C’è un nuovo indirizzo per mangiar bene in Langa, zona tra quelle a maggior tasso enogastronomico d’Italia. O meglio, si tratta di una nuova insegna, per un luogo ben conosciuto ai gourmand: da aprile 2025, quello che era il ristorante – già due stelle Michelin – e resort La Madernassa, a Guarene, è diventato il bistrot gastronomico Pico. Il nome è un chiaro indizio di chi ci sia dietro, insieme agli chef Giuseppe e Francesco D’Errico che erano alla guida del ristorante dal 2022 (dopo l’addio di Michelangelo Mammoliti oggi da La Rei Natura di Serralunga d’Alba).
Da La Madernassa a Pico Bistrot
Il nuovo capitolo della struttura ideata da Luciana Adriano e Fabrizio Ventura vede infatti la partecipazione di un’altra coppia di fratelli: Paolo e Stefania Montanaro, la cui azienda Tartuflanghe, specializzata nella selezione del tartufo fresco piemontese – e in particolare del pregiato Tuber Magnatum Pico – e nella produzione di specialità a base del profumato fungo ipogeo, è un nome consolidato e ben noto anche oltre i confini regionali.
Da sempre appassionati frequentatori di tavole gastronomiche, i fratelli Montanaro hanno così voluto far rivivere una parte della propria tradizione di famiglia, nata nel 1968 ad Alba con il ristorante Da Beppe, fondato dai genitori Domenica Bertolusso e Beppe Montanaro e diventato nel tempo un imprescindibile punto di riferimento per gli amanti della cucina a base di funghi e tartufi. E allo stesso tempo hanno portato una rinnovata energia e nuovi stimoli in un indirizzo langarolo rinomato come la Madernassa.
«Abbiamo raccolto con entusiasmo il testimone lasciato dalla famiglia Ventura-Adriano, che negli anni ha saputo condurre e valorizzare questo luogo speciale. Cogliamo l’occasione per metterci in gioco e realizzare un progetto dove gastronomia, natura e ospitalità si fondono in un’esperienza unica», racconta Paolo Montanaro. Immerso in un parco di 18mila metri quadri e con un panorama su Langhe, Roero incorniciato dalle Alpi, Pico porta avanti in qualche modo lo spirito “green” de La Madernassa – a cominciare dal progetto della Picos Farm, un orto (visitabile dagli ospiti del ristorante) da cui arriveranno sempre di più frutta, verdura, erbe aromatiche e fiori eduli che compongono i piatti del menu o vengono trasformati nei laboratori Tartuflanghe – e ne mantenere viva l’identità gastronomica, pur se con una chiave più informale, incentrata su sapori autentici e ingredienti locali.
A cominciare proprio dal tartufo, che qui si troverà fresco tutto l’anno declinato nelle diverse varietà stagionali, proprio come avveniva Da Beppe. «Inoltre pensiamo di poter dare un forte contributo a livello tecnologico, sia in cucina che nella gestione degli ingredienti dell’orto, grazie al know-how che Tartuflanghe ha sviluppato in 50 anni di attività. Ed è proprio qui che vogliamo celebrare questo importante anniversario», aggiunge Stefania Montanaro.
La proposta gastronomica, tra Campania e Piemonte
Piena sintonia, in questo, con Giuseppe e Francesco D’Errico che – con indoli e percorsi professionali diversi, ma accomunati dalla determinazione e la voglia di far bene oltre che dalle esperienze in Francia – propongono un pensiero gastronomico che mescola in maniera equilibrata e convincente il rigore piemontese e la generosità culinaria della loro regione d’origine, la Campania. Estro e sperimentazione nel caso di Giuseppe, che ha affiancato maestri come Marchesi e Troisgros; tecnica e precisione per Francesco, che ha lavorato con Bottura e poi alla Maison Decoret a Vichy prima di raggiungere il fratello a Guarene, e il sogno comune di aprire un ristorante insieme, coronato adesso grazie alla sinergia con i fratelli Montanaro.
Nasce così un menu ricco di stimoli, che si evolve di stagione in stagione in base a quanto arriva dall’orto e all’inventiva degli chef. Nella carta primaverile, ad esempio, si può scegliere tra portate come la Parmigiana di melanzana e l’Uovo, fonduta di Parmigiano, piselli e crumble di tartufo nero, gli Spaghetti al pomodorino e basilico e il Risotto alla piemontese con jus périgourdine, la Guancia di manzo brasata al Nebbiolo con purea di carote e insalata di campo condita con aceto di Barolo e il Filetto di merluzzo con ceci profumato al rosmarino, i formaggi artigianali, la pastiera con sorbetto all’arancia e il bunet.
E per l’estate è in arrivo anche una proposta gastronomica conviviale da godersi a bordo piscina, assieme al panorama piemontese e a cocktail e vini selezionati ad hoc.