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Maestri dell’ospitalità

A bordo della nuova Vista, firmata Oceania Cruises, un’attenta cura dei dettagli offre momenti indimenticabili, dal mare alla terraferma.

Tremavo dal freddo sotto una pioggia leggera, seduta al tavolo di un semplice bar affacciato sulla splendida chiesa di St. Paul a Rabat, sull’isola di Malta, noncurante del fatto che, in realtà, la temperatura nel Mediterraneo all’inizio di maggio non è esattamente quella che ci si aspetta. Le mie attenzioni erano tutte focalizzate sul prezioso involtino dorato davanti a me: un pastizz – lo spuntino nazionale di Malta – ancora caldo, i cui croccanti strati di pasta sfoglia si rompevano alla perfezione svelando il soffice ripieno di ricotta. Insieme a una lattina di Kinnie, una soda all’arancia amara molto amata dalla gente del posto, era la dimostrazione che la felicità la si può trovare nei momenti (così come negli ingredienti) più semplici. Due giorni prima era stata un’esperienza completamente diversa a procurami lo stesso tipo di gioia: un sontuoso buffet per il brunch, i cui tavoli cigolavano sotto molteplici latte di caviale di circa 10 kg ciascuna, una torre di gamberi di dimensioni assurde fatta di cestelli da Champagne impilati, aragoste e ostriche a non finire, un enorme mosaico di tranci di foie gras en croûte disposti alla perfezione e una postazione di crêpes suzette preparate espresse firmata dallo star chef Jacques Pépin.

Entrambe le esperienze erano offerte dalla nuova nave di Oceania Cruises, la Vista: la prima durante l’escursione a terra “Taste of Malta”, e la seconda in occasione di un evento speciale nella sua sfarzosa Grand Dining Room (il brunch è offerto a bordo sugli itinerari più lunghi). Sono stata tra i primi passeggeri della nave durante la sua crociera di battesimo durata una settimana, un viaggio di andata e ritorno da Roma, passando per Malta e la Corsica – un lasso di tempo sufficiente per mangiare, spesso e bene, e per scoprire le nuove proposte culinarie di Oceania Cruises. Fortunatamente, i pastizzi di Malta non sono gli unici prodotti di pasticceria da poter gustare durante la crociera: a bordo di Vista c’è infatti anche una panetteria annessa al bar Baristas sul ponte 14, di fronte alla piscina. L’ampia vetrina da cui è possibile scorgere i prodotti appena sfornati non passerà certo inosservata ai vostri occhi. Probabilmente sarete tentati di assaggiare uno dei croissant al cioccolato e mandorle – cosa che ho fatto quasi tutte le mattine, insieme a un espresso preparato da una coppia di baristi italiani. Un suggerimento: se andate dopo mezzogiorno, ordinate un Negroni invecchiato in botte e gustatelo seduti su una poltrona della biblioteca accanto, in assoluto il luogo più chic e tranquillo della nave.

Ma anche il nuovo Aquamar Kitchen, un paio di ponti più in basso, regala grandi sorprese, sia per la colazione sia per il pranzo. L’elegante luminosità dello spazio si riflette nelle vivaci bowl energetiche e nelle insalate del menu, che esaltano al meglio verdure fresche, cereali e ortaggi, e nella carta dei vini a basso contenuto alcolico o anche senza alcol. Il ristorante è caratterizzato da una spiccata atmosfera californiana, risultato di un viaggio di ricerca compiuto dalla dirigenza e dal team di Oceania Cruises a Napa e San Francisco durante le fasi di progettazione. «Bob Binder (l’ex amministratore delegato, ndr) ci ha fatto mangiare in ben 20 ristoranti al giorno, per tre giorni di fila», scherza Bernhard Klotz, vicepresidente food and beverage di Oceania Cruises. Ember, uno degli altri nuovissimi ristoranti di bordo, si avvicina più allo stile di New York che a quello della California, con un menu a base di polpette di granchio, costate di manzo con l’osso e cheeseburger serviti su uno sfondo di mattoni a vista, divanetti in pelle marrone e tavoli in legno. Il ristorante propone anche un nuovo menu per il pranzo di cinque portate a tema vino chiamato The Cellar Master’s Classic Wine Pairing Lunch, che comprende interessanti degustazioni, approfondimenti e l’opportunità di interagire con il sommelier.

Dopo uno di questi pranzi, mi sono seduta a chiacchierare con Klotz, un cordiale e spiritoso austriaco con indosso una giacca da chef, riguardo all’impegno profuso da tutto lo staff della nuova nave di Oceania Cruises, in particolare nel settore gastronomico. Che si tratti di rifornimenti («Abbiamo lavorato a fondo per trovare un eccellente fornitore di burro e farina francese per il laboratorio di pasticceria»), di qualità («Questa è la prima compagnia di crociera a dare importanza alla panificazione partendo da zero») o dell’ospitalità di Oceania Cruises («Abbiamo uno chef ogni 10 ospiti»), è chiaro come la compagnia si stia concentrando in modo mirato sull’esperienza culinaria a bordo. Tale dedizione si estende anche agli ospiti che desiderano imparare a cucinare: è possibile, infatti, scegliere tra 16 nuovi corsi. Inoltre, Vista ha inaugurato un ampio Culinary Arts Center, dotato di 24 postazioni scintillanti, uno studio adiacente e una biblioteca di libri di cucina, entrambi con grandi vetrate che mostrano le meraviglie dell’oceano. Il giorno in cui vi ho preso parte, ho imparato a fare il limoncello usando semplicemente limoni, vodka, zucchero e acqua – a riprova del fatto che gli ingredienti più semplici possono dar vita alle cose più straordinarie. Ora devo solo cercare un altro pastizz da gustare insieme al mio prossimo spritz al limoncello.

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Foto courtesy Oceania Cruises

 

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