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In Calabria cresce un frutto dolcissimo: sembra una prugna, ma è una pesca

La merendella è piccola e profumata, racconta la biodiversità estiva della Calabria e trova posto in ricette semplici e in conserve domestiche.

La merendella è un’antica varietà locale di pesca (talvolta descritta come nectarina per la buccia liscia) coltivata soprattutto nella fascia ionica del catanzarese e del lametino: è piccola, dalla buccia chiara con riflessi rosati, polpa bianca molto dolce e profumata. La merendella è legata alla lunga storia delle pesche nel bacino del Mediterraneo. Sarebbe arrivata in Italia in epoche antiche e ha trovato in Calabria condizioni climatiche ideali.

Come è fatta la merendella: botanica e aspetto sensoriale

Botanicamente la merendella rientra nel gruppo del pesco (Prunus persica, famiglia Rosaceae); molte descrizioni la avvicinano alle netarine per la buccia liscia e sottile, ma la distinzione precisa tra “pesca” e “nectarina” è tecnicamente una questione di varietà e non di specie. All’aspetto è riconoscibile per la taglia molto ridotta, della dimensione di una prugna, la pelle chiara tendente, tendente al bianco, con striature rosate e una polpa bianca o molto pallida, estremamente succosa e dolce, con una nota aromatica che richiama miele e agrumi. Questa combinazione di dolcezza e profumo la rende particolarmente apprezzata per il consumo fresco.

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Foto da Facebook

Il profilo gustativo della merendella deriva da fattori genetici e ambientali: la composizione zuccherina, il rapporto con gli acidi organici e i composti aromatici volatili che il frutto accumula durante la maturazione sono responsabili della percezione “dolce-miele” e della retrogusto olfattivo agrumato. Le pratiche colturali tradizionali, la raccolta a piena maturazione e la limitata superficie coltivata favoriscono un prodotto meno standardizzato ma più ricco di note aromatiche rispetto alla frutta da catena commerciale.

Usi in cucina: come valorizzarla al meglio

Voi la mangerete soprattutto fresca perché la merendella dà il meglio cruda, quando la polpa è ancora soda e profumata. In cucina si presta anche a semplici preparazioni casalinghe: confetture e sciroppi che conservano l’aroma, macedonie, carpacci su cui versare un filo di vino bianco o un miele delicato, e persino abbinamenti con formaggi a pasta morbida per giochi di contrasto. Alcune ricette locali la prevedono anche in dolci da forno o in insalate estive con erbe aromatiche. Le conserve fatte in casa sono la via più comune per godere della merendella fuori stagione.

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