasta fatta a mano che si è svolta dal 30 maggio al primo giugno nell’ambito del DMED – Salone della Dieta Mediterranea, a Capaccio-Paestum, terra simbolo della tradizione agricola e gastronomica del Mezzogiorno. La manifestazione – unica competizione internazionale dedicata esclusivamente all’arte della pasta fresca – ha incoronato Pastena per un piatto che rende omaggio alla sua città e alle radici familiari.

La ricetta premiata, intitolata “Giovedì Santo”, s’ispira alla tradizionale zuppa di cozze consumata nel capoluogo campano in occasione della settimana santa. La sua proposta è un raviolo in tre cromie differenti, che racchiude un ripieno di polpo, gamberi, vongole e lupini, rappresentazione ideale del golfo partenopeo. La preparazione si distingue per l’utilizzo integrale degli ingredienti, con condimenti ottenuti dalle teste del polpo e dei gamberi, dalle acque dei molluschi e dalle parti di scarto trasformate in salsa, bisque, caviale e polvere marina. Un’interpretazione che valorizza la sostenibilità alimentare e il recupero della materia prima, temi sempre più centrali nella cucina contemporanea.

«Ho voluto portare un piatto che raccontasse Napoli e la mia famiglia. La mia pasta è un ricordo, un gesto di memoria e di unione», ha dichiarato il cuoco durante la premiazione, ricevendo il Pettorello, scultura in ceramica simbolo della manifestazione, realizzata dall’artista Sasà Sorrentino.

I riconoscimenti della seconda edizione

Oltre al premio principale, il concorso ha assegnato diversi riconoscimenti di categoria. A valutare le prove in gara una giuria composta da giornalisti, nutrizionisti e chef stellati come Peppe Guida, Michele De Blasio, Fabio Pesticcio e Oliver Glowig.

Carolina Campitelli, sfoglina di Pagani e titolare del laboratorio Come tradizione a Sant’Egidio di Monte Albino, ha ottenuto il secondo posto e due premi speciali: Miglior impasto e Premio sostenibilità. Il suo fusillo sangiliano ha convinto la giuria per tecnica e valorizzazione del territorio.

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Al terzo posto si è classificata Anna Maione del ristorante Nonna Flora di Sorrento. Il Premio miglior equilibrio nutrizionale – Dieta Mediterranea è andato alla chef aquilana Francesca Buontempo, mentre il riconoscimento per il Miglior piatto della tradizione italiana è stato assegnato alla torinese Alice Bosco, personal chef specializzata in cucina domestica reinterpretata.

Il Campionato della pasta fatta a mano si conferma un appuntamento di riferimento nel panorama gastronomico italiano, capace di valorizzare non solo l’abilità tecnica ma anche la narrazione culturale legata alla pasta fresca. Diviso tra professionisti (30-31 maggio) e amatori (1 giugno), questo incontro ha aperto le porte anche a food creator e appassionati, dettaglio che amplia la portata e la community coinvolta. Un trampolino di lancio per talenti emergenti, come dimostra la storia di Ylenia Parente, vincitrice della scorsa edizione, oggi personal chef con masterclass internazionali da Dubai a Toronto.

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