Cerca
Close this search box.
Monaci delle Terre Nere

,

Monaci delle Terre Nere, il wine resort siciliano dove tutto è sostenibile

Dai principi di bioedilizia per il restauro conservativo delle camere al chilometro zero come bussola della cucina e del cocktail bar: alle pendici dell’Etna l’elogio dell'ospitalità è alla lentezza.

La Sicilia è la terra delle grandi opportunità che non esisterebbero se non ci fosse abbandono. A cogliere una di queste nel 2012 è stato Guido Coffa, visionario imprenditore e produttore di vino siciliano che ha recuperato alcuni casali immersi nel parco alle pendici dell’Etna per trasformarli in un wine resort diffuso. Dal letto king size ricavato nell’antico palmento alla colata lavica nella zona living, senza dimenticare il mini bar made in Sicily che fa subito ambientare tra pomodorini secchi, fette di arancia candita ricoperte di cioccolato e olio di propria produzione: scegliere di soggiornare a Monaci delle Terre Nere significa anche abbracciare il luogo in cui ci si trova. Da un lato c’è la costa ionica che si può scrutare anche dalla piscina privata di una delle camere dell’eco-bio resort da luglio verrà introdotto un sistema di riscaldamento con pannelli solari per renderle fruibili tutto l’anno –, dall’altro c’è “mamma Etna”, come i nativi chiamano il vulcano più grande d’Europa, che già ai monaci agostiniani del Seicento regalò un terreno particolarmente fertile e ricco di minerali. Ce ne accorgiamo dai suoi frutti: nei 25 ettari coltivati secondo criteri biologici, sei dei quali sono vitati, si ritrovano oltre 150 specie autoctone in via di estinzione e presidi Slow Food, ad esempio il cavolo trunzo e le antiche mele dell’Etna, ma anche una varietà di erbe aromatiche che profuma l’orto. 

A valorizzare queste tipicità è il menu di Locanda Nerello con la mela cola e l’uovo del loro pollaio che diventano il condimento della tartare di Cinisara o la marmellata di clementine e miele di Sulla fatta in casa – gli amanti del miele potranno fare un salto nella vicina Zafferana Etnea, dall’arabo “Zaufanah”, ovvero “giallo”, che da sola ne produce il 35% di quello italiano da abbinare alla proposta del carrello dei formaggi. Gli amanti dei cocktail potranno invece fare riferimento al Convivium Bar dove anche i drink sono caratterizzati dalla botanica locale. Proprio nel segno della tradizione monastica, oggi il bartender è una sorta di alchimista come dimostra Raffaella Scalia nelle cocktail masterclass a Monaci, tra foraging, preparazione di sciroppi e miscelazione personalizzata: dietro al bancone basta aggiungere della citronella per bere uno Spritz mediterraneo o del finocchietto selvatico appena colto per “sicilianizzare” il Gin Fizz. 

La ricchezza di questo terroir si ritrova soprattutto nei vini di Guido Coffa: dall’Etna Doc (declinato in rosso, bianco, rosato) al Catarratto Doc Sicilia, ma c’è spazio anche per una varietà alloctona come in U’Ranaci, grenache cresciuto sull’Etna, in blend per il 30% con Nerello Mascalese, mentre Le viti del Mincio deriva da vigneti prefillossera, varietà “reliquia” del territorio e oggetto di studio presso l’Università di Catania. Scelto non a caso in passato come luogo del buen retiro dai religiosi, Monaci delle Terre Nere continua a sedurre per la sua energia, complice anche quella geodetica installata alla base della nuova cantina di Kantico – struttura circolare in vetro, ferro e acciaio, realizzata su tre livelli in un’antica cisterna idrica per ospitare circa 5mila etichette – e progettata da Frequency Matrix con tecnologia quantistica che “vibra” e “risuona” al ritmo del vulcano.

Ed è in mezzo ai filari di vite che si mimetizza una pista d’atterraggio: in qualunque momento potrete organizzare la vostra fuga in elicottero verso l’Etna e le isole Eolie. Non lasciate Monaci senza però aver prenotato un trattamento al Wellness Corner (su richiesta il massaggio si può effettuare nella totale privacy della propria camera) o esservi concessi un ultimo tuffo in piscina, abbinato a pasto frugale ai tavoli del bar sotto il pergolato: qui anche il poke sa di Sicilia, tra gamberi cotti a vapore, cetriolo, cipolla, cous cous, pomodorini, rucola e avocado, quest’ultimo naturalmente locale. Sarà questo il nuovo oro verde siciliano?

Maggiori informazioni

Monaci delle Terre Nere
Via Monaci, Via Pietralunga, sn, 95019 Zafferana Etnea (CT)
monacidelleterrenere.it

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati