A Roma ci sono luoghi che non smettono mai di sorprendere. Luoghi che appartengono alla città tanto quanto le sue piazze e i suoi teatri. The St. Regis Rome è uno di questi: nato nel 1894 per volontà di César Ritz, padre dell’hôtellerie moderna, oggi questo albergo continua a reinventarsi come un vero laboratorio culturale, capace di fondere storia, creatività contemporanea e una programmazione che ha pochi eguali in Italia.
Dopo il successo delle tre giornate di L’Arte di Vivere – Vol. 4 (11, 12 e 13 novembre), l’hotel si conferma il cuore pulsante della stagione invernale romana: concerti mattutini, installazioni di design, cene-spettacolo, dj set, rituali d’hotel e momenti ludici che rimettono al centro la socialità e la magia delle feste.
Ed è proprio il gioco il filo conduttore scelto quest’anno: un pretesto colto e leggero per riscoprire il piacere dello stare insieme.

Le carte d’autore di Gianluca Biscalchin
Basta alzare gli occhi per scoprire le gigantografie delle originali carte da tavolo realizzate da Gianluca Biscalchin, illustratore noto per il suo tratto elegante e ironico (firma anche di una delle nostre cover illustrate), capace di trasformare icone del gusto e dell’hôtellerie in piccoli personaggi narrativi. I mazzi, prodotti da Dal Negro, storica manifattura trevigiana del 1928, riprendono simboli del St. Regis: dal logo del Grand Hotel di Roma alle antiche divise dei concierge.
Franco’s Bar pop-up: quando l’aperitivo diventa un dado da lanciare
Tra gli elementi più attesi – e già diventati cult – c’è il nuovo pop-up di Franco’s Bar, approdato a Roma per celebrare i dieci anni del celebre bar dell’hotel Le Sirenuse di Positano.
Fino al 25 novembre, il Lumen Cocktail & Cuisine ospita una versione inedita dell’iconico bar costiero presidiato dal bar manager campano Giuseppe Esposito. Qui l’aperitivo non è un rito qualsiasi: si lancia un dado, e il numero decreta quale dei sei signature cocktail degustare. Ogni drink è stato creato ad hoc per questo appuntamento romano, ispirato all’estetica elegante e un po’ bohemien della Costiera.
Piccolo spoiler: il numero 6 corrisponde ad Ancora un bacio, un twist sul Negroni che ha illuminato l’ultima estate positanese.
Un hotel che fa cultura

Durante L’Arte di Vivere, l’hotel ha ospitato la masterclass L’Arte del Gioco del maestro pasticcere Diego Crosara, le installazioni oniriche di Pietro Corraini per EDIT Napoli, i concerti cittadini del Metropolitan String Quintet, il supper show della neonata St. Regis Orchestra e la cena-evento con Ciro Oliva, accompagnata dal leggendario dj Kenny Carpenter, icona dello Studio 54 di New York.
Una programmazione che conferma la vocazione del The St. Regis: parlare a pubblici diversi, creando un punto d’incontro tra gastronomia, arti visive, musica dal vivo e lifestyle contemporaneo.
Il tocco di Marchesi 1824

La masterclass di Crosara ha portato con sé un altro simbolo della tradizione italiana: Marchesi 1824, storica pasticceria milanese e istituzione del gusto. Entrata negli ultimi anni nel gruppo Prada, Marchesi unisce savoir-faire artigianale e ricerca estetica. Crosara – campione del mondo e firma delle collezioni dolciarie della maison – ha guidato un’esperienza che unisce tecnica e cultura, riallacciando un dialogo tra le capitali del gusto: Milano e Roma.
Dalla sala da tè ai tornei di burraco: il gioco continua
La stagione non si esaurisce con il festival: tornei di burraco (in calendario il 2 e il 18 dicembre), sale giochi per bambini durante i brunch domenicali, tavoli apparecchiati con giochi da tavolo per aperitivi natalizi e i celebri rituali St. Regis, dal Tea Ritual – nato nell’Ottocento nei salotti di Caroline Astor – allo spettacolare Champagne Sabering che ogni sera inaugura simbolicamente la serata.
Un’eredità di 130 anni che vive nel presente
The St. Regis Rome non è soltanto un hotel. È un frammento di città: un luogo che ha visto passare aristocratici europei, star hollywoodiane, famiglie reali, leader politici e scrittori.
Passeggiare nella lobby, tra marmi restaurati e soffitti ottocenteschi, uno scenografico lampadario in vetro di Murano nella hall, significa attraversare la Roma che cambia restando brillante.
Il recente restauro da 40 milioni di euro, firmato Pierre-Yves Rochon, ha restituito nuova vita agli elementi originali: velluti profondi, marmi chiari, inserti dorati. Un progetto che fa dialogare Art Nouveau e classicismo romano con una naturalezza sorprendente.
Curiosità storiche da non perdere
Le origini del mito (1894)
Voluto da César Ritz come Grand Hotel de Rome, fu tra i primissimi alberghi europei dotati di bagno privato, acqua calda ed elettricità: una rivoluzione per l’epoca.
L’ascensore più affascinante di Roma
The St. Regis ospita la celebre cabina viaggiante, il 13° ascensore installato nella Capitale: un gioiello Belle Époque ancora perfettamente funzionante.
Il salotto della Dolce Vita
Per decenni l’hotel è stato rifugio dell’élite internazionale – sovrani, attori, diplomatici, icone della Dolce Vita – contribuendo alla leggenda dei suoi saloni.
L’anima del St. Regis oggi
In un tempo in cui molti alberghi tendono a somigliarsi, The St. Regis Rome continua a distinguersi. È un luogo di vita, non solo di soggiorno: un teatro in cui il passato incontra il presente, dove il design dialoga con la memoria, dove un aperitivo può diventare un gioco e un palinsesto di eventi trasforma l’inverno in un racconto quotidiano.
Quest’anno, più che mai, The St. Regis è un invito a uscire, brindare, ascoltare, sperimentare.
E soprattutto: giocare.