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Franciacorta

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La nuova essenza di Franciacorta

La più importante denominazione italiana di bollicina Metodo Classico ha abbandonato l’iconica "F merlata" per un font semplice ed elegante, che rappresenta la nuova visione identitaria più moderna del Consorzio.

Dal 1961 il territorio della Franciacorta (che affaccia sulle sponde del lago d’Iseo e comprende 19 comuni della provincia di Brescia), si è distinto per la produzione delle omonime bollicine di qualità – guai a chiamarle “spumante”, termine bandito dal disciplinare –, guadagnandosi il titolo di primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia (alias Metodo Classico)  ad avere ottenuto nel 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, o Docg.

Un risultato coltivato nel tempo, grazie a importanti strategie di marketing, un’attenzione meticolosa nella vinificazione – le uve possono essere raccolte solo manualmente, vietato ogni processo di meccanizzazione in vigna –, e un terroir dove chardonnay, pinot nero e pinot bianco trovano le condizioni pedoclimatiche favorevoli per esprimersi al meglio. Un successo esportato nel mondo e riconoscibile anche grazie al simbolo storico della “F merlata”, che da sempre identifica i prodotti e i produttori che rispettano le indicazioni e i valori rappresentati dal Consorzio di Tutela del Franciacorta. Ma, a dimostrare quanto l’importante eredità storica del territorio sappia accompagnarsi a una visione strategia per il futuro, il Consorzio ha deciso ora – raccogliendo e ascoltando tanto le percezioni dei consumatori quanto quelle dei membri produttori – di rinnovare la propria identità attuando un importante rebranding che abbraccia un nuovo posizionamento e un’identità visiva moderna: così, Franciacorta e la sua essenza diventano un brand vero e proprio, che va oltre le preziose attività del Consorzio per trasformarsi in marca “forte, riconoscibile e orgogliosa”.

A incarnare visivamente questo importante passaggio è dunque (assieme alla nuova brand essence “Excellence in the making”), soprattutto la “F merlata” racchiusa nel calice, che ora assume una forma più armonica e dotata di maggiore solidità che diventa il fulcro, un “design system” dinamico e innovativo, accompagnato da una nuova palette colore e da un nuovo progetto tipografico – chiamato Franciacorta Display – studiato ad hoc per riassumere i molteplici aspetti legati all’immaginario di questo vino, dalla matericità al prestigio, e catturare l’essenza della più importante bollicina italiana (come dimostrano anche i numeri dell’ultima annata che attestano 19,5 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo). A metterlo a punto è stato chiamato Auge – gruppo indipendente che si occupa di strategia, comunicazione e design –, che ha ideato un font insieme semplice, moderna, raffinata e d’impatto.

«Siamo felici di presentare la nostra nuova brand image, che rappresenta il nostro impegno continuo verso l’eccellenza, l’innovazione nel settore vinicolo e la nostra volontà di evolvere con il tempo ed i nostri cardini: eleganza e prestigio, ma anche rigore, precisione e determinazione – ha dichiarato Silvano Brescianini, Presidente di Franciacorta –. Ringraziamo Auge per il loro contributo prezioso e siamo fiduciosi che questo lavoro porterà Franciacorta a nuovi traguardi».

L’importante cambiamento nella storia del Franciacorta non è però l’unica novità. Dopo tre anni di ricerche e indagini è stata presentata la prima Carta dei Vigneti e delle Zone della Franciacorta, un lavoro a cura del giornalista e cartografo Alessandro Masnaghetti che è riuscito a individuare con precisione 134 sottozone della denominazione. Un’opera che non ha fini di classificazione ma si prefigge di far conoscere la storia e la toponomastica di questo straordinario panorama vinicolo, grazie anche alla digitalizzazione – per primi, in Italia – dell’ottocentesco Catasto Napoleonico. Commenta così Masnaghetti: «La valorizzazione di un vino può e deve infatti passare anche attraverso la valorizzazione della terra, e la valorizzazione della terra non può prescindere dal riconoscimento e dalla regolamentazione di nomi e di luoghi. Tanto più che la Franciacorta ha potuto dare a questo lavoro sul campo delle basi storiche incontestabili». Un passo prezioso verso l’obiettivo di creare un linguaggio comune che rappresenti la Franciacorta e dia i giusti meriti alle 123 cantine che ogni giorno si dedicano ai vigneti di questo territorio.

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