Dal 2009 lo chef Tony Lo Coco, palermitano classe 1974 e presidente in carica dell’Associazione La Sicilia di Ulisse, e la moglie e socia Laura Codogno guidano I Pupi, ristorante – una stella Michelin dal 2014 – che celebra la ricchezza gastronomica siciliana con una cucina contemporanea e originale, intessuta di memorie familiari così come di suggestioni lontane ed esperienze stratificate, come nel caso degli Anelletti al forno siciliani, riletti in maniera personale con ragù di calamari in salsa di uova di pesce San Pietro e maionese di lime e zenzero.

Una cucina che vale il viaggio a Bagheria, località a poca distanza dal capoluogo di regione che diede anche i natali al pittore Renato Guttuso detta anche la “città delle ville”. E proprio alle statue di mostri deformi che decorano in maniera suggestiva le mura della settecentesca Villa Palagonia, descritta anche da Goethe nel suo Viaggio in Italia, rimanda il nome del locale che fino a poco tempo fa si trovava nelle sue vicinanze.
Un luogo d’arte e alta gastonomia
Adesso, invece, I Pupi si è traferito proprio all’interno dell’edificio, nei corpi bassi della villa cui si accede da vicolo Cavallotti. Quasi 200 metri, suddivisi in quattro ambienti su più livelli, per garantire il massimo comfort agli ospiti (al massimo 45 ogni sera) anche grazie alle soluzioni di illuminotecnica, building innovation e domotica integrate nel progetto “sartoriale” dello studio Luigi Smecca Architetti, e accomunati da un’estetica minimale e funzionale che, puntando soprattutto sul lavoro artigianale di maestranze locali e sull’uso di materiali naturali e toni neutri, lascia in primo piano il fascino degli ambienti, le luci naturali e i piatti dello chef.
Senza dimenticare le opere d’arte che abbelliscono spazi e pareti: da quelle su tela di autori siciliani come Croce Taravella e Michele Cossyro, alla bella collezione di tovaglioli artistici in lino de I Pupi, firmati da importanti artisti nazionali e internazionali (a cominciare dal giapponese Hidetoshi Nagasawa) che negli anni hanno visitato il ristorante e Bagheria, meta d’arte anche grazie alla presenza del museo cittadino dedicato a Guttuso. Mentre la sede precedente, proprio di fronte, diventerà una trattoria con cucina di territorio d’autore.
Diversi ambienti, fascino unico
All’ingresso del nuovo ristorante si trova un salottino d’accoglienza con divani e tavoli progettati su misura, mentre la sala principale ospita quattro tavoli tondi e uno scenografico lampadario centrale de Il Fanale. Al piano superiore c’è un intimo soppalco con tre tavoli da due, e qui trova anche spazio il regno del sommelier Andrea Prizzi, o meglio il luogo in cui la sua sapienza e passione incontra al meglio quella di Lo Coco: non solo la cantina che custodisce oltre 1.300 referenze (tra Champagne, spumanti metodo classico, vini bianchi e rossi pregiati che dalla Sicilia guardano al resti d’Italia, alla Francia e al mondo) ma anche un unico tavolo conviviale che può accogliere fino a 6 wine (e food) lovers. Mentre uscendo verso l’esterno si accede a un terrazzino che, con un delizioso salotto privato, permette agli ospiti di ammirare l’incanto senza tempo di Villa Palagonia.
Lo Chef Table, il palcoscenico di Tony Lo Coco

Ma una delle novità più interessanti della nuova “casa” de I Pupi è senz’altro lo Chef Table. Affacciato direttamente sulla cucina a vista e realizzato su misura in ottone e legno, ospita fino a quattro commensali che possono ammirare lo chef all’opera e assaggiare i piatti preparati e serviti direttamente da Lo Coco: una sequenza di 16 passaggi a mano libera, dove la sperimentazione e l’istinto culinario del cuoco siciliano procedono a briglia sciolta ma senza mai perdere di vista le direttrici della tradizione gastronomica bagherese e palermitana, per un’esperienza coinvolgente che racchiude a pieno lo spirito generoso e diretto dell’ospitalità siciliana.