Attorno a un tavolo si incontrano un premio Oscar alla scenografia, un maestro della cucina molecolare e un editore gastronomico indipendente in veste di comparsa. Sembra l’inizio di un film – e visto che siamo a Torino, patria del Museo Nazionale del Cinema, non stupisce che accada davvero. Succede da Condividere: ristorante stellato, sì, ma soprattutto esperimento sociale travestito da cena. E ora, anche da libro.
Già disponibile in libreria e online, Condividere è il nuovo progetto editoriale firmato da TOPIC e dedicato al ristorante voluto dal Gruppo Lavazza e guidato dallo chef Federico Zanasi. Ma attenzione: non è un classico coffee table book da sfogliare distrattamente. Questo volume è un viaggio multisensoriale dentro l’idea di una nuova ristorazione italiana: più pop, più colta, più libera. E sì, anche più torinese di quanto sembri a prima vista.
L’arte della convivialità
Condividere non è un nome scelto a caso: qui si mangia insieme, si ragiona insieme e si costruisce – pezzo dopo pezzo – un’idea diversa di cucina italiana. Il ristorante nasce nel 2014 da una collisione creativa tra Lavazza, il gastronomo Bob Noto (scomparso nel 2017), Dante Ferretti (sì, quel Dante Ferretti, scenografo di Scorsese), Ferran Adrià, il cuoco rivoluzionario di El Bulli.
Nel libro, la genesi del progetto è raccontata attraverso immagini inedite, testimonianze dirette, ricette (oltre 45 firmate da Zanasi) e un ritmo narrativo molto avvincente. Si parla di visione, di convivialità, di come si può fare alta cucina con spirito mediterraneo e con una certa allergia al formalismo.
La rivoluzione parte da Torino
Siamo a Torino, dentro la Nuvola Lavazza, che più che una sede aziendale sembra una navicella in orbita tra design, cultura e caffè. Qui nasce Condividere: un ristorante che ha il cuore di una trattoria e il cervello di un think tank gastronomico. Il libro racconta tutto questo. Dall’illuminazione iniziale (gastronomica, non mistica) ai confronti con grandi chef, artisti e gastronomi, fino alla costruzione concreta di un luogo dove la cucina è un linguaggio e il menu una dichiarazione d’intenti.
«Condividere è un progetto innovativo, che ha saputo produrre contenuti nuovi nell’ambito di una delle passioni più forti e strutturate che esistano sul pianeta: la tavola e la ristorazione – spiega Marco Bolasco, editore di TOPIC –. E in qualche modo è lo stesso obiettivo che si è data la nostra start-up editoriale Topic: innovare nell’ambito di uno dei contesti culturalmente più significativi che abbiamo, ovvero quello dei libri. Per questo abbiamo messo in moto le nostre migliori energie creative e realizzato a più mani un libro che è un forte strumento di comunicazione, che ha la condivisione alla base della sua essenza, e che non è uguale a nessun altro. Penso che tutto questo non sarebbe stato possibile senza il DNA culturale di Lavazza, azienda con cui sono davvero felice di ‘condividere’ questo brillante risultato».
Più che un libro, un invito a tavola
Dietro le parole ci sono anche quelle di Federico Zanasi, chef dalla mano raffinata e dalla visione chiara:
«Un progetto che è soprattutto l’esito di un lavoro di squadra, quotidiano, fatto di passione, ricerca e identità. Il libro racconta tutto il percorso fatto insieme fino a oggi e invita il lettore a entrare nel nostro mondo, a viverlo attraverso immagini e parole, per scoprire cosa significa davvero far convivere creatività e autenticità attorno a una tavola».
Ma attenzione, non è un libro per addetti ai lavori (o non solo). È pensato per chi ama la cucina ma anche le storie, le visioni, i progetti coraggiosi che partono da un piatto e finiscono per coinvolgere tutto quello che ci gira intorno: cultura, impresa, arte, condivisione vera.
In un mondo dove spesso gli chef scrivono libri autocelebrativi con l’ambizione di somigliare a monografie d’arte, Condividere riesce a raggiungere tutti, con eleganza e una sana dose di umiltà. È un libro che profuma di cucina, sì, ma anche di carta buona, idee ben cotte e futuro servito al dente. E se dopo averlo letto vi viene voglia di prenotare un tavolo a Torino, siete in ottima compagnia.