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Sushi d’autore: l’Italia cerca il suo campione con una competizione

A fine maggio, a Vercelli, s'incorona il miglior sushiman italiano: il vincitore andrà al mondiale di Tokyo.

Il prossimo 28 maggio a Vercelli ci sarà prima edizione dell’Italy Sushi Cup, una competizione organizzata dall’Airg (Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi) che vedrà alcuni tra i più bravi chef italiani specializzati nell’arte del sushi contendersi un titolo di prestigio e un’opportunità unica. Per il vincitore si apriranno le porte della World Sushi Cup 2025 in programma a Tokyo.

Tutto ciò che c’è da sapere sull’Italy Sushi Cup

A valutare la maestria e la creatività degli chef in gara ci sarà una giuria di caratura internazionale, composta da figure di spicco del mondo del sushi come Gentaro Yamazaki, docente del Wssi (World Sushi Skill Institute), selezionato direttamente dal maestro Hirotoshi Ogawa, vera e propria icona globale dell’alta cucina giapponese. Al suo fianco siederà lo chef Minoru Hirazawa, pioniere della gastronomia nipponica in Italia, arrivato nel Bel Paese nel 1989 con il suo Poporoya di Milano. La giuria si arricchisce ulteriormente con la presenza di tre cuochi che operano fuori dall’Italia: Alon Than, vincitore del World Sushi Cup 2015 alla guida di Alon Omakase a Varsavia, in Polonia; della chef Junko Kawada, titolare del Ko’uzi di Anversa, in Belgio, medaglia d’argento al World Sushi Cup 2014; e dello chef Julian Costantin, pioniere della ristorazione giapponese in Romania e finalista del World Sushi Cup 2017.

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Questi cinque esperti avranno il compito di esaminare attentamente le performance degli chef attraverso tre prove. La prima vedrà un focus sull’abilità nella preparazione del pesce e degli ingredienti fondamentali per sushi e sashimi. Seguirà la creazione di una composizione di edomae-sushi tradizionale. Nell’ultimo test i concorrenti dovranno dare libero sfogo alla loro creatività con una composizione di sushi innovativo.

Non saranno valutate solamente le competenze tecniche e la precisione nell’esecuzione: fondamentali saranno la conoscenza degli stili, la capacità di esprimere una visione personale e, aspetto cruciale nella lavorazione del pesce crudo, l’attenzione scrupolosa all’igiene e alla sicurezza alimentare.

Il concorso si rivolge agli chef che abbiano maturato un’esperienza di almeno cinque anni come sushiman e che risiedano e lavorino in Italia, oppure, se all’estero, che posseggano la cittadinanza italiana. Un requisito fondamentale per la partecipazione è il possesso del Sushi Proficiency Certificate, un documento che attesta la conoscenza delle nozioni basilari per un professionista. Per coloro che ne fossero sprovvisti, è in programma un’opportunità formativa intensiva: un corso di preparazione tenuto dal maestro Yamazaki a Vercelli nei due giorni precedenti alla competizione, il 26 e 27 maggio.

Cos’è la World Sushi Cup

Nata nel 2014, la World Sushi Cup è la competizione che serve a decretare il miglior sushiman non giapponese al mondo. La manifestazione ha il sostegno del Ministero Giapponese di Agricoltura, Silvicoltura e Pesca (Maff) ed è promossa dall’Ajsa (All Japan Sushi Association) e dal World Sushi Skill Institute (Wssi). Quest’ultimo rappresenta l’unico istituto di formazione riconosciuto dal governo giapponese per l’insegnamento professionale del sushi al di fuori dei confini nazionali.

L’obiettivo primario del Wssi è preservare e diffondere l’autentica tradizione del sushi, formando chef qualificati in tutto il mondo e certificandone le competenze attraverso rigorosi esami.

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