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Giornata della terra

Dalla terra alla tavola, come prenderci cura del nostro pianeta

In occasione del World Earth Day alcune buone pratiche che coinvolgono gli italiani, sempre più attenti al consumo responsabile, a partire dal cibo. Dal menu plant based alla sostenibilità in vigna e in cantina, ma anche appuntamenti a tema e il lavoro nell'Orto Felice nel cuore del Chianti Classico.

Non possiamo più aspettare. Lo dimostrano tre catastrofi globali: il clima, la pandemia e la guerra in Ucraina, crisi che fanno male anche al comparto enogastromico. “Prendersi cura della natura affinché essa si prenda cura di noi”, era il monito di Papa Francesco già lo scorso anno, insieme ad altre riflessioni che lo rendono un vero difensore del Pianeta contro le speculazioni. Buoni auspici che stanno coinvolgendo sempre più italiani, la cui attenzione verso il consumo responsabile è cresciuta, anche quella rivolta alla tavola.

Il World Earth Day – che cade ogni anno il 22 aprile – rappresenta un momento per stimolare un approccio più etico e best practice per la riduzione dell’impatto ambientale nel nostro quotidiano. I dati almeno sono confortanti: il 47% degli italiani comprerà sempre più locale con una propensione a spendere una somma maggiore per assicurarsi ingredienti a filiera corta (34%) e di stagione (28%). È quanto emerge da un’indagine di HelloFresh, servizio di kit ricette a domicilio, realizzata dall’istituto di ricerca Censuswide per approfondire i comportamenti e le inclinazioni dei consumatori in Italia.

Saranno proprio le novità del mercato agricolo di Eataly a inaugurare un palinsesto di eventi che dal 19 aprile al 22 maggio celebrerà la terra, il suolo, e l’insieme dei metodi rurali virtuosi, oltre agli allevamenti rispettosi di animali e ambiente. A partire da questo mese si assisterà al debutto tra gli scaffali dei primi 50 prodotti Certificati Agricoltura Simbiotica – un sistema di produzione agroalimentare che sfrutta i benefici della simbiosi fra il microbiota del suolo e i vegetali che vi crescono​ –, ma anche di un pane in versione speciale, “il buratto e crusca”, che incorpora questo sottoprodotto della macinazione del grano solitamente considerato di scarto, mentre il reparto ortofrutticolo offrirà il meglio della stagione con un focus sui produttori locali. Ogni punto vendita verrà, inoltre, animato da cene, degustazioni e didattica insieme a cuochi e artigiani locali con appuntamenti concentrati in particolare durante il 22 aprile che dal 1970 dichiarata Giornata della Terra. Se Eataly Roma ospiterà una cena in Birreria con Fulvio Marino contestualmente alla presentazione della birra artigianale prodotta dal Birrificio, sempre di proprietà di  Farinetti, utilizzando il pane invenduto della panetteria, Eataly Torino risponderà con un’edizione green del “Grande Circo del Mercato”, ovvero un pasto serale con piatti antispreco, dal Cuoppo di alici fritte ai Ravioli di asparagi e seirass con burro alle erbette, tra acrobazie circensi e magie, mentre Eataly Milano Smeraldo presenterà “Il menu della tradizione: non si butta via niente”.

Nella capitale, ancora questo venerdì, tutti i locali ViVi – sistema di bistrot bio e punti vendita improntati sul benessere – proporranno esclusivamente piatti plant based. Le ricette dai sapori internazionali variano tra Green curry di primavera, a base di curry verde tailandese con asparagi freschi, carote, patate e spinacini, o Falafel scarlatti con tzatziki di barbabietola e cracker di grillo, e altre ricette realizzate con prodotti non trattati e di derivazione vegetale.

La Giornata mondiale della Terra è un’ottima occasione per ripartire anche per Borgo San Felice (miglior esperienza gastronomica in hotel ai Food&Wine Awards 2021), il resort a cinque stelle immerso nella campagna toscana del Gruppo Allianz, che ha annunciato una nuova stagione ricca di novità con attività che completeranno l’esperienza gastronomica a cura di Juan Camilo Quintero. Tra queste si conferma l’orto sociale del Borgo, l’Orto Felice, recentemente premiato con il prestigioso riconoscimento Sustainability Trophy 2022 di Relais & Châteaux, che vede protagonisti sei ragazzi con disabilità del territorio senese che coltivano la terra e si prendono cura dell’aia sotto la guida degli operatori delle cooperative. I frutti di questo ettaro di terra sono utilizzati dall’executive nei ristoranti del lussuoso albergo diffuso o venduti sul territorio nei mercatini locali.

La natura è al centro del pensiero e dell’agire anche dell’azienda agricola La Tordera, da 104 anni attiva nel territorio di Valdobbiadene, che persegue una viticoltura in armonia con l’ambiente che si conferma illuminata pure in cantina. Dal riutilizzo delle acque all’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici sul tetto, al riscaldamento che si deve alla caldaia a legna, alla cantina coibentata, sino agli spostamenti per i quali vengono utilizzate macchine elettriche.

Poi, c’è chi invece di raccogliere semina. È questo il caso di Rovagnati, storico marchio dei salumi italiani, che ha rinnovato la partnership con Treedom, piattaforma web e B Corp che permette di attivare progetti agroforestali in tutto il mondo, per sostenere la Foresta Rovagnati con nuovi alberi. Sono più di 1300 gli alberi piantati, tra cui avocado, arancio, cacao e mangrovia bianca in 7 Paesi del mondo (Camerun, Honduras, Kenya, Madagascar, Colombia, Haiti e Tanzania) che aiuteranno ad assorbire oltre 363 tonnellate di anidride carbonica.

Non solo benefici ambientali, ma anche sociali, economici e di gusto, come per Tonka, gelateria artigianale ad Aprilia, che se lo scorso anno ha aderito allo stesso programma di adozione di piante con Treedom, per la stagione 2022 ha sviluppato il progetto #BeeTonka insieme all’azienda pontina Ape Oro, con dei gusti nuovi declinati in base alle diverse tipologie di miele. Per tutto il mese di aprile, tra gli special c’è Java, whisky e castagno, con il miele dal colore scuro e il sapore deciso e pungente che ben si sposa al carattere torbato del distillato e alle note legnose del cioccolato. L’importanza delle api va ben oltre la produzione del prodotto finale, ad esempio nutrire l’agricoltura con l’operazione di impollinazione di molti frutti che arrivano sulle nostre tavole. Difficile immaginare un futuro privato della loro laboriosità, magari sostituita da insetti robotici e automatismi della tecnologia, o almeno così vuole farci credere l’episodio ‘Odio universale’ della serie televisiva britannica Black Mirror.

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Foto di copertina: Shutterstock

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