Milano parla indonesiano. Alla sesta edizione della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25, il giovane chef Ardy Ferguson ha conquistato il titolo più ambito dai talenti under 30 della gastronomia mondiale. Il suo piatto, Archipelago Celebration, è un omaggio all’Indonesia e alla sua varietà di sapori: un racconto in forma di menu che ha sedotto la giuria per equilibrio, tecnica e visione.
Dopo due giorni di competizione intensa, tra assaggi, discussioni e presentazioni, la proclamazione è arrivata ieri sera al Castello Sforzesco di Milano, trasformato per l’occasione in una grande celebrazione della cucina del futuro. In gara c’erano 15 giovani talenti provenienti da ogni angolo del mondo, ma Ferguson – che rappresentava l’Asia – ha saputo distinguersi con un approccio personale, capace di unire memoria e modernità, identità e innovazione.
Dietro la sua vittoria, anche il lavoro di squadra con la mentore Vicky Lau, chef di Hong Kong tra le voci più autorevoli della nuova cucina asiatica. «Sono profondamente onorato di essere stato nominato vincitore della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2025. Rappresentare l’Asia su un palcoscenico di tale portata è stata un’esperienza indimenticabile. Creare il mio piatto mi ha permesso di condividere la ricchezza e la vitalità delle tradizioni culinarie indonesiane che mi hanno ispirato profondamente, Questo percorso mi ha sfidato e fatto crescere, permettendomi di entrare in contatto con chef straordinari provenienti da tutto il mondo. Sono immensamente grato alla mia mentore per il suo sostegno, e a S.Pellegrino per aver creato una piattaforma così preziosa per i giovani chef», dichiara Ferguson.
Tecnica e identità, Ferguson convince la giuria internazionale al Castello Sforzesco
A incoronarlo, una giuria da capogiro: tra gli altri Christophe Bacquié, Jeremy Chan, Antonia Klugmann, Niki Nakayama, Elena Reygadas, Julien Royer e Mitsuharu Tsumura, sette chef simbolo della gastronomia contemporanea, che hanno riconosciuto in Ferguson un equilibrio raro tra tecnica e sensibilità creativa.

Durante la serata, condotta al Castello Sforzesco, gli ospiti hanno vissuto una cena d’autore firmata da Pía León (chef di Kjolle, Lima) e Jessica Rosval (head chef di Casa Maria Luigia e Al Gatto Verde), due figure che rappresentano perfettamente lo spirito inclusivo e innovativo dell’Academy. In cucina anche Nelson Freitas, vincitore della passata edizione, oggi parte del team di León: una prova concreta di come la piattaforma creata da S.Pellegrino sappia generare connessioni e nuove opportunità.
Non sono mancati gli altri riconoscimenti speciali: Zanté Neethling (Africa, Medio Oriente e Asia Meridionale) ha ricevuto il S.Pellegrino Social Responsibility Award per il piatto Tribute to the Khoi-Khoin Tara, esempio virtuoso di cucina sostenibile. Il giovane chef belga Noah Wynants si è aggiudicato l’Acqua Panna Connection in Gastronomy Award per la sua rilettura vegetale del Dutch Rendang, mentre lo statunitense Nicolás A. López ha conquistato il Fine Dining Lovers Food for Thought Award, assegnato dal pubblico, con Pork with Hints of the Sea.
Anche senza un nome italiano sul gradino più alto, la serata milanese ha ribadito il ruolo centrale dell’Italia come palcoscenico globale della cucina contemporanea e di S.Pellegrino come motore culturale capace di ispirare e far crescere la nuova generazione di chef. Perché, al di là della tecnica, la cucina resta un linguaggio universale fatto di passione, memoria e voglia di raccontare il mondo attraverso un piatto.