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Perché dovresti aggiungere sale – sì, sale – al tuo tè, secondo uno scienziato

L'Ambasciata degli Stati Uniti a Londra ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per placare questo acceso dibattito.

Abbiamo imparato alle scuole medie che gli americani e gli inglesi hanno un rapporto piuttosto controverso riguardo al tè. Con l’uscita Steeped: The Chemistry of Tea, il nuovo libro di Michelle Francl, professoressa di chimica al Bryn Mawr College in Pennsylvania, le acque sono state ancora più agitate, tanto che l’Ambasciata degli Stati Uniti a Londra ha ritenuto necessario intervenire. Qual è la proposta di Francl che sta facendo discutere oltremanica? Che la tazza di tè sta perdendo un ingrediente molto importante che potrebbe migliorarla notevolmente: un pizzico di sale.

Perché ha senso il sale nel tè

Nella sua pubblicazione Francl indica che dei manoscritti cinesi dell’VIII secolo sarebbero l’ispirazione che l’ha spinta a questa ricerca. Il testo, secondo la chimica americana, suggeriva di mescolare un po’ di sale in ogni tazza. Secondo questa analisi, quindi, il sodio nel sale blocca un recettore sulla lingua che attenua la sensazione amara nel tè, rendendolo più piacevole da bere.

Dall’altra parte dell’Atlantico, la redazione di The Guardian non era soddisfatta. Definendola una “ricetta oltraggiosa”, hanno scritto che “una scienziata proveniente dal Paese in cui puoi trovare tè fatto con acqua tiepida dal rubinetto sostiene di aver trovato la ricetta per una tazza perfetta“. Nel Regno Unito, per inciso, il modo classico (corretto) per fare il tè prevede di versare acqua bollente da un bollitore in una tazza, aggiungere una bustina o un filtro con foglie di tè, lasciando in infusione. Un goccio di latte o un cucchiaino di zucchero sono opzionali.

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Dopo aver condotto ampie ricerche su secoli di tradizioni del tè e recenti studi chimici, Francl ha presentato il suo tomo di 240 pagine, pubblicato effettivamente lo scorso 24 gennaio dalla Royal Society of Chemistry del Regno Unito. Oltre a svelare il suo stratagemma salato, Francl condivide anche alcuni consigli per una migliore preparazione nel suo libro rapidamente controverso:

  1. Aggiungere un po’ di succo di limone per aiutare a eliminare la “schiuma” che può occasionalmente formarsi sulla superficie del tè quando le sostanze chimiche del tè interagiscono con l’acqua
  2. Rimuovere il coperchio da una tazza da asporto per percepire completamente l’aroma
  3. Immergere e spremere la bustina di tè mentre si infonde; questo può contribuire a ridurre le sensazioni aspre causate dai tannini.
  4. Per preparare una tazza perfetta di decaffeinato, si mette in infusione la bustina per 30 secondi, si toglie la bustina dalla tazza, si butta via l’acqua, si aggiunge nuova acqua bollente e si mette nuovamente in infusione la bustina per 5 minuti

Dopo aver visto la risposta appassionata sui media e sui social alla suggestione salata della scienziata, l’Ambasciata degli Stati Uniti a Londra si è sentita obbligata a intervenire, condividendo una dichiarazione ufficiale su X che diceva: «Le notizie di oggi sulla ricetta della “tazza perfetta” di un professore americano hanno messo il nostro speciale legame con il Regno Unito in cattive acque. Vogliamo assicurare al popolo britannico che l’impensabile idea di aggiungere sale alla bevanda nazionale britannica non è una politica ufficiale degli Stati Uniti. E non lo sarà mai».

Per quanto riguarda Francl, ha dichiarato alla BBC che «certamente non voleva causare un incidente diplomatico», aggiungendo che «le mie email sono impazzite oggi. Non mi aspettavo di svegliarmi stamattina e vedere un sacco di persone parlare del sale nel loro tè».

Indipendentemente da dove ti schieri su questo dibattito e che tu sia un principiante o un maestro del tè, Francl crede che solo tu possa definire cosa rende perfetta la tua tazza personale.

“Va bene sperimentare”, aggiunge alla BBC. “Ho fatto esperimenti in cucina per questo: canalizza il tuo scienziato interiore.”

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