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Vienna

Il gusto di Vienna

La scena enogastronomica nella capitale austriaca è sempre più focalizzata su ingredienti locali e biologici o biodinamici.

Non mi sarei mai aspettata di trovare uno dei migliori pani della mia vita a Vienna, una città conosciuta soprattutto per i suoi caffè e per la torta Sacher. Ma quello che ho assaggiato durante la mia prima visita da Joseph Brot, a base di farro monococco, spelta e amaranto, mi ha colpita per la texture e il bouquet aromatico in cui le note erbacee si sposavano a una dolcezza mielata. Ho rifiutato gentilmente del burro locale – con un pane del genere, non c’era alcun bisogno. La mente dietro la notevole proposta della catena di bakery è Josef Weghaupt, che si autodefinisce un “maniaco del pane a lievito madre” ossessionato dal sapore. I suoi pani robusti ed eleganti sono prodotti principalmente con farina integrale di antiche varietà, cereali maltati e germogliati, e un cocktail di lieviti madre. Ho sfornato e assaggiato centinaia di pani, e raramente ho trovato qualcosa di altrettanto emozionante.

Qualche giorno dopo ho visitato il laboratorio di Weghaupt, un luminoso capannone a 40 minuti dal centro di Vienna. Mi ha colpito come un’attività su così larga scala (la bakery ha otto sedi, sei delle quali a Vienna) potesse ancora essere artigianale nell’approccio. La ricerca dei fornitori è meticolosa: tutta la farina è di provenienza austriaca (tranne quella senza glutine), tutto è certificato biologico. «Anche sale e zucchero?» ho chiesto, scherzando. Con le mani dentro a un grosso sacco di Waldstaude, una varietà perenne di segale antica (voleva che me ne portassi un po’ a casa per fare qualche prova), ha risposto: «Tutto lo stabilimento lo è», serissimo. Ho presto scoperto che prodotti eccellenti biologici e biodinamici sono la norma in Austria, e che Vienna è l’epicentro del fenomeno. La maggior parte dei ristoranti seleziona ingredienti bio e iper-locali, dimostrando un’attenzione che ho raramente visto in Europa. Alcuni elementi chiave hanno plasmato il paesaggio gastronomico della città: la vicinanza a fertili campagne, un orgoglioso atteggiamento verso tutto ciò che è fatto in Austria e la condivisione da parte di agricoltori, artigiani, chef e negozianti di un’etica del basso intervento, il tutto sostenuto da una new wave di turismo e ospitalità: alcune delle fiere d’arte e vino più cool d’Europa – Art Vienna e Vienna Contemporary, Vievinum e Karakterre – hanno sede nella regione.

Tutto questo alimenta una vivace scena gastronomica, popolata da caffetterie specialty, enoteche e ristoranti, che stanno diventando altrettanto imperdibili del Fregio di Beethoven, l’opera di Klimt per il Palazzo della Secessione. Tra i primi a spianare la strada verso l’odierna Vienna sono stati Konstantin e Manuela Filippou, marito e moglie alla guida del ristorante due stelle Michelin Konstantin Filippou e di O boufés, informale bistrot al civico accanto. Per Konstantin, chef austro-ellenico, tutto è iniziato con un precoce apprezzamento di leggendari produttori di vino naturale della Stiria come Andreas Tscheppe e Sepp Muster. «Quando ho conosciuto il loro lavoro, 18 anni fa, ho pensato: “Dobbiamo portare questo tipo di vini nel nostro ristorante”», mi ha raccontato. «È stata un’impresa ardua e pionieristica, specialmente nel fine dining». Alla sua apertura nel 2015, O boufés è stato uno dei primi bistrot dall’approccio naturale in Austria; in molti poi l’hanno emulato. «È un complimento essere imitati da così tante persone», ha detto con una risata. Ma per lui la ricerca non si ferma al vino: è un prerequisito del rapporto viscerale, al limite dell’ossessivo, con gli ingredienti dei suoi piatti. Un esempio perfetto è la sua brandade con carpa Amur e caviale di salmerino, in menu da ormai 20 anni.
«Fin dall’inizio, la semplicità e il legame tra terra e mare hanno affascinato Konstantin», mi ha detto Manuela. Da O boufé ho visto lo stesso filo snodarsi in piatti basati su ingredienti di stagione come barbabietole, radicchio trevigiano, nocciola, petimezi (sciroppo d’uva) e olio di semi di zucca nera.

