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Dolomiti Bellunesi

Dall’alto: Dolomiti Bellunesi, gusto in quota

Viste incredibili e sapori unici tra malghe e rifugi di montagna

“Le montagne di Venezia”: è questo lo slogan efficace –  e veritiero – delle Dolomiti Bellunesi, la parte più estesa e meno nota delle affascinanti cime dal color rosa cangiante da cui, nei secoli passati, arrivavano chiodi e legname per costruire le fondamenta della Serenissima. Oggi il flusso è cambiato, e sono i veneziani (e non solo loro, di certo) a mettersi in viaggio per raggiungere la natura incontaminata di quest’area montana la cui bellezza incarna bene tutte le stagioni: dal bianco candido delle cime innevate in inverno al verde brillante dei pascoli estivi in quota. Scenari incantevoli, ancor più allettanti se ammirati dalle terrazze dei rifugi e delle malghe locali, magari immersi in una tinozza e con un calice di vino (e un tagliere di salumi e formaggi a portata di mano). 

Dalla raffinata mondanità di Cortina alla quiete discreta del Cadore, dall’ospitalità di charme a quella più genuina, gli indirizzi non mancano. Partiamo dall’alto, in cima al Col Margherita: i suoi 2.514 metri d’altitudine si raggiungono con l’omonima funivia e appena sbarcati, dopo essersi ripresi dal panorama che va dalla Marmolada al monte Pelmo fino alle Pale di San Martino, ci si rifocilla al “rifugio” InAlto. Inaugurato nel 2020, si distingue dai classici rifugi montani per il design moderno e raffinato e per la cucina che reinterpreta in chiave moderna la tradizione e il territorio, con piatti come il Magatello di cervo affumicato, cappuccio rosso, finferli marinati, ribes rosso.

Si scende di poco – ma ci si sposta verso Cortina, sullo spettacolare Passo Giau che collega la val Boite alla val Cordevole – per assaggiare le creazioni dello chef Gigi Dariz che ha trasformato il rifugio aperto dal padre Aurelio nel 1969 in un ristorante stellato che mantiene intatto il calore della montagna. Anche in piena estate una tappa Da Aurelio regala grandi emozioni, culinarie (dalla Spuma di patate all’aglio orsino, finferli sedano selvatico e fiori al delizioso strudel) e paesaggistiche, circondato dai prati da cui lo chef attinge per raccogliere erbe selvatiche e fiori.

Poco lontano, nei pressi del Rifugio Col Gallina, l’alternativa agli eleganti hotel di Cortina è la singolare Starlight Room Dolomites 360, una stanza di legno e vetro (progettata e costruita in Veneto) che ruota su se stessa per seguire il movimento degli astri, dove trascorrere una notte indimenticabile tra stelle e vette. Mentre si affaccia sulla conca ampezzana il grazioso Rifugio Mietres che propone specialità locali come i casunziei di rape rosse con semi di papavero, burro fuso e grana ed ha una bella terrazza panoramica con vista sulle Tofane, dove in inverno ci s’immerge nell’acqua fumante della tinozza e in estate si brinda in allegria.

Infine, nel territorio di Auronzo del Cadore – tra i boschi della Val d’Ansiei, poco distante dal lago di Misurina con le cime di Lavaredo sullo sfondo – la scarpinata per raggiungere l’agriturismo Malga Maraia è ripagata dal paesaggio incantevole che circonda il casale in pietra e legno, affacciato sulle cime dolomitiche delle Marmarole e immerso nei pascoli collinari ai piedi dei Cadini di Misurina; e da una proposta gastronomica eccellente e in gran parte autoprodotta: dai formaggi e salumi squisiti alle tagliatelle ai mirtilli con ragù di cervo, fino alle crostate con le marmellate fatte in casa. 

 

InAlto, Col Margherita, inaltocolmargherita.it

Da Aurelio, Passo Giau, da-aurelio.it 

Starlight Room Dolomites 360 Passo Falzarego, starlightroom.it 

Rifugio Mietres, Cortina d’Ampezzo, mietres.it 

Malga Maraia, Auronzo di Cadore, malgamaraia.it 

Maggiori informazioni

Leggi anche: Il Veneto di Walter Bolzonella

Foto di Diego Gaspari Bandion

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