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Il fuoco come fondamento dell’evoluzione della nostra società

Intervista a Marino Niola, docente di Antropologia all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Una semplice azione ha cambiato per sempre la storia dell’uomo: accendere il fuoco. Non soltanto per scaldarsi o difendersi, ma per trasformare il cibo.

«È il primo vero atto di tecnologia», racconta Marino Niola, antropologo tra i più autorevoli in Europa. «Da quel momento in poi, l’uomo smette di nutrirsi come gli altri animali e diventate autore di se stesso, capace di modificare la natura e creare cultura».

Il fuoco ha reso il cibo più sicuro, digeribile e appetitoso. Ha permesso di cuocere la carne eliminando i rischi di parassiti e batteri, di ammorbidire i vegetali, di rendere sapori e consistenze più articolati. Ma soprattutto, ha cambiato il modo di stare insieme.

In che modo il fuoco ci ha resi davvero “umani” secondo Marino Niola

«Gli uomini, da solitari predatori di branco, diventate comunità stabili che si riuniscono attorno al fuoco, non solo per nutrirsi, ma per proteggersi e socializzare», spiega Niola. È lì che nasce la convivialità: la condivisione del pasto diventa il primo rito sociale.

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Marino Niola

Questo ruolo centrale si riflette anche nelle strutture delle antiche città, dove il fuoco sacro ardeva nel cuore della polis, simbolo di unità e continuità della vita collettiva. «Ogni società antica aveva il proprio focolare pubblico, custodito da sacerdotesse e consacrato alle dee della casa e della comunità — Vesta a Roma, Estia in Grecia — a testimonianza del valore profondo che il fuoco aveva non solo come risorsa pratica, ma come legame identitario», continua il professore.

Eppure, il suo significato gastronomico resta il più universale. C’è un filo rosso che unisce la griglia neolitica e le piastre a induzione moderne: il fuoco è l’unico metodo di cottura davvero primordiale, presente fin dalle origini in tutte le culture del mondo. «Prima di imparare a friggere, bollire o cuocere a vapore, gli uomini hanno imparato a cuocere con il fuoco. È il tratto che vi distingue dalle altre specie: nessun altro animale è stato capace di crearlo, custodirlo e trasmetterlo».

Anche se oggi cucinate con forni e piastre, la fascinazione per la fiamma resta intatta. «A Capodanno accendete fuochi artificiali per inaugurare il nuovo anno, a Ferragosto i falò diventano simboli di attesa e riti di passaggio soprattutto per i ragazzi più giovani», osserva Niola. E ogni fiamma accesa, reale o simbolica, racconta ancora la vostra storia di esseri umani che, prima di tutto, hanno imparato a trasformare il cibo per trasformare sé stessi.

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