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Sale & Whisky

Due cocktail per trattarvi bene

Come un pizzico di sale può fare la differenza nel vostro Scotch e, invece, il miglior Martini è quello uscito direttamente dal freezer.

Sale & Whisky

Il mio drink estivo preferito è un whisky and soda con scorza di limone. Una piccola quantità di uno Scotch whisky blended (a me piace il Johnnie Walker Black) in un highball pieno di cubetti di ghiaccio con qualche dito di Schweppes Club Soda appena stappata dà vita a una bevanda rinfrescante e al tempo stesso piena di sapore, perfetta se l’Aperol Spritz che tutti amano non fa per voi. L’inverno scorso, stufa della dolcezza eccessiva degli Old Fashioned, nonostante avessi davvero voglia delle caratteristiche dei miei whisky e soda estivi, non riuscivo proprio a prendere in considerazione qualcosa di così freddo e diluito. Lo Scotch blended può essere un po’ troppo esile, secco e caldo al palato; la parte più piacevole è proprio il suo aroma. Consapevole che la soda dà non solo bollicine e persistenza a un drink ma anche una bella quantità di sodio, presi del sale Maldon e ne pestai un fiocco in un cicchetto di Scotch whisky liscio. Ci mescolai dentro un po’ d’acqua per aiutarlo ad aprirsi. BOOM! Mi sembrò come se il gusto dello Scotch esplodesse. Il calore dell’alcool passò in secondo piano mentre avevo l’impressione che ogni singola papilla gustativa si risvegliasse. Caramello e note affumicate non erano più soltanto aromi ma sensazioni vivide sul palato. Il primo sorso terminò in modo netto, così come il successivo. Ancora un po’, e cominciai a sentire gli effetti stuzzicanti di un aperitivo, non troppo diversi da un sapido Martini con l’oliva (e, come in quel caso, due cocktail non sono necessariamente meglio di uno solo). – Mary-Frances Heck

Martini sotto zero

C’è un’eleganza eterea legata a un Martini come si deve, come se fosse un’esperienza ultracorporea mentre ti accingi ad assaporarlo. Se voglio evadere dalla realtà per un po’, ecco il cocktail che vado a cercare. Apro il congelatore e me lo verso. Sì, come tanti barman che conosco, ho sempre a disposizione nel freezer di casa un bel po’ di Martini ghiacciati. Sono facili da fare. Non c’è bisogno di ghiaccio né di mescolare o shakerare. Con una formula di due parti di gin, una parte di vermouth e una di acqua, la diluizione è intrinseca alla preparazione. E per la temperatura? Ecco a cosa serve il freezer. Versato direttamente dalla bottiglia ghiacciata, l’alcool nella bevanda riempie il bicchiere di energia e in pochi secondi il Martini passa da una consistenza simile a un sorbetto a qualcosa di vellutato, alcolico e paradisiaco. Denso e lussurioso, è un gelido elisir che scorre sul palato come un Martini shakerato alla vecchia maniera non potrà mai fare. – Max Green

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Foto di copertina: Jennifer Causey

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