Durante HABITAT, il forum sulla sostenibilità promosso da Argea, la filiera del vino si è confrontata a Milano su ecodesign, packaging e nuovi modelli produttivi. Nell’occasione è stato presentato il Report di Sostenibilità 2024 e lanciato il Gualdo di Poderi dal Nespoli, primo vino biosimbiotico certificato del gruppo, progettato secondo i principi dell’ecodesign.
La nuova fase della sostenibilità del vino
La sostenibilità nel settore vitivinicolo entra in una nuova fase con HABITAT, il terzo appuntamento promosso da Argea e dedicato all’innovazione ambientale e sociale. L’incontro, ospitato al Radisson Hotel Collection di Milano, ha riunito rappresentanti della grande distribuzione, della logistica e dei fornitori di materiali, oltre ai vertici del gruppo, per discutere opportunità e sfide legate a ecodesign e pratiche rigenerative.

La tavola rotonda, moderata da Giorgio Dell’Orefice, ha visto la partecipazione di esponenti di Esselunga, Partesa, M2X Fortis e Argea. Al centro del dibattito, il ruolo dell’ecodesign come strumento per ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera, intervenendo non solo sulla produzione in vigna ma anche sugli elementi che compongono la bottiglia: tappo, vetro ed etichetta.
In questo contesto Argea ha presentato il nuovo Gualdo di Poderi dal Nespoli, primo vino dell’azienda certificato biosimbiotico. Prodotto in 10.000 bottiglie, il progetto unisce viticoltura rigenerativa e packaging sostenibile: la bottiglia è stata alleggerita del 16% rispetto agli standard, con un potenziale risparmio annuo di oltre 460 tonnellate di vetro se applicato a tutta la produzione bordolese del gruppo. Capsula, tappo ed etichetta completano un processo di progettazione mirato a minimizzare l’impatto ambientale.
Secondo Giacomo Tarquini, group marketing director di Argea, «il Gualdo rappresenta la volontà di coniugare il valore del territorio di Predappio con un approccio alla sostenibilità che riguarda sia la vigna sia la bottiglia». L’agricoltura biosimbiotica, adottata in questo vigneto, integra i principi del biologico con l’inoculo nel suolo di microrganismi vivi, capaci di vivere in simbiosi con le radici della vite, rafforzando la pianta e migliorando la biodiversità del terreno.
Il progetto è stato selezionato come caso di studio nell’ambito di un Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale coordinato dall’Università di Chieti-Pescara, per valutare l’impatto dell’ecodesign sulla filiera vitivinicola.
Durante HABITAT è stato inoltre presentato il Report di Sostenibilità 2024 di Argea, articolato in quattro direttrici: Filiera, Terra, Persone e Direzione. Tra i principali risultati, l’aumento all’86% dei fornitori qualificati ESG (65% nel 2023), l’acquisto del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili e la riduzione del 7,3% dei consumi energetici in un anno. In ambito sociale, gli infortuni si sono quasi dimezzati e le ore di formazione hanno superato le 5.600, con un’attenzione particolare a salute e sicurezza.