Pane e cipolla, reginelle al pomodoro, crostata. Sono alcune delle proposte presenti nel menu esposto sul muro esterno di Pasqualina, nuovo locale del centro storico di Frascati. Piatti che, obiettivamente, a leggerli così non stuzzicano certo la fantasia dei palati più curiosi. Ben diverso sarebbe se ci si trovasse di fronte a descrizioni più complete (e anche più veritiere) del tipo: crostone di pane con cipolle borettane in doppia consistenza, reginelle ai due pomodori, crostata di frolla montata, con crema pasticcera e composta di fragole. Decisamente meglio, no?
Come si mangia da Pasqualina
Lo slogan “Cucina sincera” dovrebbe però far intuire da subito che da Pasqualina si va dritti al dunque, senza troppi giri di parole, e che dietro preparazioni all’apparenza semplici si nasconde molto di più, sia in termini di tecnica che di ricerca delle materie prime. E allora tanto vale superare anche eventuali remore nei confronti della retorica di un’insegna dedicata alla nonna di uno dei proprietari e varcare l’ingresso, immergendosi in un’atmosfera domestica, in cui la cura dei dettagli rende l’ambiente particolarmente accogliente.
Una menzione speciale la meritano i servizi di piatti vintage, capaci di valorizzare ulteriormente portate che, già da sole, risultano esteticamente apprezzabili. È il caso della tartare, saporita e colorata, la cui ricetta cambia quotidianamente in base alla disponibilità degli ingredienti. Ingentilito nell’impiattamento, ma senza rinunciare al gusto, è anche il pollo con i peperoni, grande classico estivo della tradizione romana. Tanto per ribadire che qui le cose non sono mai banali, in cucina non c’è un solo chef.
Daniele Bonanni e Simone Giuliani sono giovani, quasi coetanei, e hanno già condiviso i fornelli in passato. Lavorativamente parlando, rappresentano quella che si definirebbe una coppia affiatata, anche grazie a due percorsi professionali diversi e complementari: con esperienze nel fine dining per il primo, e più internazionali per l’altro. A fare loro da spalla in sala c’è Anna Risuglia, sommelier che, nonostante le origini siciliane, ha preso a cuore la produzione vinicola laziale, concedendo ampio spazio alle produzioni artigianali del territorio nella carta dei vini da lei curata.
Ma alla fine, Pasqualina si può definire un ristorante, una trattoria moderna, o cos’altro? La verità è che nessuna etichetta calza alla perfezione per questa giovane realtà frascatana. Di certo c’è che, travestendo di schiettezza un’offerta di buon livello, riesce a conquistare tanto gli ospiti più conservatori quanto quelli più aperti alle novità.