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Cucinamare 2025: guida ai migliori indirizzi dove mangiare sulle spiagge d’Italia

Dai chioschi gourmet ai bistrot stellati, sono oltre 350 i locali che raccontano il meglio della ristorazione balneare italiana. Ecco i premiati del 2025, da nord a sud.

Se pensavate che in spiaggia si andasse solo per stendere l’asciugamano e mettersi a mollo, è tempo di aggiornare il vocabolario balneare. Perché oggi il vero lusso sulla sabbia non è più l’ombrellone in prima fila, ma un primo piatto di stroncatura con alalunga e finocchietto guardando lo Stretto di Messina, una pizza d’autore con vista Grotta Azzurra o un Katsu-sando di tonno giapponese-tirrenico. Non stiamo fantasticando: è tutto nero su bianco (anzi, geolocalizzato) su Cucinamare, la guida – solo su App – dedicata alla ristorazione balneare italiana.

Presentata il 18 giugno alla Baia di Fregene, location iconica (nonché vincitrice del premio Miglior Primo Piatto 2024), la nuova edizione della guida conta 366 locali da Nord a Sud (spoiler: sono già 367 e aumenteranno, perché la App è viva, respira e si aggiorna dodici mesi all’anno). Ma soprattutto, racconta con piglio contemporaneo – da quest’anno anche in inglese – la nuova cucina sul mare, quella che non si limita più alle fritturine al tramonto ma punta dritta all’alta cucina, alla mixology creativa, alla pasticceria da colazione e, sì, anche alle carte dei vini da 47 pagine.

Dall’Umbria con amore (e neutralità)

Luciana Squadrilli e Antonio Boco

A spiegarci lo spirito della guida ci ha pensato Antonio Boco, tra i fondatori, che ha rivendicato la sua totale imparzialità: «Sono umbro. Quindi non ho mare e non sono schierato con nessuna costa». Insieme alla giornalista gastronomica e collega di Food&Wine Italia Luciana Squadrilli, alla redazione e a una squadra di “sentinelle balneari” dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia, hanno mappato l’Italia costiera con un unico criterio: deve essere spiaggia vera, niente strade tra il tavolo e il mare. «Se c’è l’asfalto in mezzo, non si entra in guida», precisa Squadrilli.

E così nella lista convivono ristoranti stellati in terrazza, barettoni da cozze in piedi (ciao Cozzaro Nero di San Benedetto), chioschi con sushi fusion al tramonto e porti gourmet, segnalati – naturalmente – con icone diverse. Perché ormai la vera differenza non la fa più il lido, ma il piatto.

I premi 2025: il meglio, ma sul mare

Anche quest’anno Cucinamare ha assegnato i suoi premi, sostenuti da partner come Monograno Felicetti, Olitalia, Umani Ronchi e Legambiente. Ecco alcune delle tappe da mettere subito in wishlist:

  • Miglior Primo Piatto di Mare: Piro Piro di Reggio Calabria vince con una Stroncatura commovente – tra alalunga, finocchietto, acciughe e latte di mandorla – da gustare affacciati sullo Stretto.

  • Miglior Fritto di Mare: a La Perla del Mare di San Vincenzo (Livorno) Deborah Corsi firma un “Semplicemente fritto misto” in cui niente è semplice davvero: solo fritto alla perfezione.

  • Miglior Carta dei Vini: Globus Beach (Milano Marittima) spiazza con 47 pagine dedicate alla cantina, 150 Champagne e una selezione di etichette da capogiro che fa brillare anche i palati più esigenti.

  • Miglior Pizza al Mare: a-Ma-Re Capri al Jumeirah Capri Palace, con Franco Pepe e la pizza dedicata al locale – gialla di pomodoro, con cozze, limone e caciotta – che sembra un tuffo nel Golfo.

  • Miglior Panino al Mare: Il Baretto di Anzio reinventa il panino da spiaggia con un Katsu-sando di tonno fritto, rosato dentro e perfetto con la salsa al rafano. Giappone e Lazio, insieme sotto l’ombrellone.

  • Miglior Colazione al Mare: Duca di Civitanova Marche (MC) è il paradiso dei lievitati e delle colazioni-laboratorio, tra cornetti che sognano Parigi e panettoni da spiaggia.

  • Miglior Aperitivo al Mare: La Dogana di Capalbio con il nuovo format “Il Doganino” e lo chef Ricardo Takamitsu che mixa Mediterraneo, Asia e America Latina.

  • Premio Sostenibilità e rispetto dell’Ambiente: Santaluz Kiosko Mediterraneo (SS), raggiungibile solo con spirito d’avventura, è una favola tra legno portato dal mare, vista mozzafiato e orari dettati dal sole (niente orologio, si apre all’alba e si chiude al tramonto).

I “Maestri del Mare”: quando la sabbia incontra la grande cucina

Due i premi speciali ai “Maestri del Mare”, i grandi interpreti della cucina di pesce in Italia:
Daniele Usai, dal bistrot 4112 al ristorante stellato Il Tino, entrambi a Fiumara Grande, dentro un cantiere nautico – un setting perfetto per uno chef che lavora il pesce come fosse alta sartoria. E Gianfranco Pascucci, surfista, attivista e grande cuoco, piccola eccezione visto che i suoi locali (Pascucci al Porticciolo e Mare Bistrot) non sono tecnicamente “sulla sabbia” e dunque non in guida, che ha condiviso una interessante riflessione sul confine tra cucina di pesce e cucina di mare: «Probabilmente quella di mare ha più sfumature, o comunque a noi cuochi piace di più perché racconta più storie». Un concetto su cui tornare sicuramente.

Una guida viva, per tutto l’anno (e oltre)

Dopo il debutto del 2023, Cucinamare è una guida “in divenire”: non solo per il numero dei locali (cresciuto di 57 rispetto allo scorso anno), ma anche per l’idea di ristorazione balneare che racconta. «Sempre più chef importanti si stanno spostando sulla spiaggia», racconta Luciana Squadrilli. E la spiaggia stessa sta diventando un laboratorio di esperienze: colazioni, panini, cocktail, brunch, cene gourmet. Un panorama sfaccettato, dove non esiste un unico modello ma una costellazione di stili, formati e visioni. Importante: questa guida non è utile solo d’estate. Molti locali presenti – come chiaramente indicato nella scheda – restano aperti anche d’inverno.

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