Nei giorni successivi, ho sperimentato altre espressioni di questa sensibilità. Da Mast, piccolo bistrot e wine bar con dieci tavoli, i sommelier Matthias Pitra e Steve Breitzke con lo chef Lukas Lacina propongono una bella versione cosmopolita di menu “agricolo” (come lo storione con cavolfiore, chorizo e beurre blanc con contorno di cardoncelli). Meinklang Hofladen, avamposto cittadino di una nota azienda agricola e cantina del Burgenland, mette a segno l’ideale tripletta di bistrot, forno e banco di alimentari. E vino e caffè eccellenti sono molto diffusi. Ma il fenomeno non si limita a ristoranti, caffè, enoteche e fornitori: Vienna stessa è una delle più grandi imprese biologiche dell’Austria. Da quando è stato firmato il primo Piano di sviluppo agricolo strutturale nel 2004, l’agricoltura entro i confini della città è aumentata vertiginosamente e oggi conta circa 4.900 ettari di vigneti e campi di ortaggi, patate e cereali. Aziende locali coltivano circa un terzo delle verdure consumate dai viennesi ed esiste anche un marchio bio: Wiener Gusto, lanciato nel 2022. Ci sono persino arnie di api carniche sul tetto del teatro dell’opera, il cui miele è in vendita nel foyer. Il turista goloso può contare su un bel ventaglio di deliziosi prodotti locali da assaggiare in bar e ristoranti o da acquistare tra botteghe e gastronomie. Una cosa è certa: non tornerete a casa solo con la torta Sacher.

Caffè & Vino

Café Kandl

Questa elegante caffetteria contemporanea con interni curatissimi e un incantevole cortile serve vino, cocktail e una piccola ma valida proposta gastronomia. (cafekandl.at)

Vinifero Weinbar

I proprietari si occupano di distribuzione e vendita di vini e questo è il loro wine bar. I vini sono tutti biologici o biodinamici; in menu toast, antipasti e piatti vegetali creativi. (vinifero.at)

Balthasar Kaffee Bar

Accogliente e luminoso bar di quartiere che è anche torrefazione specialty, propone ottime bevande a base di caffè e deliziosi pasticcini. (balthasar.at)

Caffè Couture

Torrefazione di caffè “third wave”, si trova nel romantico passage del Palais Ferstel, edificio di epoca rinascimentale che ospita piccole boutique e caffetterie come questa. (caffecouture.net)

R&Bar

Al moderno natural wine bar di Moritz Herzog (già di Weinskandal) non manca nulla: grandi bottiglie e grandi piatti, un fresco cortile sul retro e uno studio di produzione cinematografica al piano di sopra. (dasrund.com)

Dove Comprare

Se amate le botteghe originali, non perdetevi una visita al divertente Jumi (jumi.wien) e provate
i formaggi a latte crudo. Da Pilzbrüder (pilzbrueder.at) i funghi vengono coltivati biologicamente in un’antica cantina a volta. Gegenbauer (gegenbauer.at) è invece una mecca per gli aceti. Amate
i mercati contadini? Dirigetevi allora presso Karmelitermarkt, al Naschmarkt e a Freyung oppure fate un salto alla bottega Bauernladen Helene.

Dove alloggiare

Hotel Magdas

Il primo “hotel sociale” dell’Austria, vicino al centro della città e allo Stadtpark, impiega rifugiati e offre camere di design con arredi di recupero a prezzi ragionevoli. (magdas-hotel.at)

Gilbert

Hotel dall’impronta sostenibile presenta una facciata “vegetale” a cura degli specialisti olandesi della vegetazione Sempergreen e una varietà di camere, suite e loft. (hotel-gilbert.at)

The Guesthouse

Boutique hotel di design incentrato sulla sostenibilità e sulle produzioni locali, dall’energia idroelettrica fornita da Wien Energie ai prodotti per il bagno vegani e gli ingredienti biologici. (theguesthouse.at)

Grand Ferdinand

Veniteci per la posizione sulla Ringstrasse e la vista dal rooftop; fermatevi per la classica Wiener schnitzel. (grandferdinand.com)

Day Trip

La lunga tradizione austriaca delle heuriger (taverne del vino) cavalca anche l’onda del vino secondo natura. Andate da Gut Oggau nel Burgenland (gutoggau.com), dove Stephanie Tscheppe Eselböck ed Eduard Tscheppe producono le loro bottiglie iconiche. Non sono certo improvvisati: la famiglia di Stephanie gestisce da generazioni il ristorante Taubenkobel (taubenkobel.com), un must locale, mentre quella di Eduard produce vino in Stiria. La loro cantina biodinamica ha riportato in vita un’antica tenuta e propone degustazioni e brunch. Da Meinklang (meinklang.at), l’azienda della famiglia Michlits sul lago di Neusiedl, troverete vini biologici, grani, bestiame e frutta. Se al vino volete unire lo yoga, andate alla cantina Tauss (weinguttauss.at) nel sud della Stiria, dove si trovano molti dei più rispettati vignaioli “naturali”dell’Austria: la famiglia gestisce anche un boutique hotel.

Maggiori informazioni

In apertura: Al bistrot O boufés lo chef austro-ellenico Konstantin Filippou serve le cozze con una variazione di avgolemono (salsa di uovo e limone).

Foto di Lius Hirtzberger

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