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Pescara

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Le cinque migliori vinerie di Pescara dove fare l’aperitivo

La città abruzzese non nasconde il suo fascino per indirizzi che offrono una proposta al calice schietta e dinamica, tra vini convenzionali e artigianali, serviti in locali senza fronzoli come tapas bar e insegne quasi centenarie.

Nota soprattutto per le spiagge sulla costa adriatica e come luogo di nascita del poeta Gabriele D’Annunzio, Pescara è a tutti gli effetti la città più popolosa dell’Abruzzo, divenuta nel secondo dopoguerra il centro economico, culturale e politico della regione stessa. Nei primi anni di questo secolo il cuore cittadino si svuotava alle otto della sera con la chiusura dei negozi, presentandosi come un luogo piuttosto defilato e fuori dallo struscio dello shopping, mentre la città vecchia rappresentava il polo incontrastato del divertimento notturno. La riqualificazione urbana del Mercato Coperto e dell’intera zona commerciale hanno poi fatto il resto, riconsegnando al tessuto urbano una sorta di “movida” che tutt’ora viene vissuta e apprezzata dai giovani locali e dai numerosi stranieri che si godono l’estate al mare. Ecco allora una selezione delle migliori vinerie di Pescara, sicuramente animate, talune davvero eleganti e storiche, che cercano nelle loro diverse sfumature di garantire al meglio una pluralità di scelte enologiche: trasmettere, ove possibile, la propria cultura e la propria esperienza capitalizzata negli anni ed evitare soprattutto l’omologazione nei prodotti offerti.

Don Gennaro

Un’istituzione in quel di Pescara che risale al 1933 quando Gennaro Ciarrocchi (il bisnonno dell’attuale proprietario), emigrato negli Stati Uniti nel 1890, torna in città decidendo di costruire un’enoteca nei dintorni di Largo Scurti, ora Piazza Muzii. Dopo il secondo conflitto mondiale l’attività cresce poi con Vincenzo, suo figlio, ampliandone l’assortimento dell’offerta tra “banco alimentare” e “banco per la vendita di vino”. Con il trascorrere delle stagioni il negozio prende sempre più la direzione della sola vendita di vini e liquori e nel 2006 con l’avvento di Matteo, ultima e presente generazione, l’insegna si evolve in una vineria molto fornita con un impeccabile servizio di mescita che privilegia soprattutto le piccole realtà artigianali. Ogni giorno almeno una cinquantina di etichette di diversa natura (bollicine, rosati, rossi e bianchi fermi), di fasce di prezzo differenti e provenienti da tutto il mondo vengono orgogliosamente stappate nel locale. Anche perché fuori l’ingresso dell’indirizzo compare sempre la scritta Semper Bene. Meliusque Semper, che Don Gennaro fece scrivere all’inizio delle sue attività, a conferma di quella filosofia di vita e di fare commercio che per la famiglia, non è mai cambiata.

Vinatteria Zolfo

Non certo un figlio d’arte Giuseppe Zolfo, ma un semplice appassionato di vino e, cosa assolutamente non da meno, un estimatore dell’intrattenimento. Due amori che hanno preso piede nel 2011 e che vedono una totale soddisfazione nel proporre un corretto equilibrio tra vini artigianali e convenzionali. Giuseppe è stato un po’ il pioniere del vino “naturale” in quel di Pescara, ma ora ciò che gli interessa è la continua ricerca di produttori, piccoli e meno piccoli, in modo tale da “abbracciare quell’enologia importante sia europea che mondiale” e di avere così sempre in carta, o meglio, nella sua lavagna, cinque vini bianchi, cinque rossi e cinque bollicine. Da un po’ di tempo, si possono trovare anche anche un orange wine e un rosato: in sostanza, una ventina di mescite al calice da Nord a Sud d’Italia (con almeno un abruzzese garantito ogni volta), di cui tre/quattro referenze estere che variano continuamente. Per finire, Patanegra, pizza con la mortadella, acciughe del Cantabrico, caviale, mozzarella in carrozza, club sandwich (pollo o salmone) per accontentare tutti i palati.

La Bottigliera

Manuele Colazzilli, pescarese doc, dopo alcune importanti esperienze nel campo del food and beverage, decide un paio di anni fa di rilevare un locale nel quartiere Pineta, zona a lui cara e familiare, per aprire una vineria con uno stile prettamente personale e appassionato. Dopo vari assaggi e viaggi in cerca di produttori artigianali e non solo, Manuele propone circa 400-500 etichette sparse tra Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Austria, Slovenia, Germania e Australia. Un autentico professionista dell’accoglienza che accompagna i propri vini con la “formula” delle tapas dalle 17 sino alle 23 tra assaggi di prosciutti, carpaccio di baccalà, sarde e sgombri affumicati, salmone e crostini burro e alici. La Bottigliera si presenta dunque così: un bel tavolo conviviale (non un bancone) dove condividere non solo il vino, ma anche e soprattutto un’amicizia spontanea e improvvisata.

Caffè delle Merci

Cristiano Merci, studi filosofici a Bologna, ha da sempre avuto il pallino della cucina, e dopo varie esperienze in ristoranti e catering, decide di aprire il suo locale nel 2007 specializzandosi sin da subito come bistrot, caffetteria, cocktail bar, con birra alla spina artigianale e naturalmente vini: un ambiente che si impone con personalità nel panorama della movida pescarese anche per il suo arredamento vintage, i piatti curati e la musica di tendenza. Serenità, allegria ed abbandono della mente: questi i suoi punti cardine, con l’obiettivo primario di creare socialità, anche perché «puoi stare in piedi a parlare con chi vuoi, e nessun cameriere ti chiede se devi cenare o consumare in qualche modo». Dulcis in fundo, la mescita di vini per l’aperitivo cerca soprattutto di offrire vini bianchi e rosati con un’attenzione particolare al territorio.

Glicine

Matias Di Marco, insieme al socio Andrea Ciarma, gestisce dal 24 dicembre del 2023 questo delizioso locale nel centro di Pescara. Ex sportivo professionista di pallacanestro, si avvicina al mondo del vino una decina di anni fa frequentando le fiere del vino locali e studiando viticoltura ed enologia all’università. Le idee sono piuttosto chiare, anche perché nel 2018 avvia persino una piccola cantina (Ruvido), ma come dice lui stesso: «Nessuna tradizione familiare vitivinicola alle spalle, ma tante bevute di allenamento, confronti con vignaioli di tutta Europa e prove in cantine naturali già avviate». Glicine di nome e di fatto, poiché questa bellissima pianta è parte viva e integrante dell’insegna concedendogli sicuramente un tocco di eleganza al suo esterno, nonché «un simbolo che ci localizza all’interno della città». Le etichette di piccoli produttori spaziano dall’Italia alla Francia, con l’Abruzzo presente in piccola parte. Deliziose pizze farcite (con sicuro implemento nel futuro) ed altre sfiziosità sono d’accompagnamento a questi nettari che si possono degustare dalle ore 18 fino alla mezzanotte.

Maggiori informazioni

In apertura: L’enoteca di Don Gennaro

 

 

 

 

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