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Romeow Cat Bistrot ph. Sabrina Rossi

Non serve essere vegani per provare Romeow Cat Bistrot, magari amanti dei gatti sì

La colonia felina cresce e, dopo dieci anni dalla prima insegna nel quartiere Ostiense, Valentina de Matteis ha scommesso anche sulla pasticceria gourmet interamente vegetale.

Chi fosse passato negli ultimi mesi da Romeow Cat Bistrot a Roma avrà notato i tre nuovi arrivati nella colonia felina. Chiamateli pure per nome: Julietta, Pablo e Ginko. Sono loro le new entry dell’insegna romana famosa per ospitare i gatti (attualmente 8) che provengono dalla onlus “Luna di Formaggio” di Montelibretti, località vicino Roma, ma anche per aver rappresentato in città uno dei primi (se non proprio il primo) ristorante di cucina vegetale che facesse ricerca. Il risultato? Oggi è frequentato soprattutto da persone che hanno un regime alimentare onnivoro elemento indicativo di una inclusività che raramente si trova altrove. Da sempre aperta a contaminazioni, a tratti molto speziate, la cucina qui strizza l’occhio a Oriente come nei gyoza o negli gnocchi di riso coreani, i tteokbokki, ma non manca l’omaggio alla Città Eterna che ha la forma di un maritozzo e il sapore tropicale del jackfruit che diventa pulled (senza pork, ovviamente), stesso ortaggio di origine indiana che si ritrova nel curry con polenta grigliata ai 5 cereali, cavolo viola agrodolce e sesamo tostato.

Dietro all’etichetta di “ristorante vegano” c’è il pensiero di Valentina de Matteis (e del suo ex socio Maurizio Di Leta) che nel 2014, ispirata dai cat bistrot thailandesi e dai neko cafè giapponesi che aveva visitato durante i suoi viaggi in Oriente, decise di costruire un luogo che potesse ospitare gli amanti degli animali e della cucina vegana (ma non solo). A dieci anni da questa apertura in zona Ostiense, l’imprenditrice romana sul finire del 2023 ha alzato il livello di instagrammabilità del locale raddoppiando due civici dopo con Julietta Pastry and Lab, format dedicato alla pasticceria vegetale (con divagazioni crudiste) di circa 170 metri quadri, di cui della metà è destinata al laboratorio mentre il resto è fruibile al pubblico tra bancone e zona per lo shopping plant based. Sfidiamo a distinguere, alla vista così come al gusto, i loro New York Rolls o i cruffin da preparazioni di una pasticceria classica. Sebbene Julietta sia l’anima più dolce del bistrot dal manifesto green e cruelty free seguita dalla pasticcera Barbara Giovanetti, anche qui si continua a sperimentare extra settore, in particolare sul fronte dei fermentati affidati a Simone Salvo, lavorazioni che riforniscono anche l’offerta dell’adiacente Romeow. Dai formaggi alle verdure fermentate, ma anche tofu, seitan e tempeh, queste e altre referenze sono tutte disponibili nello shop insieme a insaporitori vegetali homemade, granola, frutta secca tostata, marmellate e un digestivo della casa, Julietta – Amore Amaro.

Maggiori informazioni

Romeow Cat Bistrot
Via Francesco Negri 15, Roma
Julietta Pastry and Lab
Via Francesco Negri 25-27, Roma
Foto di apertuna: ph. Sabrina Rossi

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