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Nicola Portinari e Oliver Krug

Nel 2023 Krug celebra il limone

Simbolo di generosità e vitalità, il vibrante agrume giallo ha ispirato la famosa Maison di Champagne e i suoi chef ambassador di tutto il mondo per profumatissimi abbinamenti con un calice delle ultime edizioni di Grand Cuvée o Rosé.

Quando nel 1843 fa Joseph Krug fondò la sua Maison a Reims aveva un sogno: ricreare anno dopo anno il miglior Champagne. Una visione ambiziosa che da 180 anni coinvolge anche i molti appassionati che attendono con ansia la nuova edizione della Grande Cuvée di Krug. L’ultima uscita è la 171ème Èdition che questa volta seleziona 131 vini da 11 annate diverse, dalla 2015, quella più recente, particolarmente ricca e calda, tornando indietro nel tempo fino alla vendemmia del Duemila, che offre un’espressione fresca, allegra e giovane, per un assemblaggio finale di 45% Pinot Noir, 37% Chardonnay e 18% Meunier. È solo la 27ème Édition, invece, per Krug Rosé, la loro referenza più anticonformista, vivace espressione delle bollicine francesi, suggerita “per esperienze culinarie audaci, in grado di sostituire vini rossi con la sua vivacità”. 

Proprio con la tavola dialogano questi debutti, almeno dal 2014, data a partire dalla quale vengono puntualmente abbinati a un ingrediente unico che celebra le etichette anche nel piatto. Dopo il pomodoro (2014), la patata (2015), l’uovo (2016), il fungo (2017), il pesce (2018), il pepe (2019), la cipolla (2021) e il riso (2022), il 2023 è l’anno del limone. Krug ha scelto per la prima volta un frutto, interpretandolo attraverso una serie di ricette tributo dal gusto internazionale. Questo ideale viaggio enogastronomico è stato suggellato da “The zest is yet to come”, una raccolta di ricette Krug x Lemon realizzate dai 163 chef ambassador provenienti da 37 Paesi di tutto il mondo, che hanno intercettato ben 200 varietà dell’agrume giallo: dalla mano di Buddha, versione esotica caratterizzata da protuberanze a forma di dita, al limone greco, conosciuto pure come Corfu etrog e di cui si consuma principalmente la scorza candita, ma c’è anche lo sfusato amalfitano che profuma la Costiera sin dall’epoca romana. 

I testimonial per l’Italia sono più di venti e la maggior parte dedica una riflessione sul tema dello spreco alimentare. È questo il caso di Nicola Portinari del due stelle Michelin La Peca, a Milano, che con la sua Tagliatella al limone in zuppetta di broccolo calabrese – il piatto rivisitato con gli asparagi è stato servito nel corso della cena-evento a Villa Mirabello, suburbana dimora quattrocentesca dei Visconti, aperta per la prima volta durante l’ultimo Fuorisalone – si è ispirato ai ricordi dolci e aspri dell’infanzia del padre e a quando “i genitori gli davano i soldi per comprare mezzo limone e una radice di liquirizia: era l’unico momento di dolcezza in quei tempi di difficoltà e ristrettezze economiche”. Il vero lusso oggi? Abbinarci un flûte di Krug Grande Cuvée 171éme, tra i broccoli che sublimano la sua mineralità e il limone candito che ne sposa alla perfezione la freschezza.

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